A cento anni dalla nascita di Wislawa Szymborska, l’artista fidentina Glomarì mette in musica il testo di una delle sue poesie più note, un agrodolce e fantasioso viaggio sul significato della parola miracolo e da vita al brano La fiera dei miracoli.
Il 13 dicembre 2023 è la notte di Santa Lucia. Una canzone questa che ci darà in dono la possibilità di spalancare la “Porta dello Stupore”, magari di varcarne la soglia. La poesia rappresenta infatti una sorta di formula magica volta a ricordarci che si tratta di una porta sempre aperta e alla portata di tutti, di cui sempre più spesso ci si dimentica l’esistenza.

La musica che Glomarì intesse sul filo conduttore del testo poetico ha un sapore rapsodico dal retrogusto vintage e fiabesco, una struttura libera, danzante, senza tempo, che non fa riferimento ad alcuno stile particolare, se non a quello della spontaneità di un gioco inventato.Con questo nuovo singolo “La fiera dei miracoli”, Glomarì preannuncia un suo ritorno sulla scena musicale, facendoci pregustare i tratti eclettici e mistici del suo prossimo album, un progetto concettuale multidisciplinare che la vedrà approdare nel mondo dell’elettronica sperimentale grazie alla stretta collaborazione con il compositore cosentino Remo De Vico.

Anteprima Video, Glomarì: “La fiera dei miracoli”
Il brano è accompagnato da un videoclip a cui ha lavorato la stessa Glomarì, curandone ogni singolo dettaglio.
“Vi siete mai chiesti come potrebbe essere la giornata tipo di uno spaventapasseri della bassa padana? Glomarì ci regala uno scorcio sulla natura ibrida di una di queste curiose creature, sempre più rare.
“C’era una volta, a Case Passeri, uno spirito libero plasmato dal vento…un miracolo tra tanti, una piccola nuvola svolazzante…”
“La fiera dei miracoli”, il testo
(da una poesia di Wislawa Szymborska, “La gioia di scrivere” Adelphi)
Un miracolo comune:
l’accadere di molti miracoli comuni.
Un miracolo normale:
l’abbaiare di cani invisibili
nel silenzio della notte.
Un miracolo fra tanti:
una piccola nuvola svolazzante,
che riesce a nascondere una grande pesante luna.
Più miracoli in uno:
un lontano riflesso sull’acqua
e che sia girato da destra a sinistra,
e che cresca con la chioma in giù,
e non raggiunga affatto il fondo
benché l’acqua sia poco profonda.
Un miracolo all’ordine del giorno:
venti abbastanza deboli e moderati,
impetuosi durante le tempeste.
Un miracolo alla buona:
le mucche sono mucche.
Un altro non peggiore:
proprio questo frutteto
proprio da questo nocciolo.
Un miracolo senza frac nero e cilindro:
bianchi colombi che si alzano in volo.
Un miracolo – e come chiamarlo altrimenti:
oggi il sole è sorto alle 7:14
e tramonterà alle 20:01
Un miracolo che non stupisce quanto dovrebbe:
la mano ha in verità meno di sei dita,
però più di quattro.
Un miracolo, basta guardarsi intorno:
il mondo onnipresente.
Un miracolo supplementare, come ogni cosa:
l’inimmaginabile
è immaginabile.


Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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