Ghali Salvini Le Iene
A una settimana da quanto accaduto sugli spalti dello Stadio Meazza di San Siro, non si placa la rabbia di Ghali. Il rapper di origine tunisina, dopo un goal del rossonero Tomori, si era alzato dalla sua postazione per inveire contro Matteo Salvini (ne abbiamo parlato Qui).
Il politico, a dire il vero, non ha reagito, esattamente come in passato visto che Ghali non è nuovo ad attacchi nei confronti del leader della Lega.
Ghali contro Salvini, a vuoto il tentativo di riappacificazione de Le Iene
La scorsa settimana il programma di Italia 1 Le Iene ha cercato una mediazione, con pochi risultati.
Ghali ha postato sui social un lungo messaggio in cui spiega la sua versione dei fatti e ribadisce di non essersi pentito delle parole rivolta a Matteo Salvini.
“Sono andato allo stadio per tifare la mia squadra del cuore, lo stesso cuore che mi ha portato ad agire d’impulso.
Non ho assolutamente fatto pace con Salvini e non mi sono mai pentito delle parole che gli ho detto durante il derby.
Io sono per la pace, ma pace non si può fare con chi ogni giorno fa guerra ai più deboli portando avanti politiche razziste e di odio, con chi fa soffrire e morire la mia gente.
La pace si farà quando ammetterà i propri errori, quando risponderà delle sue azioni, quando racconterà la verità al suo popolo e smetterà di creare disinformazione, usando l’immigrato come capro espiatorio dei problemi dell’Italia.
Questa storia della pace tra me e Salvini è una bugia mediatica.
È questa la vera violenza, non una verità urlata in faccia.
Ora dice che mi offrirebbe un caffè, ma allo stadio ha cercato di farmi cacciare dal mio posto invano.
La mia non è politica, è pre politica, si parla di umanità.
I miei non sono insulti, sono solo l’ennesima segnalazione urlata e frustrata verso il responsabile di innumerevoli ingiustizie.
Ho firmato quella t-shirt solo perché sapevo che sarebbe finita a suo figlio, essendo mio fan, nella speranza che un giorno, crescendo, potrà farsi delle domande e avrà voglia di vivere in un’ Italia diversa da quella voluta da suo padre.
In fondo anche io ho preso delle scelte diverse da mio papà, so che può succedere.”
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.