Intervista a Estremo che, dopo l’anteprima alla Milano Music Week, ha pubblicato il primo album da producer, Era.
Di seguito la tracklist di “ERA”
- BUIO (feat. Sally Cruz)
- DIVIETO DI SOSTA (feat. Ele A)
- LENTO (feat. Gaia)
- SOGNO (feat. fluente)
- TINDER <3 (feat. Eva Bloo)
- LOVESICK (feat. CARO WOW)
- LACRIMOSA (feat. mew)
- MILANO (feat. Rizzo)
- RED FLAG (feat. Francesca Michielin)
- PIÙ NE VOGLIO (feat. BigMama & Nahaze)
- FIORI DI GIADA (feat. Epoque)
- CIÒ DI CUI HO BISOGNO (feat. ERA)
ERA si pone come un manifesto musicale e culturale, non solo per la capacità di Estremo di creare una coesione stilistica attraverso i generi, ma anche per il messaggio di collaborazione e inclusività che trasmette. Un debutto che lascia il segno, aprendo le porte a nuove possibilità creative per il panorama musicale italiano.
Intervista a Estremo
Estremo, parliamo del tuo primo album da producer, ERA. Cosa rappresenta per te questo progetto?
ERA è un punto d’arrivo, ma allo stesso tempo un nuovo inizio. Da sempre desideravo creare un progetto che fosse completamente mio, in cui potessi raccontarmi e condividere la mia idea di musica. Spero di esserci riuscito, ma sarà il pubblico a giudicare.
Una particolarità del disco è che tutti i brani sono interpretati da voci femminili. Come è nata questa scelta?
In realtà è stato un processo quasi casuale. Durante una sessione con il mio manager Alessandro, stavamo ascoltando una serie di demo, e ci siamo accorti che la maggior parte delle tracce erano cantate da donne. Da lì è nata l’idea di costruire un progetto interamente basato su featuring femminili. Era qualcosa che non era mai stato fatto, e mi è sembrata un’opportunità perfetta per creare qualcosa di unico.
Nel disco si avverte una grande connessione tra te e le artiste coinvolte. Come hai costruito questa sintonia?
È stato tutto molto spontaneo. Le collaborazioni sono nate in modo naturale, e credo che il fatto di sperimentare con generi diversi abbia aiutato le artiste a uscire dalla loro comfort zone. Questo ha reso il processo creativo estremamente stimolante, sia per loro che per me.
ERA esplora molti generi musicali. Come hai lavorato per creare una coesione stilistica?
La coesione deriva principalmente dalla mia visione musicale e dai miei ascolti, che vanno dagli anni della mia adolescenza fino a oggi. Anche se i generi nel disco sono diversi, credo che il mio approccio alla musica abbia creato un filo conduttore che collega tutti i brani.
La presentazione di ERA durante la Milano Music Week è stata un momento importante. Quanto ha significato per te?
È stato fondamentale. La Milano Music Week è un evento di grande risonanza, e ho voluto presentare ERA con un live set strutturato come un viaggio. Ho creato un racconto sonoro dove i brani si collegano tra loro, e le artiste entrano ed escono in modo dinamico. Questo approccio mi ha permesso di trasmettere al pubblico l’essenza del progetto in maniera forte e diretta.
Come bilanci la tua carriera da producer con quella di performer?
La musica dal vivo è essenziale per me. Ho iniziato come DJ suonando ovunque, dai matrimoni ai festival, e questo mi ha dato una consapevolezza unica su come la musica arriva alle persone. Ogni performance è un’opportunità per capire cosa funziona e per affinare la mia visione artistica.
Il disco si pone come un manifesto musicale e culturale. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
Vorrei che la figura del producer fosse percepita sempre di più come una figura artistica a tutti gli effetti, non solo come un tecnico o un “operaio della musica”. Voglio che la musica venga valorizzata nella sua interezza, produzione inclusa, senza che l’immagine dell’artista prenda sempre il sopravvento.
Negli ultimi anni, la percezione del producer è cambiata. C’è ancora qualcosa da migliorare?
Sì, è un processo in continua evoluzione. Negli ultimi anni, grazie a figure come Takagi & Ketra o ai producer in gara a Sanremo, il ruolo del producer sta acquisendo maggiore visibilità. Tuttavia, c’è ancora strada da fare per far sì che venga percepito come una figura centrale e artistica nel panorama musicale.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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