Damon Albarn parla della reunion degli Oasis, profetizzata due anni fa, e porta il progetto Africa Express a Ostia Antica; un viaggio musicale ricco di suggestioni.
Due anni fa Damon Albarn, storico frontman dei Blur, aveva predetto il ritorno degli Oasis. «La strada era già spianata», dichiarava allora, e oggi – con la conferma della reunion dei fratelli Gallagher arrivata nell’estate del 2024 – rivendica con ironica soddisfazione la sua previsione. «Prima o poi due fratelli si riconciliano, è inevitabile. È una cosa positiva», ha dichiarato in un’intervista a Il Messaggero. Tuttavia, alla domanda se assisterà a uno dei concerti, la risposta è secca: «No, sono troppo impegnato».
Impegnato, appunto, con uno dei suoi progetti più longevi e affascinanti: Africa Express, collettivo musicale fondato nel 2006 per abbattere barriere culturali e promuovere la diversità artistica. L’8 luglio, Albarn porterà per la prima volta in Italia questa esperienza musicale irripetibile con un concerto al Teatro Romano di Ostia Antica, unica tappa italiana del tour europeo e parte dell’Ostia Antica Festival.
Sul palco, accanto ad Albarn, saliranno oltre cinquanta artisti da tutto il mondo, in un viaggio musicale che mescola cumbia, salsa, hip hop, soul e kuduro. Tra gli ospiti della serata: Moonchild Sanelly, Django Django, Joan As Police Woman, Jupiter & Okwess, Luisa Almaguer. L’occasione celebra anche l’imminente uscita del nuovo album del collettivo, “Africa Express Presents… Bahidorá”, in arrivo l’11 luglio.
Il disco, registrato in Messico, rappresenta una nuova tappa del lungo percorso del progetto, nato inizialmente come risposta critica al Live 8 – accusato da Albarn di aver escluso voci africane – e diventato un laboratorio sonoro in costante trasformazione. «Ogni concerto di Africa Express è unico, costruito sull’improvvisazione e sul dialogo spontaneo tra artisti di generazioni e background diversi», ha spiegato il musicista.
Parlando del futuro del progetto, Albarn immagina una nuova frontiera: il Medio Oriente. «È una zona ferita, che avrebbe bisogno della neutralità della musica per guarire», ha detto, ribadendo la sua convinzione che «le persone di culture diverse possano comunicare attraverso la musica meglio di qualsiasi altra cosa».
In quasi vent’anni, Africa Express ha dato vita a collaborazioni memorabili: da Paul McCartney a Fatboy Slim, da Toumani Diabaté a Amadou & Mariam. Ha viaggiato tra Londra e Lagos, suonato in Congo, Etiopia, Sudafrica e persino riunito l’orchestra siriana dispersa dalla guerra civile.
Nonostante la storica rivalità tra Blur e Oasis, acuita dai media durante la celebre “Battle of Britpop” del 1995, Albarn ha da tempo superato ogni antagonismo. Con Noel Gallagher ha collaborato in passato, anche con i Gorillaz, e Liam in tempi recenti lo ha definito “un grande autore”. Oggi, in un’epoca in cui la musica è più inclusiva e trasversale, Damon Albarn continua a reinventarsi, confermandosi uno dei protagonisti più originali e generosi della scena internazionale.
E mentre il mondo attende di rivedere insieme Liam e Noel, il Britpop a Roma avrà comunque un suo rappresentante d’eccezione. Perché quando Damon Albarn suona, il mondo si unisce.

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