È morto a 51 anni Michael Eugene Archer, conosciuto in tutto il mondo come D’Angelo, uno degli artisti più influenti della musica R&B e del movimento neo soul. La famiglia ha annunciato la scomparsa del cantante in un comunicato ufficiale, spiegando che D’Angelo “ha spento la sua luce in questa vita dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro il cancro”. “Siamo grati per l’eredità di musica straordinariamente toccante che lascia”, hanno aggiunto i familiari, chiedendo rispetto per la loro privacy in questo momento difficile.
Una carriera che ha riscritto la storia del soul
Nato nel 1974 a Richmond, in Virginia, D’Angelo ha ridefinito la musica soul degli anni ’90 grazie al suo sound innovativo, capace di fondere gospel, hip-hop e R&B in un linguaggio nuovo e profondamente spirituale.
Il suo album di debutto “Brown Sugar” (1995) segnò una svolta nel panorama black contemporaneo, aprendo la strada al movimento neo soul insieme ad artisti come Erykah Badu, Lauryn Hill, Mos Def e Common.
Nel 2000 pubblicò “Voodoo”, il suo capolavoro, anticipato dal singolo leggendario “Untitled (How Does It Feel)”, che divenne un fenomeno culturale anche grazie al video iconico e provocatorio. Quel successo lo rese una star internazionale e gli valse due Grammy Awards, ma anche una pressione mediatica che lo spinse lontano dalle scene per oltre un decennio.
Il ritorno con “Black Messiah” e l’eredità di un artista unico
Dopo un lungo silenzio, D’Angelo tornò nel 2014 con “Black Messiah”, un album potente e politico, lodato dalla critica per la sua profondità e la capacità di leggere il presente attraverso la lente della spiritualità afroamericana. Con questo lavoro vinse altri due Grammy e consolidò la sua reputazione di artista visionario e controcorrente.
In trent’anni di carriera D’Angelo ha pubblicato solo tre album, ma ciascuno di essi ha segnato un’epoca. Le sue collaborazioni con Jay-Z, The Roots, Common, Lauryn Hill e Q-Tip testimoniano la sua influenza trasversale, capace di ispirare generazioni di musicisti.
Riservato e lontano dai riflettori, D’Angelo viveva tra la musica e la famiglia. Aveva tre figli, tra cui uno avuto con la cantante soul Angie Stone, scomparsa tragicamente nel 2025. Negli ultimi anni, secondo il produttore Raphael Saadiq, stava lavorando a sei brani inediti che potrebbero essere pubblicati postumi.
L’omaggio del mondo della musica
Alla notizia della sua morte, il mondo della musica ha espresso cordoglio e affetto. Il produttore DJ Premier, suo collaboratore storico, ha scritto sui social: “Una perdita devastante. Ci mancherai, Re. Dormi in pace, D’Angelo. Ti vogliamo bene”.
Con la sua voce calda, sensuale e spirituale, D’Angelo ha saputo trasformare la soul music in qualcosa di nuovo: un’esperienza emotiva, intima e rivoluzionaria. Oggi la sua eredità resta come testimonianza di un’arte che ha saputo unire corpo e anima, radici e futuro.
Foto Roquai, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

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