Fabrizio Venturi

Sulla pagina Facebook ufficiale del Festival della Canzone Cristiana di Sanremo – www.facebook.com/festivaldellacanzonecristianasanremo – sono disponibili e scaricabili il regolamento e il modulo di iscrizione alla quinta edizione del Festival della Canzone Cristiana, ideato dal cantautore Fabrizio Venturi, che ne è anche patron e Direttore Artistico.

La piattaforma ufficiale rappresenta il punto di riferimento per artisti, interpreti e autori interessati a prendere parte a questa manifestazione unica nel suo genere, simbolo di un dialogo continuo tra musica, fede e cultura.

La manifestazione, che si terrà nella Città dei Fiori nei giorni 25, 26 e 27 febbraio 2026, in concomitanza con il Festival della Canzone Italiana, avrà luogo presso il Teatro F.O.S., ormai riconosciuto come sede storica dell’evento.

La concomitanza tra i due festival, entrambi ospitati nella stessa città e nella stessa settimana, genera una singolare continuità artistica e simbolica tra due manifestazioni che, pur diverse per finalità e contenuti, affondano le radici nella medesima tradizione culturale italiana.

Da un lato, il Festival della Canzone Italiana, noto come il Festival di Sanremo, nato nel 1951, ha rappresentato il palcoscenico per eccellenza della musica leggera italiana, divenendo un fenomeno di costume e una lente attraverso la quale leggere l’evoluzione della società e del linguaggio musicale nazionale.

Dall’altro, il Festival della Canzone Cristiana si pone come naturale prosecuzione spirituale di quel dialogo musicale, orientando la voce e l’arte verso la lode, la fede e la speranza.

In questo intreccio ideale, la “staffetta” fra i due festival assume un significato profondo: un ponte tra musica e spiritualità, tra tradizione e trascendenza, che unisce in un’unica settimana la memoria storica della canzone italiana e la forza universale della musica di ispirazione cristiana.

Rivolta a interpreti, cantautori, band e gruppi musicali, la kermesse non si configura soltanto come una competizione canora, bensì come un autentico laboratorio culturale e spirituale che affronta, attraverso il linguaggio universale della musica, le tematiche più urgenti della contemporaneità.

La rassegna canora cristiana, che negli anni ha ottenuto i patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, della Regione Liguria, della Provincia di Imperia e del Comune di Sanremo, nel 2023 ha realizzato una significativa missione di pace in Ucraina, durante la quale artisti e organizzatori hanno visitato città e ospedali devastati dai bombardamenti, portando un messaggio di solidarietà, speranza e fede attraverso la musica cristiana.

L’edizione 2026 sarà dedicata agli operatori di pace, a tutte quelle donne e quegli uomini che, con abnegazione e coraggio, si adoperano nelle zone di conflitto per promuovere la riconciliazione, la solidarietà e la speranza, spesso a rischio della propria vita.

Secondo la stampa nazionale e internazionale, il Festival della Canzone Cristiana di Sanremo rappresenta oggi il più autorevole evento di musica cristiana in Italia e uno dei più rilevanti in ambito europeo. All’estero, è conosciuto con il nome di Sanremo Christian Song Festival, sinonimo di eccellenza artistica e di impegno valoriale.

Fin dalla sua prima edizione, il Festival si è prefisso l’obiettivo di trasmettere e diffondere i valori cristiani attraverso la potenza espressiva della canzone, instaurando un fecondo connubio tra arte e fede, tra canto e lode a Dio.

L’intento primario è quello di dare voce a una musica che si faccia veicolo di speranza, coraggio e elevazione spirituale, attingendo al linguaggio più sublime che Dio ha donato all’uomo: la musica.

Celebrare la fede attraverso il canto nella città di Sanremo – emblema della tradizione musicale italiana – assume un valore simbolico di straordinaria portata. Come affermava Sant’Agostino, “chi canta prega due volte”: elevare la propria voce in lode a Dio è, infatti, un gesto di fede profonda e un atto di resistenza spirituale contro il disorientamento dei nostri tempi.

In un’epoca segnata dai danni ambientali, dalla crisi economica globale e dalle nuove forme di povertà – materiali e morali – che affliggono l’umanità, la musica diviene una preghiera collettiva capace di opporsi al dolore, alle guerre e alla distruzione della vita sul pianeta.

“La musica – ha dichiarato Fabrizio Venturi – non vi è dubbio che possa rivestire un ruolo educativo e trasformativo all’interno di una società che sta progressivamente smarrendo i propri valori umani e spirituali. Essa possiede la forza di risvegliare le coscienze assopite e di orientarle verso il bene, stimolandole ad agire per la salvaguardia dell’essere umano dal degrado sociale e morale che si va tristemente affermando.

Come affermava San Giovanni Paolo II, «la musica autentica, come ogni vera arte, riflette la bellezza di Dio e diventa via che conduce a Lui». In questa prospettiva, il canto non è soltanto espressione artistica, ma anche forma di evangelizzazione, strumento di comunione e veicolo di pace.

L’edizione 2026 del Festival sarà dunque dedicata a coloro che operano per la pace: agli operatori di pace, a uomini e donne che, sull’esempio delle Beatitudini – «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9) – quotidianamente portano un messaggio di speranza e riconciliazione nei luoghi più martoriati del mondo, spesso a rischio della propria vita.

In questo tempo di prove, la musica di fede può diventare, come insegna Papa Francesco, «un balsamo per le ferite dell’anima e un linguaggio che unisce ciò che il mondo divide». È in questa convinzione che il Festival trova la sua missione e il suo respiro più autentico: cantare per lodare Dio, per servire la vita e per annunciare la pace.”

“Sarà un Festival nel Festival. Parteciperà alla gara anche un nome noto della RAI, che presto renderò pubblico” – ha concluso il Direttore Artistico Fabrizio Venturi.

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