Dalla fucina creativa di Germi LdC e dalla visione artistica di Manuel Agnelli, Giovanni Succi, Gianluca Segale e Francesca Risi, nasce la compilation “CARNE FRESCA (Suoni dal Futuro)”. L’album, che cattura l’essenza della nuova scena musicale italiana, sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da venerdì 25 luglio. Il pre-save della raccolta è già attivo a questo link https://carnefresca.lnk.to/carnefrescaEP
Al suo interno alcuni dei gruppi della rassegna ideata da Francesca Risi, che da novembre 2024 ha trasformato il piccolo palco di Germi LdC, a Milano, in un laboratorio permanente per il talento. Con tre serate al mese, ogni mese, Carne Fresca ha offerto un’occasione di ascolto e di prova dal vivo a circa 100 band e artisti con un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, lontano dai riflettori dei circuiti tradizionali, senza clamore ma in un crescendo esponenziale di interesse. “CARNE FRESCA” è una fotografia dello stato attuale della musica emergente.
La compilation raccoglie i brani di alcuni dei gruppi selezionati per le aperture del tour degli AFTERHOURS, “Ballate per piccole iene” che celebra il ventennale di questo album seminale per il rock italiano. Un’opportunità unica per le band di proporsi a un pubblico più vasto, che ora potrà ritrovarle riunite in questa raccolta targata Woodworm.
TRACKLIST:
- Dirty Noise “Limiti”
- Kahlumet “Bed Man”
- Fitza “Cosa cazzo significa”
- PALEA “As We Fall”
- No Sex Before Marriage “Clover Tide”
- Katana Koala Kiwi “Apnea”
- CHRISTIAN THE SEAGULL “John Frog the God Emperor of the Pond”
- AUT! “Pink Goes First”
- PER ASPERAX “Vicolo Sereno”
- Rain Taylor “Another”
- Aimless “MIDAS”
- Xylema “A meno che non cada”
- GRIDA “Nel Labirinto”
- Jack Nur “La Primavera di Praga”
- LINFA “Desiderio”
- Mass Demonstration “Reazione Areacronica”
- Desert Kosmo “Niente”
- Liquid Words “HIC ET NUNC”

Tutte le cose vive, sul nascere, sono fragili.
Equilibri precari che potrebbero spezzarsi, visioni parziali che tendono ad aprirsi.
Ma l’inizio di tutte le cose vive è anche intriso di una volontà straordinaria, di una spontaneità forse irripetibile in altre fasi dell’esistenza. Ogni cosa viva è fortemente determinata a resistere, ed esprime in purezza la propria essenza.
Poi dipenderà dal terreno. Dovrà fare i conti con l’ambiente, col presente, col passato… Ma ogni nuova vita agisce nel futuro, anche senza esserne consapevole in pieno.
In questo senso sono “SUONI DAL FUTURO”, non per chissà quali effetti speciali, ma per concreti effetti reali: esistono, agiscono, vogliono vivere. Vogliono farlo fisicamente. Incarnano freschezza.
Questa raccolta di gruppi, nata dalle serate della rassegna “CARNE FRESCA” al Germi LdC di Milano e sposata per colpo di fulmine da Woodworm, è stata pensata e sfornata con entusiasmo nel giro di un mese. Nasce dall’idea di raccogliere in un fotogramma (un supporto fisico) le band di CARNE FRESCA in tour estivo con gli Afterhours. Queste band si sono esibite (spesso per la prima volta) di fronte ad un pubblico immenso in apertura dei concerti sui palchi più prestigiosi di tutta Italia. Non è frutto di calcolo, non propone nuovi idoli, non promette grandi numeri. Semplicemente era da fare, ci rende felici. Fotografa un’estate. Ci riconnette alle cose vive e spontanee, magari imperfette, ma autentiche.
