“NOCTURNE” è il nuovo album della pianista e compositrice ISABELLA TURSO, pubblicato da Bluebelldisc e distribuito da Artist First.
Registrato tra Spiazzo (in provincia di Trento) e Milano, Nocturne racchiude 8 composizioni inedite di carattere romantico e sognante interamente scritte da Isabella Turso ed è un’ode alla riflessione, all’indagine solitaria e al potere della creatività nel silenzio e nella dimensione onirica notturna.
Intervista a Isabella Turso
Cosa rappresenta nel tuo percorso musicale il nuovo progetto “Nocturne”?
“Nocturne” rappresenta per me un nuovo capitolo, frutto di una ricerca artistica e personale in continua evoluzione, fatta di contrasti e tante sfumature. Ogni album porta con sé una moltitudine di esperienze ed emozioni uniche e irripetibili, in questo caso ho scelto di comunicare in modo più chiaro e diretto. Gli otto brani che compongono l’album sono tappe di un viaggio direi piuttosto intimistico, che esprimono un’immagine, una sequenza, un sogno che avevo in testa e che ho tradotto a mio modo anche se, essendo musica strumentale, lascia libertà di percezione. L’importante è riuscire ad aprire un canale di condivisione potente e autentico con chi ascolta la mia musica.
Quali sensazioni vorresti che evocasse “Nocturne” nell’ascoltatore?
Mi piace pensare che possa essere accolto come un momento di evasione, ma anche di ispirazione. Scrivere nuovi temi durante la notte, dove pensieri e idee trovano ascolto, è stato per me molto terapeutico. “Nocturne” è un album che raccoglie storie, visioni, ricordi. Ogni brano brilla di luce propria, ma può anche essere parte di un racconto più ampio, fatto di incontri speciali e racconti che si legano tra loro, lasciando un finale aperto.
Com’è nata la collaborazione con la violoncellista Tina Guo?
Ho scritto “Nightfall” pensando a una donna al violoncello, forte, appassionata, libera. Ho scritto subito a Tina, le ho proposto questa musica con grande entusiasmo, perché la sentivo molto vicina alle sue corde. Credo anche nella grande forza comunicativa di una collaborazione e condivisione tra donne, entrambe sensibili all’arte e alla divulgazione del talento femminile attraverso la propria creatività e azione indipendente.
Come si è sviluppato il brano “Reverie”? Colpisce il dialogo tra pianoforte e chitarra…
“Reverie” è in featuring con Luca Nobis, chitarrista elegante e dal tocco molto riconoscibile. Mi piace questa caratteristica, che ha reso la sua interpretazione molto personale e autentica. Il titolo ricorda un sogno ad occhi aperti, come un flashback, che torna alla mente e prende forma in musica. Trovo che il duo pianoforte e chitarra possa creare delle atmosfere molto sofisticate e allo stesso tempo accoglienti.
Qual è il messaggio di “Lullafly”?
È una ninna nanna, suonata in una piccola stanzetta colorata. È una musica legata a un ricordo d’infanzia ed è dedicata ai bambini a cui è stata tolta non soltanto una casa, quel posto sicuro e familiare, ma anche il sorriso dagli occhi. Una ninna nanna per volare con la fantasia verso un posto migliore.
Come mai hai deciso di omaggiare Vincent Van Gogh?
Adoro il quadro “Café Terrace at Night”, il contrasto di colori tra le luci calde del locale notturno e il cielo blu scuro, quel fermento tra i clienti del locale e le persone a passeggio per la via illuminata. Mi dà il buonumore e allo stesso tempo un tocco di malinconia. Van Gogh riteneva che la notte fosse più viva e più colorata del giorno, per me è così.
Oggi qual è l’aspetto della tua musica che ti rende maggiormente orgogliosa?
Forse la capacità di evocare immagini e sensazioni che ognuno trasforma in qualcosa di personale e intimo. È il frutto di un percorso in cui ho sempre cercato di avvicinare sensibilità e mondi differenti per poi tradurli in un unico linguaggio personale, sincero e accessibile a tutti. Spero in questo modo di far risvegliare in un pubblico sempre più ampio quelle corde emotive che ci sono familiari e che riconosciamo.
Hai mai pensato al consiglio che oggi ti darebbe il maestro Ennio Morricone?
Mi direbbe di non farmi condizionare da niente e da nessuno, di tirare dritto lavorando sodo e ogni giorno, come un vero artigiano della musica.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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