Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai 1, ha rilasciato a Radiocorriere Tv una lunga intervista in cui ha parlato dell’Eurovision Song Contest 2022.
“Da qualche anno facevamo la punta come segugi all’Eurovision Song Contest. Dal 2016, quando l’allora direttore di Rai 1 Andrea Fabiano decise, con grande coraggio, di trasmetterlo in prima serata, non abbiamo mai smesso di abbracciare e sognare questo momento con grande passione.
Poi il momento è arrivato, e devo dire che siamo stati travolti da questa meravigliosa cascata di impegno, responsabilità, passione, di voglia di mostrare all’Europa e al mondo cosa sappiamo e vogliamo fare per festeggiare questa grande occasione, tra l’altro in un momento in cui parlare di intrattenimento, di pace, di armonia nel mondo, diventa particolarmente importante.”
Eurovision 2022, parla Claudio Fasulo
“Parleremo molto dell’Italia e lo faremo con grande senso di appartenenza e ironia. Partecipando alle riunioni dell’EBU (European Broadcasting Union) a Ginevra insieme alla mia collega executive producer Simona Martorelli, abbiamo scoperto e apprezzato una straordinaria attenzione nei confronti dell’Italia. […]
Nel momento in cui abbiamo proposto quale claim dell’edizione “The sound of beauty”, ossia la volontà di condividere la bellezza dell’Italia, della natura, dell’arte, dei nostri costumi con il resto del mondo, abbiamo notato subito grandissima partecipazione. Nessuno ha interpretato questa nostra volontà come un atteggiamento di presunzione. È opinione condivisa che l’Italia abbia contribuito a dare forma al concetto di bellezza: il nostro desiderio di condividere la bellezza italiana con il resto del mondo, con i nostri partner internazionali, è stato accolto con un grande applauso.”
Imponente l’impegno della Rai
“Dal punto di vista della produzione televisiva avremo circa 400 persone impegnate contestualmente sull’impianto del Pala Olimpico.
Saranno invece tra i 1.100 e i 1.200 le persone accreditate che fanno parte delle delegazioni, della stampa, della produzione, di tutto l’indotto. L’Eurovision Song Contest è il programma musicale più visto nel mondo, secondo per ascolti, in termini assoluti, solo al Super Bowl e richiama pertanto l’attenzione di tantissimi addetti ai lavori.”
Claudio Fasulo parla del ruolo della città di Torino.
“C’è un’organizzazione che parte dall’esperienza dell’EBU, dal Comune di Torino, dalla Rai, dal nostro event manager Guido Rossi, che è anche il direttore del CPTV torinese.
Da sabato 30 aprile arriveranno in città le delegazioni che proveranno sul palco due volte ciascuna per tutta la prima settimana di maggio.
Proveremo le parti che riguardano il contest e quelle che riguardano lo show. La Rai è in campo con tutta la sua capacità, non soltanto produttivo-organizzativa, ma anche relazionale. Siamo italiani e siamo particolarmente portati nel ricevere ospiti, proposte, arricchimenti culturali. L’Eurovision Song Contest sarà veramente per tutti noi, per la Rai, per il Paese, un’occasione per intensificare relazioni, per conoscere nuovi mondi. Un’esperienza unica.”

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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