Il 15 ottobre 2025 segna una data importante per Drupi: il cantante debutta come attore nel film Alcooltest, scritto e diretto da Stefano Usardi. Una scelta sorprendente per l’artista, che ha accettato di fronte alla proposta giusta, dopo aver rifiutato in passato altre offerte cinematografiche. «Mi hanno chiesto tre volte di fare un film, le prime due ho detto di no, alla terza mi sono convinto», racconta a Vanity Fair.
Nel film interpreta Sergio, un ex alcolista e cantante legato agli anni Settanta, ruolo che Drupi definisce impegnativo ma anche divertente: «Inizialmente ero a disagio, ma dopo un quarto di birra mi calavo meglio nella parte», scherza.
Pur proiettandosi per la prima volta sul grande schermo, Drupi resta profondamente legato alla musica. Non a caso, il personaggio di Sergio rispecchia in parte il suo vissuto artistico, sempre segnato dall’amore per le sonorità che hanno fatto la storia: Fred Buscaglione, Carosone, Elvis, i Beatles, Ray Charles.
Guardando al panorama attuale, Drupi non nasconde un certo distacco: «La musica di oggi non mi appartiene, anche se riconosco che ci sono tanti giovani bravi. Il mercato detta le regole e i ragazzi cercano altro». Nonostante ciò, ammette di aver apprezzato artisti come Francesco Gabbani, soprattutto ai tempi di Viceversa, che definisce «una canzone fantastica».
Il rapporto con Sanremo
Per Drupi, Sanremo resta un capitolo fondamentale ma ormai chiuso. Ha partecipato otto volte, con un trampolino di lancio decisivo nel 1973 grazie a Vado via, originariamente pensata per Mia Martini. «Devo a lei la mia carriera», sottolinea.
Oggi, però, non tornerebbe mai in gara: «Neanche morto. Non ho i follower giusti, sarei carne da macello. Sanremo è cambiato, non è più il posto per noi veterani». Drupi riconosce che il Festival resta una vetrina importante, ma lo vede ormai distante dal suo mondo: «In futuro canteremo i brani che passano oggi? Ho i miei dubbi».
Nonostante l’addio a Sanremo, Drupi continua a vivere un momento di grande vitalità artistica. Il suo tour in partenza a dicembre ha già registrato sold out e nuove date in arrivo, mentre in Europa dell’Est resta un simbolo amatissimo grazie alle sue esibizioni fin dai tempi della cortina di ferro.
E sul cinema non chiude la porta: «Perché no? Magari un western, il mio sogno da bambino». Con la curiosità che lo contraddistingue, Drupi guarda avanti, tra palco e set, senza perdere il legame con le radici musicali che lo hanno reso un’icona.
Foto Ja Fryta, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
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