A nove anni di distanza dalla sua improvvisa scomparsa, il ricordo di Enzo Jannacci continua a vivere negli ascolti del pubblico appassionato della musica d’autore. Geniale cantastorie che ha profondamente rivoluzionato il concetto di canzone dal dopoguerra al nuovo millennio, nonché uno dei padri fondatori del cabaret meneghino.
In oltre cinquant’anni di attività ha dato libero sfogo al suo lato ironico ed istrionico, scrivendo brani memorabili come: El portava i scarp del tennis, Andava a Rogoredo, L’Armando, Vengo anch’io no tu no, Ho visto un re, E’ la vita la vita, Vincenzina e la fabbrica, Messico e nuvole, Ci vuole orecchio, Quelli che… e La strana famiglia.
Nei suoi vari incontri artistici, ha collaborato con colleghi del calibro di Giorgio Gaber, Dario Fo, Cochi e Renato, Bruno Lauzi, Milva, Paolo Conte, Tullio De Piscopo, Pino Donaggio e molti altri ancora. Nato a Milano il 3 giugno del 1935, Enzo Jannacci ha mosso i primi passi nella musica sin da giovanissimo, alternando gli studi classici al Conservatorio con l’Università.
Nel ’67 si laurea in medicina, per poi prendere la specializzazione in chirurgia. Nel corso degli anni ha calcato il palco dell’Ariston del Festival di Sanremo in quattro edizioni: nel 1989 con Se me lo dicevi prima, nel 1991 quando vince il Premio della Critica con La fotografia, nel 1994 in coppia con Paolo Rossi ne I soliti accordi e nel 1998 con Quando un musicista ride.
Enzo Jannacci resterà per sempre un artista che ha saputo incentrare il suo intero percorso sulla mimica e la gestualità della parola, dando voce a tutto un mondo non rappresentato e fino a quel momento silente. Attraverso la musica ha fotografato la sua città, dall’Idroscalo a Rogoredo, passando per Piazza Beccaria, via Canonica, le rive del Naviglio: luoghi e paesaggi che fanno da colonna sonora delle sue più belle canzoni.
Le canzoni più belle di Enzo Jannacci
Una fetta di limone (1960) con Giorgio Gaber
L’ombrello di suo fratello (1961)
El portava i scarp del tennis (1964)
Andava a Rogoredo (1964)
Ti te se’ no (1964)
Ma mi (1964)
La forza dell’amore (1964)
T’ho compraa i calzett de seda (1964)
L’Armando (1964)
Soldato Nencini (1965)
Veronica (1965)
Per un basin (1966)
Faceva il palo (1966)
Sei minuti all’alba (1966)
E io ho visto un uomo (1966)
Ninna nanna per un bambino (1966)
Vengo anch’io, no tu no (1967)
Giovanni telegrafista (1967)
Ho visto un re (1968)
Messico e nuvole (1970)
Il duomo di Milano (1970)
La mia gente (1970)
Ragazzo padre (1972)
Brutta gente (1974)
E la vita, la vita (1974)
Quelli che… (1975)
Vincenzina e la fabbrica (1975)
Rido (1976)
Tiro a campà (1976)
Vivere (1976)
Secondo te… che gusto c’è? (1977)
Saxophone (1977)
Io e te (1979)
Bartali (1979)
Ci vuole orecchio (1980)
Silvano (1980)
Luna bianca (1983)
Moviola (1983)
Son s’cioppàa (1985)
L’importante è esagerare (1985)
Poveri cantautori (1987)
Se me lo dicevi prima (1989)
La fotografia (1991)
La strana famiglia (1991)
I soliti accordi (1994) con Paolo Rossi
Occhi di soldato (1994)
Quando un musicista ride (1998)
Come gli aeroplani (2001)
Lettera da lontano (2001)
Libelà (2001)
L’uomo a metà (2003)
Niente domande (2003)
Rien ne va plus (2006)
Desolato (2013)
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.