È il risultato di una chiamata estemporanea dell’ultima ora a chi avesse pronto un pezzo da condividere e coglie quindi tutti un po’ di sorpresa: raccoglie diciotto gruppi di giovani che in quel momento erano lì – senza preavviso, senza mettersi in posa – in quell’istante preciso. Sono quindi solo alcuni dei gruppi che danno vita a CARNE FRESCA. Per questo speriamo ci saranno altri scatti: i protagonisti sono davvero tanti. Quelli assenti a ‘sto giro li vorremmo nel prossimo; quelli acerbi oggi magari spaccheranno domani. In questo senso è un movimento. Li prende in corsa.
La raccolta è il fotogramma odierno di un movimento che da novembre 2024 agita le serate del Germi LdC di Milano, che grazie al lavoro di tutti ha aperto le porte a chiunque sotto i trent’anni volesse proporsi per farsi ascoltare, senza vincere niente. Ma sarebbe anche potuta finire così, alla prima edizione. Invece hanno incontrato un terreno fertile: cioè, loro stessi. E si sono mossi. Il loro pubblico è spesso composto da altri gruppi coetanei, dalle loro compagnie itineranti pronte a macinare chilometri, da curiosi e passanti increduli del fatto che ci sia la coda fuori per nessun nome noto. “Chi suona? – (Nome del Gruppo) – Non li conosco”. Nemmeno noi, prima del sound-check.
È gente che suona, solo giovane gente che suona. Non sappiamo se sia traccia infinitesimale di un mutamento a venire, o una nuova scena eterogenea accomunata dalla
comprensibile sete di presenza fisica. Potevano decidere di fare altro. Potevano chiudersi in casa da soli e lasciar fare all’AI. Invece si sono ritrovati insieme nella noia (santissima noia), hanno abbracciato strumenti (negli anni venti del Duemila), con le loro mani, come le loro voci, hanno prodotto dei suoni, hanno fatto canzoni.
Chi in inglese, chi in italiano. Usano in gradi diversi il rock come linguaggio nelle sue diverse varianti, avranno tutto il tempo di affinarsi, di decidere quale sia davvero la strada migliore per sé. Ma intanto questa cosa li fa stare bene e vederli agire sul palco lo rivela come il sole.
Li abbiamo tutti ammirati dal vivo: emanano viva, calda energia. Questo il dato di fatto al presente, in controtendenza con gli stereotipi del loro tempo e del loro ambiente, fatto di prestazioni (frustrazioni), algoritmi e dati numerici. Potrebbero sparire domani o potremmo ritrovarli tra trent’anni a presentare a loro volta un altro progetto simile a questo, chi lo sa, per altri simili a loro ma molto in là da venire. Perché ogni generazione ha il diritto (forse il dovere) di appropriarsi dei mezzi espressivi, passati e presenti, e farne quel che gli pare, farli propri. Lasciare una traccia, incidere un segno.
A soggetti diversi, in altri tempi e contesti e con altri mezzi, corrisponderanno sempre risultati diversi. L’umanità è questo. Non si rinunciava a suonare perché altri hanno suonato, a dire perché altri hanno detto, a fare perché altri hanno fatto. Voi rinuncereste a vivere perché altri han vissuto? Loro no, noi nemmeno.
Per questo siamo immensamente grati a tutti loro, qui presenti ed assenti, per il fatto di esistere e farsi sentire, per l’energia che ci infondono. A Woodworm per quel “SÌ” fulmineo alla nostra timida ipotesi di pubblicarli in una raccolta. A Ivano Rava, fotografo ufficiale dell’intera rassegna, per averli eternati in immagine. Grazie.
Questi diciotto progetti in assaggio avranno quindi tempo e modo di crescere? Di evolvere, maturare? Chi lo sa: dipende da loro e anche da te. Ogni vita esiste nel momento in cui comincia e se trova un terreno fertile, o anche solo una persona in più sotto il palco, potrà esprimere freschezza, complessità e forza.
Questa raccolta fotografa voci diverse di alcune carni fresche visceralmente vive in un mondo algoritmico. Se ti senti così, fanne parte.
Manuel Agnelli, Giovanni Succi, Gianluca Segale e Francesca Risi

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