Intervista all’artista danese Emmelie De Forest, tra i protagonisti di Eurofesta 2025, il primo grande evento live in Italia che celebra lo spirito dell’Eurovision in chiave festival, un’esperienza unica che porta sul palco alcuni tra i protagonisti del Contest degli ultimi anni.
Emmelie De Forest, nata a Randers nel 1993, ha iniziato a cantare da bambina, esibendosi nei festival già a 14 anni. Nel 2013 ha rappresentato la Danimarca all’Eurovision di Malmö con “Only Teardrops”, vincendo il contest con 281 punti.
Intervista a Emmelie De Forest, tra i protagonisti di Eurofesta 2025
Emmelie, Prima di tutto, parliamo dell’Eurofesta. Come ti sei sentita quando ti hanno invitata a partecipare al tuo primo evento eurovisivo in Italia?
Sono davvero emozionata! Sono già stata in Italia, sì, ma solo una volta in Sardegna per un concerto privato. Questa sarà invece la prima volta che farò un vero e proprio show in Italia, quindi non vedo l’ora.
Cosa ti aspetti dal pubblico italiano?
Mi aspetto un pubblico fantastico. Amo l’Italia — è probabilmente il mio Paese preferito dopo Danimarca e Svezia. Ci sono stata molte volte in vacanza, adoro la gente, la mentalità e, ovviamente, il cibo. Quindi mi aspetto tanto, in senso positivo!
Quali ricordi hai della tua partecipazione all’Eurovision?
Vorrei ricordare di più! È stato un periodo pazzesco. Avevo solo 19 o 20 anni, era tutto così intenso: viaggi, interviste, prove… e dopo la vittoria non si è fermato nulla. Ho viaggiato per due anni senza sosta. È stato divertente ma anche stressante. Ora ho 32 anni, sono più matura e la vita è più semplice. Col tempo tutto diventa più facile.
Cosa rappresenta per te l’Eurovision?
È qualcosa che ho sempre guardato da bambina. In Scandinavia è molto popolare, specialmente in Svezia. Mio padre era svedese e lo amava. Lì l’Eurovision è quasi una tradizione nazionale, anche per la storia di artisti come gli ABBA. È stata una grande finestra per far conoscere la musica scandinava al resto d’Europa.
C’è qualcosa invece che non ti piace dell’ambiente eurovisivo?
Non direi. Il pubblico è sempre molto aperto e affettuoso. L’unica difficoltà è la pressione: ero molto giovane e non ero pronta a gestire lo stress di una competizione così grande. È difficile per chi ha un successo improvviso così giovane. Ora, invece, parteciperei volentieri come autrice: è più rilassante rispetto a stare sul palco.
Come nel 2017, quando hai scritto per Lucy Jones.
Esatto! È stato bellissimo: potevo seguire tutto dal divano, più tranquilla, anche se un po’ di tensione c’è sempre!
Nel tuo nuovo disco Into the Moon unisci un’atmosfera sognante a sonorità cinematografiche. Com’è stato lavorare a questo progetto?
È stato divertente! Ci abbiamo lavorato per un paio d’anni ed è un album a cui tengo tantissimo. Ho sempre amato il cinema: guardo film quasi ogni sera, soprattutto classici dal 1920 agli anni ’80. Le colonne sonore e le immagini dei film hanno influenzato molto sia il suono che i testi. Mi ispiro anche alla musica degli anni ’60 e ’70, quella con cui sono cresciuta grazie ai miei genitori.
Qual è stata la parte più difficile nel creare il singolo Heartache Avenue?
Quella canzone è stata una delle più complicate! Alcuni brani nascono in 20 minuti, qualcosa ti colpisce e nasce il brano, altri invece richiedono mesi o anni. Heartache Avenue l’ho scritta con il mio compagno Jakob: abbiamo rifatto la produzione più volte, cambiato i testi, modificato i versi. È stata una lunga ricerca per trovare il suono giusto. Alla fine ho dovuto dirmi: “Va bene così, è pronta” altrimenti avremmo lavorato solo su quella. Anche se non so se si è mai completamente soddisfatti di una canzone.
Le tue esperienze personali influenzano la tua musica?
Tantissimo. Cantare e scrivere è qualcosa che viene da dentro. Col tempo sono diventata più aperta, meno timorosa di mostrare me stessa. Prima mi ispiravo molto a libri o film, ora scrivo più spesso di ciò che vivo. Per esempio, Lovers Lullaby nasce dopo un episodio di terrore notturno — ne soffro da quando ero bambina. Non credo che dieci anni fa avrei avuto il coraggio di scriverla.
C’è una canzone a cui sei particolarmente legata?
Sì, Lovers Lullaby è una delle mie preferite proprio per la sua storia personale. Ma amo anche Bumblebee Camaro e Delete, che hanno dato il via all’album. Anche Drown in Champagne, che avevo anche già cantato dal vivo quando però s’intitolava Hopefully Romantic. Ovviamente Only Teardrops rimane speciale: è la canzone che ha cambiato la mia vita, grazie alla quale ho conosciuto il mio partner e ho potuto vivere di musica fino ad oggi. E’ difficile sceglierne una sola.
Cosa possiamo aspettarci dal tuo live all’Eurofesta di Busto Arsizio?
Sarà una serata piena di energia! Canterò sicuramente Only Teardrops — tutti la aspettano — ma anche un altro brano. Ogni artista avrà poco tempo, quindi presenterò solo due canzoni, ma prometto che ci divertiremo tantissimo e che il pubblico potrà cantare con me.
Cosa conosci della musica italiana?
Sono cresciuta ascoltando opera e musica classica, perché i miei genitori la amavano. L’opera, spesso in italiano, è una lingua musicale meravigliosa. Mi piacerebbe sapere di più del Festival di Sanremo, che ha ispirato l’Eurovision. Poi adoro Volare! Credevo avesse vinto l’Eurovision — anche se arrivò terza, per me avrebbe meritato la vittoria.
Sono anche una grande fan dei compositori italiani come Ennio Morricone e Luis Bacalov: hanno influenzato molto il mio album. E amo scoprire vecchi artisti italiani, anche poco conosciuti, su Spotify. C’è tanta musica bellissima da riscoprire.
C’è qualcos’altro che ti affascina dell’Italia?
Sì! Da adolescente ero ossessionata dal Rinascimento italiano e dalla famiglia Medici. Mia madre mi comprava libri su di loro perché volevo sapere tutto su di loro. Amo i dipinti di Bronzino, soprattutto il ritratto di Bianca de’ Medici. Sogno di fare un viaggio in Italia per visitare i luoghi legati a quella storia, come il Lago di Bracciano. Le donne del Rinascimento italiano mi affascinano molto: forti, intelligenti, ma spesso nate in un’epoca difficile. Per certi versi molto avanti per l’epoca!
Qual è l’aspetto della tua musica che ti rende più orgogliosa?
Il fatto di aver ritrovato la gioia di fare musica. Dopo l’Eurovision ho attraversato momenti difficili, in cui non mi divertivo più. Ora ho ritrovato quella passione e sento di conoscere meglio me stessa. Sono libera di scrivere e pubblicare ciò che voglio, senza pressioni esterne. Questo mi rende davvero felice.
Un messaggio per invitare il pubblico all’Eurofesta?
Sono Emmelie De Forest e non vedo l’ora di venire nella vostra bellissima città a dicembre. Sarà una serata piena di musica e divertimento. Non vedo l’ora di vedervi tutti lì!
Photo credit EBU

La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.
