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Intervista a Cimini: “Nel mio nuovo album convivino dolore e speranza, sogno e realtà”

Intervista a CIMINI, che, dopo un’estate live, torna con un nuovo album, Mondo Tragico Quasi Magico (Garrincha 373 / distribuzione Ada Music Italy), seguito da un tour al via il 5 novembre.
I brani che hanno anticipato l’album – “Myromantica”“Il Mago”Strappami il cuore“L’Urlo” e “Lindacolei” – mostrano le diverse sfumature di un lavoro destinato a segnare una tappa importante nella sua ricerca musicale.

Il disco intreccia chitarre e synth in atmosfere intime, rabbiose e appassionate, alternando momenti crepuscolari a esplosioni emotive. È un lavoro intenso e liberatorio che trasforma esperienze personali in un racconto collettivo, restituendo immagini della vita quotidiana e della società contemporanea.
Emerge un universo fatto di balli fino all’alba, amori che bruciano come fiammiferi, paure gridate come un urlo nella notte e visioni sospese tra fragilità e rinascita. Le canzoni compongono un mosaico emotivo di contrasti: malinconia e speranza, ribellione e disillusione, leggerezza e disperazione.

Tra le tracce emerge con forza “Ave Maria”, una canzone urgente e necessaria che attraversa il nostro tempo con crudezza e lucidità, raccontando guerre, crisi ambientali e ansie collettive, con riferimenti che vanno da Cristo a Putin, da Greta Thunberg a Georges Méliès. “’Ave Maria’ non consola – racconta Cimini – ma accompagna: è un canto moderno per chi cerca verità e profondità anche dentro una playlist.”

Con Mondo tragico quasi magico, il cantautore conferma la sua capacità di dare voce a un sentire comune, costruendo un mosaico emotivo che alterna fragilità e ribellione, sogno e disincanto.

TRACKLIST
01. OH! / 02. IL MAGO / 03. AVE MARIA / 04. MYROMANTICA / 05. LINDACOLEI / 06. L’URLO / 07. IO SONO GLI ALTRI / 08. J’AI COMPRIS / 09. STRAPPAMI IL CUORE /10. NON TI HO DETTO MAI / 11. PUNTINO

Intervista a Cimini, il nuovo album “Mondo tragico quasi magico”

Partiamo dal nuovo progetto, Mondo tragico quasi magico. Cosa rappresenta nel tuo percorso artistico?
Rappresenta una visione del mondo e, allo stesso tempo, una visione di me stesso. È un lavoro intimo, ma in contrasto con ciò che mi circonda. Mi piaceva questo dialogo tra l’interiorità e la realtà esterna: il punto di incontro, in fondo, è proprio il racconto di sé attraverso gli altri e viceversa. Nel disco convivono dolore e speranza, sogno e realtà.

Quando hai capito che questo poteva essere il focus del disco? E come hai trovato l’equilibrio tra tutti questi elementi?
Credo di averlo trovato nella quotidianità. Ogni persona vive momenti di speranza e disillusione, giorni in cui vuole spaccare il mondo e altri in cui vede solo il cielo grigio. Il disco nasce da questi contrasti: raccontare me stesso significa accettarli e trasformarli in musica.

Anche dal punto di vista musicale il disco alterna momenti intimi e scoppi emotivi. Che tipo di ricerca sonora hai portato avanti?
Ho cercato di assecondare i miei gusti, anche quelli meno prevedibili. Mi sono ispirato a sonorità nuove per me, come quelle del CCCP, soprattutto nella parte ritmica, ma ho mantenuto la mia anima da cantautore. Per la prima volta alcune canzoni sono nate dalla batteria o da un groove, altre da una chitarra o un pianoforte. Questo mi ha reso più libero emotivamente: ho potuto esprimermi senza schemi.

