Intervista a 9ova che, dopo l’uscita del singolo in collaborazione con Tormento, che ha dato il nome all’intero progetto, ha pubblicato l’Ep “L’Estremità del Cerchio”.
L’EP si apre con la già edita title track in collaborazione con Tormento, colosso del rap italiano reduce dal Festival di Sanremo, un importante passaggio di testimone tra la vecchia scuola del rap e la nuova scena. Il brano rappresenta pienamente l’identità dell’artista e sintetizza il concetto alla base di questo lavoro, segnando un momento fondamentale nel percorso di 9ova. Il legame tra i due è solido, sia per le origini comuni nella provincia di Varese, sia per l’attitudine condivisa.
A questa si aggiunge un’altra importante collaborazione con Quentin40, altro importante esponente della scena, che arricchisce ulteriormente il progetto e contribuisce a evidenziare il talento di 9ova. Un brano che fa emergere le sfaccettature più melodiche dell’artista, aprendosi a sonorità più mainstream e creando una fusione interessante tra i due mondi.
Le produzioni sono interamente curate dai 2nd Roof e Leonel, che sono riusciti a creare il perfetto equilibrio per accompagnare l’evoluzione musicale del talento di Varese.
Se già in “Gipsy” aveva sviscerato il significato di “casa”, non quella determinata da quattro mura, ma dalle persone che ci circondano e che ci aiutano a costruire la nostra realtà, in “Ragazzi Sensibili” aveva dato voce a ciò che prende vita nei suoi pensieri, tra sogni, desideri e fantasie.
Intervista a 9ova
1. L’Estremità del Cerchio segna il tuo esordio discografico. Qual è il significato dietro il titolo e cosa rappresenta per te questo progetto?
Il titolo indica la provincia, l’estremità rappresenta tutto ciò che è sempre stato fuori dal focus, il non raccontato. Ho voluto spostare l’attenzione su ciò che sta fuori dal centro.
2. L’EP racconta un viaggio che parte dalla provincia per arrivare al centro del “cerchio”. Quanto la tua città natale, Varese, ha influenzato la tua musica e il tuo percorso?
Varese è stato lo scenario dei nostri racconti, delle nostre storie, il suono provinciale e la scrittura sono le cose che ci caratterizzano.
3. Ogni traccia dell’EP sembra raccontare un frammento della tua vita. C’è un brano in particolare che senti più vicino a te?
Sento tutti i brani molto miei. Li ho scritti tutti in un periodo di transizione, un po’ giù un po’ su, tra Varese e Milano. Non sentire vicino uno dei brani, per me, equivale al non inserirlo nella tracklist.
4. Il disco spazia tra sonorità più rap e brani più sperimentali. Qual è stato il processo creativo dietro questa varietà stilistica?
Io non penso mai a “dover” fare un brano rap, o un brano pop o cose simili. Non amo catalogare, credo che siano tutti brani con “suoni” ma è al messaggio che io penso, la musica è solo una conseguenza di ciò che si prova, e il ritmo è unico per quella cosa lì.
5. Nel brano che dà il titolo all’EP collabori con Tormento, una vera icona del rap italiano. Com’è nata questa collaborazione e cosa ha significato per te lavorare con lui?
La title track con Tormento è nata spontaneamente, conoscendoci man mano. Lavorare con una leggenda come lui ti forma tanto, mi ha aiutato molto e si è preso a cuore la mia musica, è il maestro in quello che fa.
6. Un’altra collaborazione importante è quella con Quentin40 in “Acqua & Olio”. Come vi siete conosciuti e cosa vi ha portato a realizzare questo pezzo insieme?
Ci conosciamo tramite Pitch, il mio manager: secondo lui eravamo due persone compatibili nella vita e avremmo dovuto conoscerci. Pitch visse con Lauro e Quentin in Bovisa, dove ora invece ci sto io con i miei ragazzi. Un giorno ci beccammo in studio e così fu. Volevo fargli fare una strofa potente delle sue e così ha fatto! Amo e ammiro il suo modo di scrivere.
7. Le produzioni sono firmate da 2nd Roof e Leonel, due nomi di spicco nel panorama musicale. Come è stato lavorare con loro e che tipo di sound volevi ottenere?
Leonel è il mio produttore con cui ho creato il tutto, che sia sulle panchine o nella soffitta di sua nonna. Lavoravamo sempre, giorno e notte, giocando a trasformare ciò che vivevamo in musica. Con l’EP avrei voluto far unire questa nostra idea con un professionista come Fede dei 2ndRoof: unire un suono molto arioso e aperto come quello di Leo con un suoni serrati e importanti tipici proprio dei 2ndRoof. Con quest’ultimo ho lavorato alle produzioni ed infine con il brano “Lago” ho unito Leonel con 2ndroof, l’unione dei loro due stili all’estremo.
8. Sei partito dalla scena del freestyle e ora hai pubblicato un EP che fonde rap e melodia. Come è cambiato il tuo approccio alla scrittura e alla musica nel tempo?
In realtà ho sempre fatto questo, fin dagli inizi ho sempre cercato di crearmi il mio, niente rap con melodie o pop con parti rap. Non sono un amante degli ibridi, mi piace amare le cose per come suonano nella loro totalità. Questo è un ep provinciale, ha molte barre e io a volte canto, voglio che arrivi, non che venga catalogato.
9. In Gipsy parli del concetto di “casa” non come luogo fisico, ma come persone e legami. Qual è stata l’ispirazione dietro questo brano?
“Gipsy” nell’animo, mentre la scrivevo vivevo un po’ a casa del padre della mia ragazza, un po’ da Pitch, un po’ da qualche amico a Varese e poi di nuovo a Milano. Erano loro ad essere la mia casa e non il posto in cui mi trovavo, il concetto viene da lì.
10. Ragazzi Sensibili esplora il tema dei sogni e dei desideri. Pensi che questo sia un disco generazionale, che parla a chi si sente fuori posto?
Io credo di sì, perché noi siamo sempre stati fuori posto, o forse solamente troppo sensibili.
11. Crescendo, hai ascoltato artisti come Michael Jackson e hai iniziato a suonare il basso prima di avvicinarti al rap. Quanto ha influenzato il tuo stile musicale questa varietà di esperienze?
Mio padre mi fece amare lo spirito della musica più di qualsiasi tecnicismo. La passione che poteva smuoverti la musica dentro era imparagonabile, e lui me ne fece innamorare, dai Queen a MJ alle musiche di chiesa che suonava da giovane in banda, amava il processo e queste esperienze mi hanno formato molto.
12. Se dovessi descrivere L’Estremità del Cerchio con tre parole, quali sarebbero?
Profumo Del Sole.
13. Dopo questo primo EP, cosa dobbiamo aspettarci da 9ova? Hai già nuovi progetti in cantiere?
Voglio fare un disco! Qui è cambiato tutto, l’EP lo abbiamo fatto in movimento, ora siamo nel cerchio e ciò che pensavamo e davamo per assodato si smuove. Cambiano gli equilibri, e sarà sicuramente un racconto a parte…

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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