Intervista a Grido, che ha pubblicato il nuovo album Musica Eterna, frutto di un lungo percorso di ricerca creativa e personale.
Il progetto è composto da una tracklist ricca di feat con artisti di spicco della scena musicale italiana, come J-Ax, Jake La Furia e Fabri Fibra.
- G.R.I.D.O.
- SFIGA PT2 feat Fabri Fibra
- OUTLET
- DAY OFF
- MUSICA ETERNA feat Clementino
- ET VOILA’
- EQUILIBRIO feat Entics
- SOCIAL DETOX feat J-AX – Jake La Furia
- CIAO CIAO feat Inoki – VSA
- MACCHINE VOLANTI
- BATTITO
- FACILE feat Warez
- COME FAI?
- CHIULA feat JV-Nerone
- 1000 DA 1000 feat Vacca
- TEMPO AL TEMPO feat Tormento
Intervista a Grido
Grido, Musica Eterna è il tuo nuovo progetto discografico. Cosa rappresenta per te?
Musica Eterna è il disco più bello che abbia mai realizzato. Non è solo una frase di rito, ma una convinzione profonda. Questo album è il frutto di una maturità artistica e personale che ho raggiunto solo grazie al mio percorso di vita. È un lavoro che rappresenta chi sono oggi, non solo per i testi ma anche per la produzione, che ho curato insieme a Mastermind. Ogni traccia racconta un pezzo di me e, per questo, lo considero il progetto più rappresentativo della mia carriera.
L’album si apre con una traccia potente, una vera dichiarazione di intenti. Perché hai scelto questa introduzione così incisiva?
Volevo che l’album iniziasse con una sorta di manifesto, un brano che rappresentasse il Grido di oggi, senza compromessi. Musica Eterna è un viaggio nel tempo, avanti e indietro, come in Ritorno al Futuro. Questo primo pezzo è una fotografia del mio presente, un mix di osservazioni sul mondo e riflessioni personali. Non è solo un’introduzione, ma il primo atto di un’opera completa che si sviluppa traccia dopo traccia.
Sono passati cinque anni dal tuo ultimo album. Cos’è cambiato nel tuo approccio alla scrittura e alla produzione?
In questi anni ho attraversato molte fasi, compresa una pandemia che ha cambiato tutti. Mi sono divertito con freestyle su YouTube e collaborazioni che mi hanno aiutato a perfezionare il mio stile. Quando mi sono sentito pronto, ho deciso di creare un album che fosse un ritorno alle radici dell’hip hop ma con un suono moderno. Ho voluto raccontare la mia storia in un modo autentico, senza perdere di vista ciò che sono.
Hai affermato che il processo di realizzazione è stato lungo. Come lo hai vissuto?
È stato faticoso, ma in senso positivo. Abbiamo lavorato al disco per quasi due anni, ristrutturando lo studio Loft 107 e immergendoci completamente nel progetto. Guardavamo documentari sull’hip hop per ritrovare ispirazione, un po’ come studiare la vita di un poeta per capire le sue opere. Ogni brano è nato da istinto e passione, ma nulla è stato lasciato al caso. Alcune tracce sono state registrate al primo take, ma sempre dopo un lungo processo di costruzione e riflessione.
Due brani che spiccano per profondità sono Tempo al Tempo e Outlet. Ce ne parli?
Outlet è molto personale, parla del mio passato e di come lo vedo oggi, cercando di fare pace con certe turbe. È un brano che non volevo nemmeno inserire nel disco, ma mi sono reso conto che racconta una storia condivisibile. Tempo al Tempo, invece, chiude l’album. È il pezzo che completa il cerchio: non è un lieto fine, ma lascia un buon sentimento e, per me, la voglia di creare ancora.
Tra le collaborazioni, spicca quella con Clementino nella title track. Come è nata?
Io e Clementino condividiamo percorsi simili nel rap. Ho sempre ammirato il suo talento, e questa traccia ci ha permesso di diventare amici. Usare questo brano come title track e singolo di apertura aveva senso, perché racconta la nostra storia e il potenziale del rap come strumento di riscatto personale. È un pezzo epico, dove abbiamo cercato di dire tutto in grande stile.
Social Detox e Day Off affrontano il tema dei social media. Come nasce questa riflessione?
Social Detox viene dalla mia esperienza personale. Ero dipendente dai social, passavo ore a scrollare senza uno scopo preciso, e questo sottraeva tempo alla vita reale. Ho deciso di fare un detox, e ora uso i social in modo più consapevole. Day Off esplora la gioia di prendersi una pausa e di vivere momenti solo per sé. Oggi, ciò che non condividiamo sui social diventa ancora più prezioso.
Nei brani Equilibrio e Battito emergono temi come il caos del mondo moderno e il bisogno di stabilità. Come vivi queste contraddizioni?
Da quando ero bambino, sento parlare di consumismo e di un mondo impazzito. Oggi, come padre di famiglia, vedo che molte di quelle preoccupazioni sono peggiorate. Non voglio fare la morale, ma cerco di essere una persona migliore e di trasmettere valori positivi. È una critica sociale, ma sempre accompagnata da ironia e buon senso.
Questo disco ha una forte coerenza narrativa. Lo definiresti un concept album?
Non è un concept album in senso stretto, ma ha un filo conduttore. Ogni traccia esplora temi come la vulnerabilità, il riscatto e la ricerca di autenticità, sempre legati al rap e alla mia vita. È un disco che mi rappresenta a 360 gradi e, per questo, lo considero il più completo che abbia mai realizzato.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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