Con “Trinacria”, canzone d’amore dedicata alla sua famiglia e alla sua Sicilia, Moska Drunkard, nome d’arte di Cristina Rizzo, è l’unica artista siciliana a conquistare la semifinale di Sanremo Giovani 2024.
Trinacria è una canzone pop-urban scritto dalla stessa Moska insieme a Silvia Vavolo e Marco Giordano (in arte Giordan).
Moska Drunkard è il nome d’arte di Cristina Rizzo, classe ’99. Nata a Erice (Tp), vive da molti anni a Siena, ma è figlia della meravigliosa isola siciliana. Da 4 anni fa parte del collettivo artistico “Lighthouse Records”, un gruppo di artisti rap e pop-urban della provincia di Siena, nato con l’obbiettivo di suonare dal vivo ovunque ce ne sia la possibilità. È proprio nella dimensione live che Moska dà il meglio di sé, suonando molto spesso in giro per l’Italia. Ad agosto di quest’anno vince il Festival Green Valley Pop Fest promosso da Radio 105 esibendosi sul palco di Trapani con tantissimi big della musica italiana. Quest’anno è entrata a far parte degli artisti dell’etichetta Oltresound Label di Silvia Vavolo con distribuzione Believe Music Italia. Il 18 ottobre esce con il singolo “BASTA” e si presenta alle selezioni di Sanremo Giovani con il brano “TRINACRIA”.
Qui il link per la visione del videoclip di Trinacria su RaiPlay.
Intervista a Moska Drunkard, in gara a Sanremo Giovani 2024
Un saluto a Moska Drunkard e benvenuta su iMusicFun. È un piacere averti qui, soprattutto in questo momento così importante: semifinalista a Sanremo Giovani 2024! Come ti senti per questo primo grande risultato?
Ciao, grazie mille per l’invito! Sono davvero gasata e un po’ incredula. Sanremo Giovani è un format a cui cerco di accedere da tanto, ma non avevo mai trovato il supporto giusto fino a quest’anno, grazie all’etichetta Oltresound Label. Questo risultato per me è incredibile, è un sogno che si realizza, e mi sento davvero grata di poter lavorare con un team così in sintonia con la mia musica.
“Trinacria” è un brano con un’identità forte e che racchiude le tue origini siciliane. Come è nata l’idea di portare questo messaggio proprio su un palco come Sanremo Giovani?
Sono fiera di essere siciliana, e la mia terra per me è tutto. Ho lasciato la Sicilia sei anni fa, e questa distanza mi ha aiutato a capire e apprezzare ancora di più ciò che la mia terra rappresenta per me. “Trinacria” parla proprio di questo: delle radici, dell’orgoglio e anche delle difficoltà che si incontrano lasciando una terra così particolare come la Sicilia. Portare questo messaggio a Sanremo è un onore per me, un’opportunità per raccontare la bellezza e la complessità della mia terra.
Hai detto che vivere la Sicilia a distanza ti ha permesso di apprezzarla ancora di più. In che senso?
È vero, la distanza mi ha aiutato a capire ciò che prima davo per scontato. Da giovane, vivendo a Valderice, vicino Trapani, avevo il mare sempre lì, lo vedevo ogni giorno ma quasi non lo notavo. Solo andandomene ho compreso quanto per me fossero fondamentali la presenza della mia famiglia e l’odore del mare. Ora, ogni volta che torno, è come se ricaricassi le batterie. E anche la mia musica, in un certo senso, è un modo per sentirmi vicina a casa.
La creazione di “Trinacria” è stata un lavoro di squadra. Come si è sviluppato il processo creativo con i tuoi collaboratori?
“Trinacria” nasce da un testo che avevo scritto anni fa, a vent’anni. Era rimasto chiuso in un cassetto, perché sentivo che non era ancora maturo. Poi, grazie alla mia discografica, abbiamo ripreso quel testo, e in studio con Silvia e Marco abbiamo dato nuova vita al pezzo. Loro sono stati eccezionali: hanno colto il messaggio del brano come se fosse loro, anche se non sono siciliani. Silvia ha aggiunto la parte di piano e Marco ha lavorato sulle batterie, creando una sinergia unica. È stata una vera e propria rinascita del brano, e non poteva uscire meglio di così.
C’è un verso di “Trinacria” al quale sei particolarmente legata?
Ce ne sono alcuni molto speciali. In particolare c’è un altro verso che recita: “Io sono della Sicilia, terra che t’ispira, dove il sole ti riscalda, dove la Sicilia non è più cosa nostra, ma è casa mia.” Racchiude tutto quello che provo per la mia terra: affetto, orgoglio e una sensazione di appartenenza.
Non è mai facile essere profeti in patria. Come ha accolto la tua città, Trapani, la tua musica?
Ho avuto un ottimo riscontro già al Green Valley Pop Fest, dove c’era tantissima gente. A Trapani e in tutta la Sicilia sento tanto affetto e sostegno per questo progetto, e questo mi riempie il cuore di gioia. Non mi sarei mai aspettata di ricevere così tante energie positive dalla mia città, perché è un contesto complicato, dove non è sempre facile emergere con qualcosa di diverso. E invece ho sentito un calore immenso, un sostegno che mi commuove profondamente.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
📢 Segui iMusicFun su Google News:
Clicca sulla stellina ✩ da app e mobile o alla voce “Segui”
🔔 Non perderti le ultime notizie dal mondo della musica italiana e internazionale con le notifiche in tempo reale dai nostri canali Telegram e WhatsApp.
