Eurovision 2026 Vienna

A pochi mesi dall’Eurovision Song Contest 2026 di Vienna, il direttore del concorso Martin Green ha scelto di rivolgersi direttamente ai fan con una lettera aperta. Un messaggio che arriva in un momento segnato da tensioni internazionali, reazioni controverse e decisioni difficili da parte di diversi broadcaster europei.

L’obiettivo? Riaffermare la missione originaria dell’Eurovision: essere uno spazio di unione, creatività e speranza, anche in un contesto geopolitico complesso.

Green apre la sua lettera riconoscendo le forti emozioni che molti fan stanno vivendo, in particolare per gli eventi in Medio Oriente e per come questi vengano percepiti all’interno del contest.

Il direttore sottolinea che:

  • “Nessuno può rimanere indifferente di fronte a ciò che sta accadendo”
  • l’EBU ascolta “voci, rabbia e dolore” di chi critica un presunto silenzio.

Pur mostrando empatia, ribadisce che l’Eurovision non può trasformarsi in un’arena politica, ma deve continuare a basarsi sul suo regolamento per rimanere uno spazio inclusivo.

Green ricorda che l’Eurovision è nato quasi settant’anni fa in un’Europa lacerata dal dopoguerra. Da allora:

  • ha superato conflitti, crisi e cambiamenti dei confini,
  • è diventato un luogo simbolico dove paesi diversi si incontrano grazie alla musica.

Questa natura sovranazionale e inclusiva non deve andare perduta, avverte Green.

Uno dei punti centrali del messaggio riguarda il rispetto delle norme del contest.

Green afferma con precisione:

  • l’Eurovision può rimanere un evento unificante solo se guidato dal regolamento;
  • chi non lo rispetterà, avrà “conseguenze”, come da impegno personale del direttore.

Un messaggio chiaro in risposta a chi chiede una posizione più politica da parte dell’EBU.

Nella lettera, Green cita direttamente i fan di:

  • Irlanda
  • Spagna
  • Islanda
  • Slovenia
  • Paesi Bassi

Paesi i cui broadcaster hanno scelto di non prendere parte all’edizione 2026.

Green definisce le loro decisioni “dignitose”, affermando che l’EBU continuerà a collaborare con essi con l’auspicio di un ritorno futuro. Nessuna contrapposizione, dunque, ma rispetto reciproco.

Il direttore ribadisce più volte che:

  • artisti, delegazioni e soprattutto i fan sono il cuore del concorso;
  • l’Eurovision non è semplicemente un programma TV, ma una passione che occupa un ruolo centrale nella vita di milioni di persone.

Green promette che l’EBU continuerà a lavorare per mantenere questo spirito anche nei prossimi decenni, facendo dell’Eurovision un luogo in cui:

  • si imparano nuove lingue,
  • si scoprono nuovi generi musicali,
  • si intrecciano amicizie internazionali.

Il direttore conclude con il motto che negli ultimi anni ha definito l’essenza del concorso:
“United by Music”.

Un invito a mantenere la musica come linguaggio universale, capace di unire anche quando il mondo sembra sempre più diviso.

📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”

🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.