Alina Deidda ricorda Sanremo 2003 e Pippo Baudo: a soli 12 anni fu la più giovane cantante sul palco dell’Ariston. Polemiche, sogni e un addio alla musica.
Aveva solo dodici anni e nove mesi quando calcò il palco dell’Ariston; era il marzo 2003 e Alina Deidda entrava nella storia come la più giovane concorrente di sempre al Festival di Sanremo, nella sezione Nuove Proposte. Una vicenda che fece scalpore, soprattutto per l’età dell’artista, all’epoca guidata da Pippo Baudo, storico conduttore e direttore artistico.
Oggi, a vent’anni di distanza e lontana dal mondo dello spettacolo – Alina è infatti osteopata e nutrizionista – ha ripercorso quei giorni in un’intervista a Fanpage.
“Le polemiche esplosero come una bomba”
La sua partecipazione a Sanremo fu accompagnata da un’ondata di critiche. “Le polemiche esplosero come una bomba ad orologeria. Fu tutto spiacevole, sia per me che per i miei genitori”, racconta Alina.
Il Moige protestò apertamente, psicologi e opinionisti si divisero sulla presenza di una tredicenne all’Ariston, e lo stesso Pippo Baudo finì nel mirino. “Prima del Festival venni considerata la mascotte. Ma durante quelle cinque serate subii le polemiche senza avere troppa voce in capitolo. A 13 anni cosa vuoi dire?”, ricorda Alina.
Il rapporto con Pippo Baudo
Sanremo 2003 segnò uno dei tanti capitoli della lunga carriera di Baudo, da sempre legato alla scoperta di nuovi talenti. Ma con Alina il rapporto rimase superficiale: “Con me in privato non parlò, non ci fu un raffronto one to one. Forse sarebbe stato confortevole. Non ci fu un concreto rapporto e anche questo aspetto mi rattristò. Mi sentii strumentalizzata”.
Eppure, sul palco Baudo provò a difenderla dagli attacchi, come quando la psicologa Maria Rita Parsi criticò duramente la sua partecipazione.
Dal sogno alla rinuncia
Arrivata seconda dietro Dolcenera, Alina Deidda avrebbe dovuto firmare un percorso discografico di sei anni. “Avevo un contratto di sei anni con una casa discografica, ma svanì tutto. Rifiutai persino di fare X Factor”, spiega. L’impatto mediatico e la pressione finirono per allontanarla definitivamente dalla musica.
Oggi, guardando indietro, dice di non rinnegare nulla: “Tutto quello che ho fatto l’ho voluto fare. Il vero motivo per cui ero andata al Festival era cantare. Il contorno ai miei occhi perde significato e valore”.
Il ricordo di Baudo
Alla notizia della scomparsa di Pippo Baudo, Alina ha voluto esprimere il suo pensiero: “Mi è dispiaciuto. È stato un grande personaggio con cui ho avuto a che fare. In questi giorni il mio pensiero è tornato inevitabilmente a quella fase. Ma ribadisco: è veramente come se fosse un’altra vita”.
La storia di Alina Deidda resta un tassello emblematico della lunga epopea del Festival e del rapporto tra Sanremo, la televisione di Pippo Baudo e la musica italiana. Un ricordo che oggi si intreccia con la memoria del più grande conduttore della kermesse, capace di lanciare talenti ma anche di affrontare polemiche che hanno segnato un’epoca.

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