Morte

Siena piange la scomparsa di Giuliano Ponzuoli, in arte Giuliano Selva, figura centrale della scena musicale senese degli anni Sessanta. Nato nel giugno del 1946, Selva è deceduto il 27 aprile, lasciando un grande vuoto nel mondo dello spettacolo e tra i tanti che lo hanno conosciuto e amato.

Il nome d’arte, scelto in onore del suo rione di appartenenza, Vallepiatta, ha accompagnato una carriera brillante e variegata. Dalle prime esibizioni con i gruppi cittadini come i Granada e Bruno e i Jet, Selva ha presto varcato i confini locali, conquistando il pubblico con la sua voce intensa e lo stile melodico influenzato dal beat.

Negli anni Sessanta pubblica tre 45 giri di successo: “L’ultima notte” e “Io vado con i miei sogni” con l’etichetta Jaguar, seguiti da “Niente/200.000 anni luce” per la Telerecord. In quegli anni, apre concerti di artisti del calibro di Mina e partecipa a lunghi tour internazionali, incluso uno in Giappone accanto a una giovane Giuni Russo.

Accanto all’attività da interprete, Giuliano Selva si distingue come produttore, talent scout e organizzatore di eventi. Collabora con Pino Massara, figura chiave della musica sperimentale italiana, e contribuisce al lancio di talenti come Franco Battiato, Capsicum Red, Aktuala e Juri Camisasca. È inoltre agente di artisti come Red Canzian (poi nei Pooh) e promotore di concerti e festival che hanno segnato un’epoca.

Nel cinema è attore per il regista Franco Rossetti nei film “Una cavalla tutta nuda” (1971) e “Corri come il vento Kiko” (1982). Ma è nella produzione di eventi che lascia un’impronta significativa: dal Festival di Sapri alle tre edizioni in Eurovisione di A voice for Europe, fino al Disco Primavera al Palasport di Siena, che nel 1982 vide sul palco artisti come Ron, Cocciante, Venditti e Barbarossa. Sempre in quell’occasione, fu proprio Giuliano a offrire a Fabrizio Frizzi la sua prima occasione da conduttore con Voci nuove per la discografia.

Figura affabile, ironica e amatissima, Giuliano Selva è stato molto più di un cantante: è stato un connettore di esperienze, un punto di riferimento per generazioni di artisti e appassionati di musica. Siena lo saluta con affetto e gratitudine, consapevole di aver perso non solo un talento, ma un pezzo prezioso della propria storia culturale.

Foto su licenza Depositphotos

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