Ottobre è Giulia Panza, classe 1996, nata tra le case silenziose di Ariano Irpino, una cittadina della Campania, in provincia di Avellino.
Nel 2024, Ottobre firma per l’etichetta Thamsanqa con cui pubblica il suo primo Ep dal titolo “GOMME DA MASTICARE”.
Intervista a Ottobre
Il titolo del tuo EP, “Gomme da masticare”, è intrigante e viscerale. Come nasce l’idea dietro questo nome? Qual è il messaggio che volevi trasmettere?
Ragionavo su un’immagine che tenesse insieme il senso di queste canzoni, me le sentivo come appiccicate addosso, e ho detto: che cosa c’è di buono e appiccicoso che può rendere l’idea?
Hai definito le tracce dell’EP come “appiccicose” e “amare”. Quanto c’è di autobiografico in queste sei canzoni e cosa rappresentano per te?
È tutto autobiografico, dalla prima all’ultima nota e dalla prima all’ultima parola. Rappresentano un modo per guardarmi da fuori e lasciarmi guardare da tutti.
Nel tuo sound c’è un equilibrio tra rock e pop, ma anche tanta intensità emotiva. Quali sono state le tue principali influenze musicali durante la creazione dell’EP?
Parte tutto dai Paramore per me, se guardo negli ascolti della mia adolescenza, passando da Avril Lavigne fino ad Olivia Rodrigo. Io mi sento fortemente pop e anche i miei ascolti lo sono, ascolto di tutto, ma il rock per me aggiunge un senso di verità a tutto. È l’ingrediente fondamentale.
In “un’altra idea di merda” racconti di una delusione e di un errore commesso. Come trasformi queste esperienze negative in arte? Ti senti mai vulnerabile nel condividere dettagli così intimi?
Per me non ci sono esperienze negative ma solo esperienze. Volevo raccontare del prendere delle decisioni di merda perché ero sicura che sarebbe stata una cosa comune a tutti. Mi sento vulnerabile? Certo, ma se non lo faccio dov’è il divertimento?
Il brano “prima dell’alba” ha un sapore nostalgico e malinconico. Cosa rappresentano per te quei momenti di transizione tra notte e giorno?
Ho scritto prima dell’alba perché avevo voglia di pancake e una mattina mi sono svegliata presto per prepararmeli. In quel momento ho pensato che ero stata insonne per anni e che improvvisamente non lo ero più, allora ho scritto una canzone pensando a cos’era non mi facesse dormire prima.
“tachicardia” parla di ansia e smarrimento. Quanto è stato terapeutico per te scrivere questo brano?
È ancora più terapeutico ascoltarlo una volta finito. Come con tutti i brani. E quindi penso proprio che ne scriverò tanti altri.
Hai riletto il brano *”A letto sveglio” di Naska in una chiave più personale con “a letto sveglia”. Cosa ti ha spinto a reinterpretarlo e come hai deciso di omaggiare anche Cesare Cremonini?
L’omaggio a Cremonini era già presente nel brano originale di Diego, io l’ho solo riletto dai miei occhi. Era un brano che diceva tante cose che avrei voluto dire io, quindi ho pensato: invece di scriverne un altro, perché non rifare proprio questo?
Con *”pugnale” affronti il tema del dolore trasformativo. Come riesci a canalizzare sentimenti negativi in creazioni artistiche?
Funziona così, si soffre per tirare fuori cose belle.
“alla fine” chiude l’EP con un’accettazione serena di una separazione. È stato difficile concludere il progetto con un messaggio così definitivo?
No perché alla fine non è mai la fine.
L’EP è stato prodotto dai Granato, con il contributo di altri musicisti come Federico Ascari. Come si è sviluppata la vostra collaborazione?
Mi hanno regalato delle caramelle gommose e delle bibite gasate, quindi non ho potuto dire di no! Con i Granato ci siamo trovati in sintonia fin da subito ed è stato piuttosto chiaro che sarebbero stati loro ad occuparsi delle produzioni di tutto l’EP. Con Ascari abbiamo collaborato a distanza per le batterie dei pezzi ed il mix&master, anche lui ha colto subito il senso del progetto e quindi è stato tutto molto semplice.
Hai scritto i brani in collaborazione con Stefano Santoro, Simone Panetti e Riccardo Vignola. Quanto è stato importante lavorare in team per sviluppare le idee?*
Ogni collaborazione è stata diversa e ognuna è stata preziosa.
Dal liceo coreutico alla musica, passando per il mondo della moda, hai un percorso eclettico. Come queste esperienze influenzano la tua visione artistica?
Mi piacciono tante cose e mi piace fare tante cose. Ho voluto provare tutto e continuerò a farlo, ma per me poi è tutta esperienza che confluisce nella musica, il centro di tutto.
Ottobre, con *”Gomme da masticare” stai facendo il tuo debutto discografico. Come stai vivendo questa fase iniziale del tuo percorso musicale?
Sono felicissimaaaaa.
Hai iniziato condividendo cover su YouTube. Quanto è cambiato il tuo approccio alla musica da allora?
È cambiato tutto per fortuna, ma è servito tutto.
Quali sono i tuoi obiettivi dopo l’uscita di questo EP? Hai già in mente nuove idee o progetti?
C’è tanto da costruire e lo costruiremo, una canzone alla volta e un concerto alla volta.
Ottobre, cosa speri che il pubblico provi ascoltando “Gomme da masticare”?
Nessun limite alle emozioni: dalla nostalgia alla gioia alla rabbia allo schifo alla malinconia, finché si prova qualcosa, allora la musica funziona.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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