Site icon imusicfun

Baustelle, il significato di tutte le canzoni dell’album “Elvis”

Baustelle

Il significato delle canzoni che compongono Elvis, il nuovo album dei Baustelle, che arriva dopo le esperienze soliste di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi.

Baustelle, il significato di tutte le canzoni dell’album “Elvis”

L’album si apre con “Andiamo ai rave”, una presa di posizione netta sulla cultura del divertimento e dello sballo a tutti i costi, arricchita da un arrangiamento a metà fra Ziggy Stardust e Lou Reed, col piano lussurioso, il coro gospel e gli stop and go. La tracklist prosegue con Contro il mondo”, brano che può essere considerato l’anello di congiunzione con le sonorità dei dischi precedenti: il brano racconta con spiazzante verità una storia d’amore finita male, un giallo in cui si scopre che l’assassino è (anche) il narratore. Da una storia d’amore conclusa si passa ad una canzone dalla grande forza positiva nonostante l’apparenza possa celare dell’amarezza, in cui l’amore è sinonimo di resistenza, ossia “La nostra vita”. L’album continua con “Milano è la metafora dell’amore”, una fotografia nitida dell’hinterland milanese: la metropoli di Milano, la sua frenesia e la fauna che la abita viene catartizzata dal linguaggio poetico che unisce pregiudizi e verità in una descrizione sensoriale, tangibile e cinematografica. Da Milano come metafora dell’amore si passa a Milano come teatro di una storia vera, quella narrata in Jackie”, una splendida esistenza noncurante capace di essere al contempo dentro e fuori dal contesto in cui si trova. “Los Angeles” è la storia di una ragazza, è l’archetipo dell’eterno sogno di scappare in cerca di qualcosa di migliore. La tracklist prosegue con Betabloccanti cimiteriali blues”, una folle esplosione di rock and roll, scritto a quattro mani da Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi. Gran Brianza Lapdance Asso di cuori Stripping Club” è il ritratto di una caduta, quella di un uomo che si innamora di una ballerina dell’est in un locale di spogliarelli e musicalmente è la quintessenza del disco: ci sono sprazzi di Dylan, degli Stones e dei T-Rex, non mancano le chitarre sporche, la sezione fiati e il coro gospel. Il viaggio musicale dei Baustelle prosegue con “Il Regno dei cieli”, un vero e proprio flusso di coscienza personale in cui fanno un cameo alcuni amici sul finale. L’album si conclude con “Cuore”, l’intensa storia della riconciliazione fra l’adulto e il suo sé bambino che avviene sì, ma troppo tardi, pochi secondi prima che il protagonista-narratore si schianti sull’asfalto.

Exit mobile version