Elisabetta Cametti, la Signora italiana del thriller, si cimenta questa volta con un nuovo genere, svelando i segreti nascosti dei casi di cronaca nera che hanno sconvolto l’Italia negli ultimi anni e sono stati al centro dell’attenzione mediatica.
I dettagli del male è il suo primo True Crime. Qui il link per l’acquisto del libro.
Elisabetta Cametti cambia genere, ma non tradisce lo stile, suo inconfondibile marchio di riconoscimento e anche in questa nuova sfida letteraria, ci mette sentimento, studio e analisi minuziosa che permetteranno al lettore di approfondire e scendere nelle pieghe più nascoste dei delitti familiari più spietati degli ultimi anni.

Intervista a Elisabetta Cametti, il primo True Crime “I dettagli del male”
Elisabetta, bentornata! Questa volta parliamo di un progetto un po’ diverso dai precedenti: I dettagli del male. Ce lo puoi presentare brevemente?
Dopo tanti romanzi thriller ispirati alla realtà, ho deciso di raccontare la realtà senza alcun filtro, scrivendo il mio primo true crime. Questo è il mio quattordicesimo libro e analizza quattro casi di cronaca che mi hanno colpito profondamente, perché riguardano omicidi avvenuti all’interno della famiglia. Tra le vittime ci sono tre donne e una bambina, tutte travolte dalla forza polarizzante e distruttiva di quel contesto familiare. Parlo, ad esempio, del caso di Giulia Tramontano e di Viviana Parisi, mettendo al centro le dinamiche emotive e sociali.
Come hai scelto i quattro casi da analizzare nel libro?
Ho selezionato i casi che mi hanno toccato maggiormente, sia per la loro tragicità sia per la loro vicinanza emotiva e sociale. La famiglia dovrebbe essere un luogo di amore e serenità, ma in questi casi emergeva un sentimento dominante di odio, prevaricazione e frustrazione. Ho voluto indagare il contrasto tra l’idea di famiglia come rifugio sicuro e la realtà distruttiva che talvolta si cela dietro questa facciata.
Nel libro i dettagli sembrano avere un ruolo fondamentale. Come hai lavorato su questi aspetti?
Io credo che siano proprio i dettagli a raccontare la vita. Nel libro li uso come piccoli puntini che, uniti, formano un disegno. Attraverso i dettagli ricostruisco lo scenario in cui sono maturati i delitti, dando loro un ruolo da protagonisti. Con le parole cerco di portare alla luce quelle dinamiche nascoste, rendendo visibile il contesto che ha portato a un epilogo così tragico.
La famiglia è sempre vista come un porto sicuro, ma nel tuo libro emerge come un luogo potenzialmente distruttivo. Come interpreti questa dicotomia?
È un aspetto cruciale del libro. La famiglia dovrebbe essere un rifugio, ma sempre più spesso si rivela il teatro di sentimenti negativi, violenze e aggressività. I delitti in famiglia sono spesso i più cruenti perché nascondono rabbia e frustrazione a lungo covate. Inoltre, i casi che ho scelto non avvengono in contesti degradati, ma in famiglie apparentemente normali. Questo ci ricorda quanto sia importante osservare e non sottovalutare certi segnali.
Come ti sei trovata a consultare atti giudiziari e materiali ufficiali per costruire la narrazione?
È stato un lavoro impegnativo ma fondamentale. Ho dedicato giornate intere allo studio degli atti processuali, delle perizie e delle indagini. Ho voluto mantenere la massima aderenza alla realtà, raccontando tutto in modo chiaro ma anche coinvolgente. Ogni pagina del libro si basa su fatti reali e comprovati, ma con un’attenzione particolare alle emozioni e alla voce delle vittime, che ho cercato di riportare in vita attraverso la narrazione.
Come sei riuscita a bilanciare l’approccio giornalistico con il tuo stile narrativo?
È stata una sfida. Non volevo scrivere un true crime in stile giornalistico o cronologico, perché queste storie sono già state notizie. Volevo dare loro una voce, quella voce che è stata loro sottratta. Ho trattato i casi come faccio nei miei romanzi, con colpi di scena e una narrazione coinvolgente, ma senza alcuna fiction: tutto è reale.
Quando uscirà il tuo prossimo romanzo?
Ancora non posso dirlo con certezza. Sto lavorando su nuovi casi di cronaca, ma sicuramente tornerò anche a scrivere thriller psicologici. Molto probabilmente il prossimo romanzo sarà il seguito di Muori per me e Una brava madre, con il ritorno dei personaggi di Annalisa Spada e Giorgia Morandi.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.