“Ave Maria non consola ma accompagna” è un verso molto forte. È questa la tua idea di cantautorato oggi?
Sì. Penso che la musica non debba dare soluzioni, ma accompagnare. È la colonna sonora della vita, proprio come nei film. Mi piace pensare alla mia scrittura come a una visione filmica della realtà, dove ognuno può interpretare le canzoni a modo suo. Io posso solo offrire la mia prospettiva.

Restando su “Ave Maria”, che tocca temi universali come la guerra e la crisi ambientale, è stato difficile bilanciare intimità e sguardo sul mondo?
No, perché “Ave Maria” è nata di getto. È una canzone scritta quasi d’istinto, guardando il telegiornale e leggendo i giornali. L’ho scritta qualche anno fa e poi aggiornata recentemente. Credevo che sarebbe stata presto “vecchia”, ma purtroppo è ancora attuale. Le guerre, le crisi, le paure collettive restano, come se tutto fosse un ciclo che si ripete.

Nel disco c’è anche tanta ironia e leggerezza. Quanto spazio hanno avuto nella scrittura di un lavoro così “tragico”?
Tantissimo. Io attraverso l’ironia racconto il mio modo di vivere. Nella vita sono un tipo malinconico, ma uso la leggerezza per esorcizzare questa malinconia. Canzoni come Strappami il cuore sembrano spensierate, ma nascondono significati profondi. È il mio modo di reagire, di prendere in giro la vita e, ogni tanto, anche me stesso.

Il disco sembra parlare molto anche a una generazione disillusa ma desiderosa di reagire. Il tuo pubblico coglie queste sfumature?
Sì, credo di sì. All’inizio mi seguivano soprattutto i più giovani, oggi il pubblico è cresciuto con me. C’è chi ama le canzoni più leggere e chi cerca i messaggi più profondi. Io cerco sempre di parlare a entrambi, perché credo nella comunicazione e nel rapporto diretto con chi mi ascolta. Rispondo spesso ai messaggi, mi piace sentire il loro feedback.

Hai definito il tour come una vera esperienza collettiva. In che modo vuoi creare quella magia tra palco e pubblico?
Per il nuovo tour chiederò al pubblico di portare con sé qualcosa: una maglietta, una bandiera, uno striscione, qualsiasi cosa. Voglio creare una connessione reale, come quella di un bar dove ci si incontra e si chiacchiera. Nei miei concerti scendo spesso tra la gente o mi siedo sul palco per spiegare le canzoni: è lì che nasce la magia, dall’empatia.

Sei reduce da un’estate positiva e ora arriva il tour nei club. Come cambia la costruzione di una scaletta tra esperienze live così diverse?
Cambia in base all’umore. Il tour estivo aveva una dimensione più “tragica”, fatta di chitarre elettriche e contatto diretto con il pubblico, in spazi piccoli e ravvicinati. Ora la dimensione “magica” porta con sé un po’ più di distanza, ma anche più consapevolezza. Ho chiesto ai fan quali brani vorrebbero ascoltare e mi hanno risposto in tantissimi, quindi cercherò di suonare quasi tutte le canzoni dei miei tre dischi. Voglio condividere tutto con loro, e soprattutto ricevere tanto in cambio.

Dopo l’estate e l’uscita dell’album, il viaggio non si ferma. Da novembre ripartirà il MAGICO TOUR: uno spettacolo full band nei club di tutta Italia, con tanti ospiti e sorprese, in cui si potranno sentire dal vivo anche i brani del nuovo album alternati ai grandi classici di CIMINI. Una vera e propria esperienza collettiva, dove sarà possibile cantare e ballare tutti insieme, sognando un mondo migliore, quasi magico. 

Di seguito le date del MAGICO TOUR, prodotto da Kashmir Concerti
05.11 – TORINO, Hiroshima Mon Amour
06.11 – ROMA, Largo Venue
12.11 – MILANO, ARCI Bellezza
13.11 – BOLOGNA, Locomotiv
22.11 – LUGANO, Studio Foce


Biglietti già disponibili qui: https://www.kashmirmusic.it/tour/cimini-tragico-magico-tour/

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