Intervista a Heartman, artista classe 1998 proveniente da Brescia ma con origini della Costa d’Avorio, che ha appena pubblicato l’Ep Boys don’t cry.
“Boys don’t cry” è composto da sei tracce ed è caratterizzato da un sound che spazia dell’alternative R&B al rap fino ad arrivare a melodie pop con un groove tagliente e incisivo in un insieme di suoni che trasportano l’ascoltatore all’interno dei brani.
L’EP affronta il tema della mascolinità tossica e riflette sulle aspettative della società nei confronti degli uomini, esplorando il peso di dover apparire sempre forti, raccontando un’immagine nuova e vulnerabile dell’uomo, lontana dagli stereotipi tossici della virilità. L’artista mostra la necessità di riscoprire l’autenticità nell’essere fragili e invita ad abbattere i luoghi comuni maschili. “Boys don’t cry” è anche un inno romantico e sincero all’amore in tutte le sue sfaccettature in cui l’artista esplora quel momento speciale dell’innamoramento dove c’è passione e sentimento.
Tracklist
1.Barbershop/Sensibile
2.Fai l’uomo feat. Mondo Marcio
3.Medjugorje
4.Modus Operandi
5.Inguaribile Romantico
6.Sonnambulo
Intervista a Heartman
Il tuo nuovo EP si intitola *Boys Don’t Cry*. Cosa rappresenta questo titolo per te e quale messaggio vuoi trasmettere con questo progetto?
Il titolo è un’espressione usata molto in inglese, che in italiano sarebbe il nostro: “gli uomini non piangono”. Con questo progetto vorrei ricordare a ciascuno di noi che è libero di esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti. Poco importa come la società lo reputi.
Affronti il tema della mascolinità tossica. Cosa ti ha spinto a parlare di questo argomento e come pensi che la musica possa contribuire a scardinare questi stereotipi?
Ne ho voluto parlare perché è un argomento che tocca in primis gli uomini. Il maschilismo tossico ci limita e confina la nostra esperienza di vita su questa terra come esseri umani. Avere la possibilità di esprimere ciò che si prova è un requisito fondamentale per poter vivere una vita appagante e completa. Tenersi le cose dentro solo per mantenere quell’apparenza stoica e forte finisce per pesare su un individuo. E poi ci stupiamo nello scoprire che i tassi di suicidio tra gli uomini, specialmente i giovani, aumentano vertiginosamente.
C’è una traccia nell’EP che senti più personale o che ti rappresenta particolarmente?
Direi Sensibile. Quel pezzo è quello che mi rappresenta di più. È un pezzo corto e semplice, ma è il più onesto che ho registrato per questo progetto.
Il tema dell’amore è molto presente nell’EP. Come riesci a bilanciare l’intimità di questi sentimenti con un sound così incisivo e variegato?
La ricetta è un miscuglio di tutto ciò che mi piace. Amo parlare dell’amore in tutte le sue sfumature e mi piace la musica in tutte le sue forme e colori.
L’EP spazia dall’alternative R&B al rap fino al pop. Come hai lavorato alla creazione di un sound così eclettico?
Come dicevo, mescolando ciò che amo sentire. Sono uno che non si fa problemi nell’esplorare generi e sonorità differenti. Perché, se qualcosa suona bene, lo fa, poca importa l’etichetta che gli si appiccica sopra. Quella serve a noi esseri umani per sentirci socialmente accettati all’interno di un gruppo. La musica, nel grande schema dell’universo, risiede in un pentolone unico.
Ci sono sonorità o artisti che ti hanno ispirato particolarmente durante la realizzazione di questo progetto?
A livello di sound no, ma la posa che il bambino adotta nella cover è ispirata a Blond di Frank Ocean, uno dei miei album preferiti.
Quali sono le tue aspettative per “Boys Don’t Cry”? Cosa speri che il pubblico porti via dall’ascolto dell’EP?
Spero di poter portare chi ascolta questo EP a una semplice riflessione. Vorrei tanto che questo piccolo progetto portasse anche le persone a discutere, in particolare i giovani uomini. Dobbiamo imparare a esprimerci meglio a livello emotivo e sentirci liberi di poterlo fare.
L’intervista comprendeva anche la seguente domanda: “Il brano ‘Esperienze Nuove’ ha avuto un grande
successo su TikTok. Quanto è importante per te questo tipo di visibilità e connessione con il pubblico?” Heartman, secondo quanto riportato dall’ufficio stampa, ha preferito non rispondere perchè si tratta di un tema che preferisce non trattare…
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.