Israele al centro delle polemiche per spot mirati che invitavano a votare la canzone di Yuval Raphael all’Eurovision 2025, ma secondo l’EBU non ci sono irregolarità
Secondo un’indagine di Eurovision News Spotlight, l’Agenzia Governativa per la Pubblicità di Israele ha condotto una massiccia campagna pubblicitaria su piattaforme come Google e YouTube per promuovere la canzone “New Day Will Rise” di Yuval Raphael, incoraggiando il pubblico a votare fino a 20 volte per l’artista. Tra il 6 e il 16 maggio, sono stati pubblicati 89 video su un canale YouTube dedicato, accumulando oltre 8,3 milioni di visualizzazioni.
Nonostante queste campagne siano tecnicamente conformi alle regole dell’Eurovision, che non vietano la promozione delle canzoni in gara, molti hanno sollevato dubbi sull’etica di tali pratiche. Diversi paesi, tra cui Spagna, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi e Islanda, hanno chiesto una revisione del sistema di televoto, preoccupati per la trasparenza e l’equità del processo.
In risposta alle critiche, l’EBU ha difeso il sistema di votazione, affermando che ogni voto è stato controllato e verificato per escludere schemi sospetti o irregolari.
“Il nostro partner per il voto, Once, ha confermato che un voto valido è stato registrato in tutti i Paesi partecipanti alla finale di quest’anno e nel Resto del Mondo. Le operazioni di voto per l’Eurovision Song Contest sono le più avanzate al mondo, e il risultato di ciascun Paese viene controllato e verificato da un vasto team di persone al fine di escludere qualsiasi schema di voto sospetto o irregolare. Un ente di controllo indipendente esamina i dati della giuria e del televoto per garantire un risultato valido.
Le regole dell’Eurovision Song Contest sono concepite per assicurare una competizione equa e neutrale. Tali regole non vietano alle emittenti partecipanti o a terze parti, come etichette discografiche o altri soggetti, di promuovere le proprie proposte online o altrove, purché tale promozione non strumentalizzi il concorso né violi le sue linee guida editoriali. Molte delegazioni impiegano campagne promozionali a pagamento per supportare la canzone, il profilo e la futura carriera degli artisti.”
Queste le parole di Martin Green, Direttore dell’Eurovision Song Contest.
Tuttavia, la polemica ha sollevato ulteriori interrogativi sulla politicizzazione dell’evento e sulla necessità di riforme per garantire la neutralità e l’integrità del concorso. Israele Eurovision 2025

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
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