Ha preso il via l’atteso tour teatrale di Claudio Baglioni. Un ritorno sul palco che il cantautore romano ha fortemente voluto per riprendere un discorso aperto con quel pubblico che lo segue ormai da mezzo secolo.
Claudio Baglioni sul palco del Teatro dell’Opera di Roma, accompagnato dal solo pianoforte, ha dato il via a una tournée di 60 date. Un incontro intimo, speciale, sentito e un messaggio che va oltre la musica.
“Quando hai 20 anni ti puoi prendere delle pause, ora ne ho qualcuno di più e non cantare è stata un’assenza forte. Probabilmente questo sarà l’ultimo concerto di questo tipo, anche se c’è una certa urgenza di fare: quattro anni fa avevo assaporato l’idea di dare il colpo di gong finale, perché vorrei essere io a suonarlo e non l’arbitro.”
Non è la prima volta che Claudio Baglioni parla del ritiro. Nel 2013, infatti, in occasione dell’uscita dell’album ConVoi, l’artista rilasciò un’intervista al Corriere della Sera nella quale dichiarò di aver pensato allo stop dopo la morte della madre.
Claudio Baglioni e… il ritiro dalle scene!
“Con Dodici Note si fa tutta la musica, diverse ottave con diverse timbriche ed è dalla composizione di questi mattoncini, come se fosse una scatola di costruzioni, che riusciamo a fare qualsiasi tipo di musica, sia essa classica, sinfonica, operistica, folk, leggera, popolare, jazz, ogni tipo di musica è fatta degli stessi ingredienti.”
L’artista prima di salire sul palco ha incontrato alcune testate, raccontando il concept del progetto live.
“In due ore e mezza canterò l’ieri, l’oggi e il domani. Il passato con il pianoforte, il presente con il piano elettrico e il futuro con il clavinova.
[…] Scegliere e non è mai semplice, si combatte con pezzi cardinali della memoria collettiva. Certe volte la scaletta vorrei farla con un’estrazione a sorte, per non avere il problema di prendere decisioni.
E’ meglio a inizio carriera, quando hai un album o due. Ci sono dei pezzi che sicuramente rimangono in un calendario oramai distante, altri che hanno avuto il passaporto del tempo e sono di nuovo attuali, mentre altri ancora, e ce ne saranno diversi in questa performance, che invece sono molto meno usuali nei miei repertori.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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