Intervista a Le-One, nome d’arte di Gaetano Di Maio, rapper campano classe 2003 di Nocera Inferiore, cittadina in provincia di Salerno.
L’artista ha recentemente pubblicato il singolo “Nun è over” (Epic/Sony Music Italy), impreziosito dalla collaborazione con Christian Liguori e Babywyne.
Il videoclip, diretto da Vadym Sklyaruk, si apre con Le-one al centro della scena, circondato dalla comunità del quartiere. Le immagini dell’artista si alternano a scene con fuochi d’artificio che illuminano il cielo, creando un contrasto visivo esplosivo che amplifica l’atmosfera di lotta e orgoglio. Le barre sono affilate, una sfida lanciata senza esitazione, con parole dialettali che suonano come sfide, pronte a smascherare chiunque si nasconda dietro falsità o atteggiamenti costruiti. La musica e le immagini si fondono perfettamente, mantenendo viva l’attenzione e trasmettendo un messaggio di autenticità.
Intervista a Le-One
1. Nel nuovo singolo “Nun è Over”, collabori con Christian Liguori e Babywyne. Come è nata questa collaborazione?
Questa collaborazione è nata in modo molto naturale: eravamo in studio insieme, abbiamo parlato delle nostre idee e le abbiamo unite, e così è nato il pezzo.
2. Il videoclip ha una forte impronta visiva, con fuochi d’artificio e scene di comunità. Come hai lavorato con il regista Vadym Sklyaruk per trasmettere il messaggio della canzone attraverso le immagini?
Il video è nato spontaneamente concretizzando le idee che avevamo e rendendole nostre. Lo abbiamo girato nel rione in cui io sono nato e cresciuto, per me era importante rappresentare un pezzo di casa mia. Anche la scelta dei fuochi d’artificio non è stata casuale, secondo noi era importante rappresentare la dinamicità del brano anche in modo visivo.
3. “Nun è Over” ha un sound più crudo e street rispetto ai tuoi brani precedenti. Cosa ti ha spinto verso questa evoluzione sonora?
Mi ha spinto il fatto di voler far capire alla mia gente e ai miei fan che posso fare brani diversi da quelli a cui sono abituati. Sto evolvendo ogni giorno, per me è una vittoria essere riuscito ad uscire dalla mia comfort zone ed essere stato in grado di dimostrare che la mia musica è molto di più di remix di canzoni d’amore.
4. Hai iniziato il tuo percorso con graffiti e skateboard. Quanto ha influito questo background visivo e culturale nel tuo modo di fare musica oggi?
Quando ero piccolo mi sono sentito baciato dall’hip hop, inizialmente non avrei mai pensato di fare musica nella mia vita. Crescendo circondato da questa cultura ho iniziato di conseguenza anche ad ascoltare musica rap e da lì e nata questa mia passione.
5. Sei molto attivo su TikTok, e lo spoiler del pezzo ha ottenuto oltre 30k creations. Quanto è importante per te mantenere un contatto diretto con i tuoi fan attraverso i social media?
Per me riuscire ad avere un contatto diretto e giornaliero con i miei fan è importantissimo, sia tramite i social che per strada. È la mia normalità e lo ritengo fondamentale per farmi conoscere meglio da chi mi ascolta.
6. Dopo il successo di “ADDO STAJE” e “Tutt’ok”, quali sono le tue ambizioni per il futuro? Stai già lavorando a nuovi progetti o collaborazioni?
Io lavoro a nuovi progetti e a nuova musica ogni giorno, ci saranno sicuramente altre collaborazioni in futuro, ma anche brani interamente miei ai quali tengo molto.
7. Nel brano ci sono molte parole in dialetto che suonano come sfide. Quanto è importante per te usare il dialetto per esprimere autenticità e connetterti alla tua comunità?
Secondo me non serve necessariamente il dialetto per esprimere autenticità, ciò che fa la di^erenza è la persona che si è anche nella vita di tutti i giorni. Io sono sincero e diretto sempre, anche al di fuori della mia musica.
8. “Nun è Over” arriva pochi mesi dopo “amo amo amo”. Come vivi la sfida di rimanere costantemente creativo e proporre nuovi brani in un’industria musicale che si muove velocemente?
A questo sto ancora cercando di abituarmi, ma a me personalmente piace che l’industria vada velocemente. Ogni mese, ogni settimana e ogni giorno si creano così sfide e obiettivi da raggiungere. Ci sono sicuramente dei contro, come ad esempio il non potersi godere l’uscita di un brano senza dover già pensare al prossimo, ma forse è una fortuna che sia così, per avere sempre stimoli per la creazione di nuovi progetti.
9. C’è un tema ricorrente di lotta e orgoglio nella tua musica. Da dove nasce questa forza e come cerchi di trasmetterla attraverso le tue canzoni?
Nasce dal fatto che comunque al giorno d’oggi c’è la tematica ricorrente di voler apparire come “finti gangsters” o comunque come qualcosa che non si è nella vita vera. Per me è fondamentale invece essere autentico e mostrare chi sono, indipendentemente da ciò che gli altri possano pensare di me.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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