Neon è il nuovo singolo di Lorenzo Morresi e Tony Scorpioni. Il singolo nasce con una romantica ed ironica voglia di rivivere quel mood da discoteca anni ’70, intesa come luogo di socialità, di divertimento e di ballo.
Il brano unisce sonorità disco suonate interamente dal vivo a un sound più contemporaneo e moderno.
Il testo nasconde una certa nostalgia per quel tipo di atmosfere che rispecchiavano un periodo in cui il boom economico restituiva luci, colori e soprattutto voglia di divertirsi!
Intervista a Lorenzo Morresi, il nuovo singolo “Neon”
“Neon” nasce con un omaggio alla discoteca anni ’70. Quali sono i principali elementi di quell’epoca che hai voluto riportare in questo brano?
Da un punto di vista musicale abbiamo cercato di attualizzare alcuni elementi della disco 70 tra cui bassi, chitarre, vocoder uniti ad un testo e un approccio vocale quasi cantautorale se vogliamo. Di quel periodo personalmente apprezzo molto i grooves ritmici, le atmosfere armoniche di derivazione jazzistica e tutto l’immaginario estetico che circonda quel mondo e che ha dato origine al concetto di club e di dj.
Nel testo emerge una certa nostalgia per le atmosfere del boom economico. Pensi che le discoteche oggi abbiano perso parte di quella magia?
Sicuramente le discoteche di oggi, se cosi possiamo chiamarle, hanno una diversa atmosfera, un diverso approccio al ballo e all’ascolto, non credo sia una cosa necessariamente negativa, il cambiamento è normale. Il nostro è un gioco di citazione un po come un gran prix di auto d’epoca nell’era della Formula 1 contemporanea.
Hai lavorato con Tony Scorpioni per questo singolo. Come è nata questa collaborazione e quale contributo ha portato Tony al progetto?
Mi piace molto il timbro vocale di Tony e il suo approccio retrò unito anche ad una forte immagine contemporanea. Abbiamo gusti musicali simili e ci è venuto naturale lavorare insieme.
Nel brano parli di sognare un club al neon per poi sparire. Cosa rappresenta per te questo ‘perdersi’ nella musica?
Perdersi nella musica è il motivo per cui faccio questo lavoro, ne ho bisogno ogni giorno e credo tutti ne abbiamo bisogno alcuni ne sono piu coscienti altri meno.

Il tuo stile si distingue per una fusione eclettica di jazz-funk, world music, dance ed elettronica. Da dove nasce questa tua capacità di mescolare generi così diversi?
Mi piacciono generi musicali molto diversi tra loro, sono molto eclettico e mi piace l’idea di combinare elementi musicali che provengono da diversi generi.
Trovo molto potente il fatto di ricercare elementi musicali tradizonali di varie parti del mondo e provare a decontestualizzarli.
Hai lavorato su reworks ufficiali per artisti come Ornella Vanoni e Piero Umiliani. Cosa hai imparato da queste esperienze?
Beh conoscere Ornella Vanoni, parlarci un po e scoprire che è una donna molto attenta a ciò che è altro da sè e nello stesso tempo cosi talentuosa e iconica mi ha stupito e dato molta energia postiva. Ci sono tanti progetti musicali costruiti molto sull’attitudine e poco sulla musica, lei ha tutto.
Umiliani per me è una figura di riferimento da sempre, un genio che ha creato una quantita infinita di capolavori ed il semplice fatto di ascoltare la sua discografia per me è ispirazione continua.
Tra le tue collaborazioni e produzioni, c’è un progetto che consideri particolarmente significativo nella tua carriera?
Beh sono tutti piccoli mattoncini ed ognuno per me ha un significato importante. E’ sempre un privilegio fare musica e collaborare con altro artisti.
Hai portato la tua musica in prestigiosi club europei, dal Printworks London al Pikes Ibiza. Come cambia la tua performance a seconda del contesto in cui ti esibisci?
Ogni dj set è diverso ed in base al contesto ed a differenza del live dove c è una programmazione di cosa si andrà a suonare nei miei dj set mi piace imporvvisare, non so cosa suonerò e che tipo di atmosfera andrò a creare. Mi rendo conto solo dopo di cosa ho suonato e che ti tipo di atmosfera siè creata. Di solito funziona.
Sei uno dei resident DJ di Rollover Milano. Come descriveresti l’energia e l’esperienza di suonare in un’istituzione così importante per la scena musicale italiana?
Rollover è un parti iconico che oltre ad un discorso di estetica che è lo specchio di una Milano molto attenta a moda e design, propone generi musicali internazionali, non commerciali , inaspettati.
Il tuo percorso sembra ispirarsi a una continua ricerca sonora. Come ti approcci alla sperimentazione e alla combinazione tra tecnologia e suoni analogici?
Cerco sempre di unire il mio lato da strumentista e quello di ingegnere del suono in qualsiasi produzione vado a fare, provo spesso strumenti musicali anche in ambito elettronico, aggiungo molti layer e poi inizio a togliere cercando di capire cosa mi funziona e cosa no.
Qual è il tuo rapporto con i “tastemakers” e i grandi DJ che supportano le tue produzioni? Hai mai ricevuto un feedback che ti ha particolarmente emozionato?
Si ci sono diversi feedback che ho ricevuto e persone di cui ho molta stima che mi hanno scritto o suonato delle mie produzioni. E’ uno dei motivi per cui lo faccio ed avere un riconoscimento artistico specifico è ossigeno per chi fa il mio lavoro. In particolare per un italiano nato in una città di provincia mi da forza il fatto di essere arrivato a piattaforme internazionali di un certo livello.
Quali sono i tuoi prossimi progetti, sia come produttore che come artista? Possiamo aspettarci altri singoli o un album nel prossimo futuro?
Sto lavorando ad un nuovo album del mio progetto in full band e al primo EP dance oriented per la mia nuova etichetta ‘Minus Me Plus World’ che uscira a gennaio del 2025. Nel frattempo ci sono nuove date sia in full band che in dj set in giro per l’Europa.
C’è un messaggio che vorresti lasciare a chi ascolta “Neon”?
Have fun inside la Discoteca, ci vediamo li!
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.