Intervista a Lowrah che, dopo l’esperienza a X Factor 2024, è pronta a iniziare ufficialmente il suo percorso discografico con “Stamina” (Warner Music Italy), un brano che non passa inosservato e che segna un ritorno potente, audace, perfettamente coerente con la sua identità artistica.
Prodotto da Max Kle1nz, Invisible e Cosmophonix, Stamina fonde urban pop, sensualità e una grinta latina che richiama Karol G ma con uno stile tutto personale.
“È una canzone che parla di resistenza, di energia, di fuoco vitale” racconta Lowrah in questa intervista in cui ci svela ispirazioni, sogni e ambizioni di una carriera appena iniziata ma già pronta a lasciare il segno.
Intervista a Lowrah, il nuovo singolo “Stamina”
Ciao Lowrah. Dopo l’esperienza a X Factor, arrivi con “Stamina”, il tuo primo singolo ufficiale. Cosa rappresenta questo brano nel tuo percorso artistico?
Stamina per me è una rinascita. È un pezzo che racchiude tanti significati: resilienza, resistenza, vita. L’ho scritto in un momento non facile, un momento in cui mi sentivo svuotata, fragile. Ma dentro di me c’era ancora una forza silenziosa che mi teneva in piedi. Questo brano è nato proprio da lì. L’ho iniziato a scrivere in una prima fase, poi l’ho ripreso, riscritto, rielaborato. Oggi lo considero uno dei miei lavori più belli e più sentiti. È un brano che mi restituisce energia, e allo stesso tempo mi connette a un’emotività non scontata. È la mia luce in un momento di buio.
Nel brano convivono elementi che a prima vista sembrano contrastanti: resistenza e sensualità, dolore e vitalità. Come hai lavorato per tenere insieme queste sfumature così diverse?
È vero, può sembrare un mix insolito, ma in realtà fa parte del mio modo di vivere le emozioni. Anche quando parlo di momenti difficili, mi piace cercare una luce, una via d’uscita positiva. Musicalmente ho deciso di unire sonorità diverse che raccontassero queste sfumature. C’è il baile funk, che mi dà grinta ed energia; c’è il soul, che rappresenta la mia parte più profonda; e poi c’è il latin, che è la mia identità, il mio calore, il mio corpo. E infine l’urban, che mi dà carattere e presenza. Ogni elemento racconta un lato di me.
Dal punto di vista produttivo, “Stamina” è un brano molto curato e originale. Com’è nato il lavoro in studio?
È stato un lavoro di squadra, e per me fare musica è proprio questo: un atto collettivo, un’esperienza da condividere. In studio con me c’erano Max Kle1nz e Invisible, due producer che mi conoscono molto bene. Sono persone con cui ho un rapporto umano oltre che professionale, e questo fa tutta la differenza
Siamo partiti dal beat, da quel sound baile funk che ci faceva saltare sulle sedie, e da lì ho cominciato a scrivere. È nato tutto in modo molto naturale, spontaneo. C’era un’energia pazzesca in studio: ascoltavamo il pezzo in loop, ci gasavamo, e a un certo punto ci siamo guardati e abbiamo detto: “Raga, questo è un capolavoro”. Quando senti quell’energia lì, capisci che qualcosa di bello sta nascendo. E credo che questo si senta anche nel risultato finale.
Hai parlato di come il sound di “Stamina” rifletta una tendenza attuale della musica: brani che fanno ballare ma che portano anche messaggi profondi. Cosa pensi di questo cambiamento nel panorama musicale?
È un cambiamento che mi piace molto e che sento mio. Fino a qualche anno fa, in Italia, era più raro sentire brani con messaggi importanti su sonorità dance o urban. Ma oggi qualcosa sta cambiando: sempre più artisti stanno rompendo gli schemi, e io sono felicissima di far parte di questa evoluzione.
Io vengo da un background urban, reggae, soul — suoni che portano ritmo ma anche sostanza. E sento il bisogno di continuare a esplorare questo mondo, perché ci sono tante cose da dire e tanti modi per dirle. L’esperienza a X Factor mi ha dato una spinta in più per portare queste vibes anche in un contesto più ampio, anche se non è stato facile. Ma oggi sento che qualcosa si sta finalmente aprendo, anche qui in Italia.
L’immagine è sempre stata una parte fondamentale del tuo progetto. Dopo X Factor, come hai costruito e sviluppato la tua identità artistica?
L’immagine per me conta tantissimo. Sono cresciuta guardando artiste come Beyoncé, Rihanna, Jennifer Lopez — donne che sul palco sono fuoco puro, che sanno cantare, ballare, emozionare, e che curano ogni dettaglio. Per me l’artista è un pacchetto completo: voce, corpo, presenza, stile.
Mi piace prendermi cura di me, vestirmi bene, scegliere un’immagine che mi rappresenti. In Stamina, per esempio, ho voluto mostrare una parte di me più sensibile, quasi infantile — i due codini richiamano la me bambina — ma l’ho fatto in modo sensuale, non volgare. Sono tante cose insieme: dolce e forte, emotiva e decisa. E non voglio scegliere un solo lato. Mi piace raccontare tutte le sfumature.
Oggi, dopo sei mesi intensi, che direzione sta prendendo la tua musica?
Mi sto avvicinando sempre più a quella che è la mia vera natura artistica: essere una performer a tutto tondo. Voglio cantare, ballare, emozionare, lanciare messaggi. Voglio essere libera di sperimentare, di cambiare, di reinventarmi ogni volta.
Non mi piace essere etichettata. Non sono “quella che fa solo questo”. Sono un’artista in continuo movimento, e ogni brano sarà una scoperta, un nuovo tassello. Magari tra dieci anni farò qualcosa di completamente diverso, ma sarà sempre un percorso sincero, nato dal mio bisogno di esprimermi. La cosa fondamentale per me è lavorare. La fortuna arriva, sì, ma arriva solo se lavori duro ogni giorno.
Guardando indietro a un anno fa, quando ti stavi preparando per X Factor: se potessi darti un consiglio, quale sarebbe? Cambieresti qualcosa?
No, non cambierei nulla. Rifarei tutto esattamente com’è stato. Non ho rimpianti. Ho seguito l’istinto in ogni scelta, ho fatto tutto ciò che sentivo. Forse oggi affronterei le cose con un po’ più di consapevolezza, ma l’esperienza è stata magica proprio per com’è stata.
Io sono una persona istintiva, vivo di energia, di emozioni. Abbraccio gli alberi, mi sento parte della natura! Non mi piace pianificare tutto: preferisco vivere le cose, buttarmici dentro. Anche X Factor l’ho vissuto così: senza aspettative esagerate, con il desiderio di godermi ogni momento. E questo, credo, è il modo più vero di affrontare qualsiasi esperienza.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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