Riccardo Cocciante

Tra gli ospiti più attesi della quinta edizione del Festival Internazionale del Videoclip IMAGinACTION, spicca senza alcun dubbio Riccardo Cocciante, musicista che non ha bisogno certo di presentazioni. Questa sera, venerdì 27 agosto, l’artista ha preso parte alla rassegna intervenendo come primo ospite sul palco di Piazza Saffi, nel centro storico di Forlì, dove ha ricevuto il Premio Arte e Cultura, istituito in collaborazione con FIMI.

«Non avrei mai creduto di fare questo tipo di percorso – racconta – mi fa molta impressione ripensare e riascoltare tutte queste canzoni. Quando rivedo i miei video del passato, certe volte mi piace, altre mi giudico un po’ crudelmente. Per fortuna abbiamo la possibilità di giudicarci col tempo, altrimenti non potremmo andare avanti. Più che ricordi, le considero testimonianze di un momento, consapevole del fatto che ci si può sempre migliorare».

A proposito dei suoi esordi, ricorda: «Sono sempre stato un autodidatta, non leggo le musiche, ma le compongo. Ad esempio, Ennio Morricone era affascinato dal mio modo di concepire questa nobile forma d’arte. La mia non è mai stata una violenza esteriore, bensì interiore. Il mio intento era quello di rovesciare il sentimento, perchè quando soffri tendi a tenere tutto dentro, mentre io ho sempre cercato di liberarlo e donarlo agli altri».

Premio Arte e Cultura per Riccardo Cocciante

Un meritato riconoscimento per l’artista nato a Saigon, a coronamento di una carriera straordinaria, costellata da pietre miliari della musica leggera italiana, da Margherita a Bella senz’anima, passando per Quando finisce un amore, Celeste nostalgia, Se stiamo insieme e molte altre ancora. Inoltre, a Riccardo Cocciante il merito di aver portato il nome dell’Italia nel mondo con i suoi musical e le sue Opere Popolari.

Tra i più prolifici compositori di successo a livello europeo, con più di 40 album all’attivo, il cantautore è considerato un autentico fenomeno dell’industria musicale internazionale. In cinquant’anni di carriera ha esplorato svariati campi e processi creativi, confrontandosi con linguaggi ed espressioni diverse: dalle canzoni alle opere musicali, dalle colonne sonore per il cinema fino alle musiche per il teatro.

Una lunga chiacchierata, in cui ripercorre alcuni momenti importanti della sua carriera, come quell’unico Festival di Sanremo datato 1991: «Forse non avrei dovuto mai partecipare, però è stata una sfida, era appena nato mio figlio, ma per fortuna ho vinto (sorride,ndr)». Non può mancare un ricordo rivolto a Rino Gaetano: «Abbiamo fatto un tour insieme, noi e i new perigeo. Durante quelle date ci siamo scambiati due nostre canzoni, lui cantava la mia “A mano a mano” e io la sua “Aida”».

Riccardo Cocciante saluta IMAGinACTION dispensando un’ultima massima di vita vissuta: «La mia salvezza è stata cantare, ma non l’ho mai fatto per compiacere il pubblico, se non per me stesso. La più grande vittoria è stata quella di essere riuscito ad arrivare alle persone, senza che questo fosse il mio reale obiettivo. Per me continua ad essere così, anche se fino alla fine della nostra vita non sappiamo niente, siamo sempre alla ricerca di qualcosa e proviamo a capire come funziona questo mondo».

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