È disponibile in digitale Mayday, il nuovo brano della cantautrice urban cosmopolita Ellynora, nata a Roma nel 1994.
Il brano, scritto da Eleonora Sorrentino Paravia (Ellynora) e Matteo Soru e prodotto da Luca D’Angelo, è accompagnato anche da un videoclip.
Mayday racconta di una relazione tossica, che può essere con qualcuno o con qualcosa, mettendo a fuoco una dinamica che esiste in tutti gli esseri umani ma che è ancora così misteriosa: Perché siamo attratti da cose o persone che hanno il potere di distruggerci? Perché non riusciamo a liberarci da dinamiche velenose? E soprattutto, perché le desideriamo così visceralmente?
Il concept del progetto s’incentra sull’unione di due mondi. Quello dei suoni elettronici dell’attualità, derivanti dall’esperienza maturata in America e quello delle melodie e strumenti popolari del passato, derivanti invece dalle origini partenopee di Ellynora.
La stessa presenza di rimandi al passato in chiave moderna possiamo ritrovarla nello stile e nell’estetica delle immagini e dei suoi video.
Con l’hashtag #GirlsCanDoAnything, Ellynora si fa portavoce d’importanti messaggi legati all’empowerment femminile.
Intervista a Ellynora
Il 15 di Luglio è uscito su tutte le piattaforme digitali il tuo ultimo singolo “MayDay”, un grido di allarme! Cosa ti preoccupa così tanto da lanciare questo grido?
Dai miei 18 anni in poi per un periodo anche abbastanza lungo della mia vita ho attratto a me ed ero attratta da individui insani. Ho vissuto relazioni tossiche, malate e spesso anche pericolose ma la presa di coscienza è avvenuta più o meno un anno fa quando ho iniziato un percorso di terapia che mi ha portata a riconoscere certi meccanismi inconsci che avevo creato io in giovane età per autopunirmi. Ho imparato da poco a perdonarmi e faccio ancora fatica. Questo è il motivo per cui è nato questo pezzo. Mayday rappresenta la forza e la capacità di chiedere aiuto.
Da sempre, dalle Religioni ai personaggi più influenti nel modo, Amore è stata la parola più pronunciata e raccomandata, ma tu affermi che non è così, ci spieghi perché?
Si dice sempre che non ci sia nulla di più forte dell’amore, per me si sbagliano.
Nulla è più intenso, pericoloso ma soprattutto incessante di un’Ossessione. Quest’ultima può racchiudere in se una miriade di emozioni diverse, sia “positive” che “negative”. Un amore sano non ti perseguita senza sosta come lo fa un’ossessione.
Cosa ti ha spinto a fondere l’elettronica a suoni, melodie e strumenti del passato?
Io non ho mai trovato il mio posto nel mondo. Ovunque vada, qualunque cosa faccia, c’è sempre qualcosa che mi manca se provo ad uniformarmi ad un qualcosa che già esiste tagliando fuori le parti di me che non rispecchiano quel setting sto male. Credo che dal momento in cui io stessa riesca ad esistere essendo un vortice di realtà, esperienze, personalità e colori diversi la mia musica è solo la traduzione per il mondo della mia verità e autenticità, che ognuno di noi possiede ma che a volte dimentica pur di sentirsi parte di una comunità.
Voglio che la mia musica sia la comunità per i diversi, per i pesci fuor d’acqua che non trovano un posto nel mondo e a cui sta bene così. Questo è il mio mondo musicale e ciò che mi ha spinto a ricercare l’unione di tutte queste cose. Ci sono riuscita scavando e ricercando la mia essenza e verità, dalle mie radici partenopee alla mia vita oltreoceano.

Hai trascorso molti anni in America dove hai continuato a studiare canto e ballo e dove hai avuto molte esperienze live in location prestigiose e storiche, cosa ti ha spinto a tornare in Italia?
In realtà non sono mai tornata totalmente in Italia perché continua a vivere tra gli Stati Uniti e l’Italia. Adesso rispetto a prima passo più tempo in Italia perché mi sono dedicata anche al mio progetto in lingua italiana al quale tengo molto perché sono molto legata alle mie radici. Lo dico anche nelle mie canzoni sono una zingarella che ama viaggiare.
Tu oltre ad essere autrice e produttrice dei tuoi brani, sei anche la regista dei videoclip, nel video di Mayday hai fatto largo uso di latex e di accenni fetish, perché hai scelto questa sceneggiatura?
Ho scritto la storyline e fatto la regia del videoclip perché avevo ben chiaro cosa volevo creare. Avevo la necessità di comunicare più aspetti a me cari quindi non solo l’incarnazione di un Ossessione e il senso di pericolo che nasce da essa, ma anche una libertà dal punto di vista sessuale che rompe certi schemi sociali a cui siamo abituati. Grazie alla collaborazione di Matteo Carlomusto con la linea Porn couture sono riuscita ad esaltare un concetto anche tramite i look nel video. Credo fortemente, che dal momento in cui non si lede nessuno, che ognuno debba essere libero di fantasticare, provare ed esplorare la propria sessualità senza giudizio e senza limiti.
L’ultimo anno ti ha riservato tante soddisfazioni artistiche piuttosto importanti, la finale del Primo Maggio Roma, il DeeJayOnStage, cosa si aspetta Ellynora con la nuova stagione?
Sono appena tornata dal Portogallo, mi sono esibito a Lisbona al MIL Festival. Questa è stata sicuramente una grande soddisfazione. Per fine ottobre sarò a Milano, ma prima sarò a Roma per la creazione di nuovi videoclip. Ci saranno delle sorprese il prossimo mese.

L’anno scorso hai scritto e pubblicato “Nina Blanca”, un brano che parla della pandemia appena vissuta, come ha vissuto questo periodo Ellynora?
In realtà il brano non parla della pandemia però l’ho dedicato a tutti coloro che hanno perso qualcuno di Caro durante questo periodo storico molto particolare.
Io sono una persona abbastanza ansiosa e diciamo che non ho vissuto bene questi ultimi due anni. Mi mancano da morire la spensieratezza e il contatto fisico.
Dal punto di vista artistico la pandemia non è stata per niente d’aiuto Perché non solo a limitato nel pratico la musica ma s ha anche limitato la mia ispirazione.
Nei tuoi progetti futuri pensi ci sia ancora l’America?
Assolutamente sì sarò lì di nuovo a novembre. Ho un sacco di idee che voglio realizzare unendo i due continenti. Spero di riuscirci.

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Penso, parlo, organizzo e scrivo di musica da oltre 30 anni.
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