Spezzoni di vita, di fallimenti e strascichi di buon umore, tra ballad e feste alcoliche, i Cassandra prevedono già “Un glorioso disastro”, il loro secondo album, fuori il 1 dicembre per Mescal,
anticipato dal singolo “Bonsai” disponibile dal 24 novembre.
Crudi e onesti come non mai, i Cassandra mettono in musica la loro visione del mondo, molto spesso pessimistica, ma senza troppa disperazione.
Tratti rilassati ed altri infervorati sono quelli che colorano il movimentato quadro dirty pop di questo secondo album della band fiorentina, che descrive disastri quotidiani, piccole apocalissi, ma soprattutto si pone l’aulica missione di proporre un rimedio agli sbattimenti quotidiani.
Gli incerti tempi che stiamo vivendo sono frenetici, per non dire schizzofrenici, dobbiamo essere ovunque e fare di tutto per sottostare alle aspettative sociali.
I Cassandra, dal canto loro, si prendono i loro tempi. Per la band fiorentina infatti la vita deve
essere lenta, «sprecata sul marciapiede con una birra in mano», dicono.
Andare controcorrente è il rimedio: mentre tutti corrono, loro rallentano e si godono l’essenziale. Viene scritto proprio così questo album, in una villa in mezzo al niente, lontana dal traffico delle informazioni provenienti dall’esterno, soli con la musica. Il risultato è un disco completamente genuino, dai suoni così poco influenzati da sembrare primitivi, spogli di virtuosismi inutili, come la vita di tutti dovrebbe
essere.
“Che grande ultima festa è la vita, ma alla fine i cocci chi li raccoglie, dimmi dove diavolo sta scritto
che, debba sempre toccare a me”
Immaginando la vita come una grande festa, l’obiettivo ultimo dei Cassandra sarà sempre quello
di godere di essa, di far musica per regalare gioia, nonostante il susseguirsi di catastrofi; di
trovare un semplice e divertente rimedio e pensare che ci sarà sicuramente un ricco padrone di
casa a raccogliere i cocci della loro grande festa.
Cassandra, il nuovo album “Un Glorioso Disastro”
Bonsai
Avere un oceano di idee, pensieri, paranoie racchiuso in uno spazio così piccolo come il nostro corpo. Essere plasmati da tutto ciò che ci circonda, dalla visione che hanno le persone di noi in eterno contrasto con quello che invece vorremo essere. Il gusto di disattendere queste aspettative, il piacere di sbagliare.
Ça va san dire
Mentre tutto intorno scorre veloce, viva i pomeriggi sprecati in attesa che la vita segua il suo corso.
E voi non preoccupatevi; a noi sta bene così.
Crac!
Controllare tra le crepe della vita se c’è uno spiraglio; cercare inutilmente un ordine dove il caos la fa da padrone mentre si ha la netta sensazione di ballare sul tetto mondo, ma fuori tempo.
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Le brutte dipendenze sono quelle che pensiamo non lo siano o che non riguardino noi mentre invece ci scavano e ci divorano. Questo pezzo era così pesante che cantarlo come una filastrocca era l’unico modo per arrivare in fondo senza tirare un cazzotto al muro.
Ad occhi chiusi
Una canzone da portare sulla luna per fare l’amore a gravità zero.
Malinconica movida
L’acqua passa ma le ferite rimangono insieme al fango e alla melanconia. Sempre.
M’annoio
Fissare le nuvole dalla finestra di un bagno mentre fumi l’ultima sigaretta ti fa rendere conto che tutta la libertà della quale pensavi di aver bisogno è solo un grande sbadiglio.
Kintsugi
Andare a pezzi è inevitabile, succede a tutti e va accettato. Poi però bisogna ricomporsi perché la vera sfida è tornare ad essere meglio di prima; fare in modo che le nostre cicatrici ci rendano unici e che le fragilità siano punti di forza e di perfezione.
La festa è finita
Per ogni festa c’è una fine, e in ogni fine c’è qualcuno che rimane fregato. Noi vogliamo una festa che faccia casino, che brindi al presente e svegli il futuro.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.