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Eurovision 2026, Martin Green scrive ai fan: “Più trasparenza, più equilibrio e niente pressioni esterne”

Eurovision 2026 Vienna Logo

Con una lunga lettera aperta indirizzata alla comunità dei fan, il direttore dell’Eurovision Song Contest, Martin Green, ha spiegato gli importanti cambiamenti al sistema di voto in vista dell’edizione di Vienna 2026, la settantesima nella storia della manifestazione. Le modifiche arrivano dopo mesi di consultazioni con le emittenti partecipanti e con l’obiettivo dichiarato di rafforzare fiducia, equilibrio e trasparenza, rispondendo ai dubbi emersi dopo l’edizione 2025.

Obiettivo: un Eurovision più equo e neutrale

Secondo Green, una delle richieste più chiare emerse durante l’estate è stata quella di rafforzare la fiducia nella correttezza del Contest, difendendo Eurovision come spazio neutrale in cui celebrare la musica. Per questo è stato condotto uno dei più intensi processi di revisione del regolamento degli ultimi anni, coinvolgendo capi delegazione e dirigenti televisivi.

Le novità introdotte puntano a proteggere la competizione da influenze esterne, pressioni politiche e campagne organizzate che possano distorcere il risultato.

Stop alle campagne esterne e regole più rigide sulla promozione

Da Vienna 2026 nessun artista o broadcaster potrà sostenere o coinvolgere terze parti – inclusi governi o agenzie – in campagne organizzate che possano alterare il voto. Promuovere la propria canzone resta legittimo, ma tentativi provati di influenzare i risultati saranno denunciati e sanzionati.

“Eurovision deve restare uno spazio guidato dagli artisti, dalla loro musica e dai fan”, ribadisce Green.

Cambia il televoto: massimo 10 voti per metodo di pagamento

Per la prima volta da anni, il limite di voti esprimibili da uno stesso utente verrà ridotto da 20 a 10, una misura pensata per favorire una partecipazione più equilibrata. L’EBU incoraggerà inoltre chi vota a distribuire i propri voti tra più artisti, nello spirito inclusivo della competizione.

Le giurie tornano nelle semifinali

Dopo un paio d’anni di assenza, le giurie professionali torneranno a votare anche nelle semifinali, riportando un equilibrio vicino al 50/50 tra giudizio tecnico e voto del pubblico in tutte le serate.

Le giurie saranno più ampie (da 5 a 7 membri) e soprattutto più rappresentative: tra le nuove categorie ci saranno giornalisti musicali, coreografi, insegnanti di musica e professionisti dello spettacolo. Ogni giurato dovrà inoltre firmare una dichiarazione di indipendenza e imparzialità.

Rafforzati i controlli contro il voto sospetto

Eurovision continuerà a lavorare con il partner tecnico Once per potenziare i sistemi di monitoraggio contro voti sospetti o coordinati. “La fiducia nel voto del pubblico è fondamentale”, ribadisce Green, confermando che gli algoritmi di protezione saranno ulteriormente migliorati.

Contest più unito e non politico

Un altro punto centrale della lettera riguarda l’identità del Contest. Green ricorda che:

“I governi non partecipano all’Eurovision. Partecipano gli artisti.”

Per questo motivo il regolamento, il codice di condotta e le procedure interne sono stati aggiornati per impedire che Eurovision diventi un palco politico o uno strumento di contrapposizione internazionale.

United by Music: verso Vienna 2026

In chiusura, il direttore celebra lo spirito del Contest, ricordando come Eurovision sia sopravvissuto a decenni di cambiamenti senza perdere la propria essenza: creatività, gioia e unità.

L’obiettivo dei nuovi provvedimenti è proprio questo: difendere l’identità del Festival e garantire che, anche in tempi complessi, Eurovision resti un luogo che unisce, non che divide.

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