Casa è il nuovo singolo di Tony Canto, un brano dal sound brasiliano, che richiama la samba e il ritmo tipico del paese verde oro, accompagnano un testo che è inno di unione tra popoli.
Tony ha all’attivo 5 album, è autore del roster di Sugar Music, produttore di 4 album di Mannarino, compositore di diverse colonne sonore, scrittore del romanzo “Il sognatore seriale” e del testo e della musica del brano “A mare si gioca”, la poesia sulla migrazione interpretata da Nino Frassica sul palco del Festival di Sanremo 2016.
Intervista a Tony Canto, il nuovo singolo “Casa”
Ciao Tony, in quale fase del tuo percorso di ricerca si inserisce il nuovo singolo “Casa”?
In un momento in cui amo cambiare rotta rispetto al mio mondo confortevole fatto di chitarra classica archi e percussioni minimali. Sono certo che è un fatto temporaneo, infatti è la prima volta che pubblico un singolo, ho sempre ragionato per progetti, ed entrare nelle logiche “pop” di programmazione è come andare su un pianeta di altri, ma avvertivo l’urgenza di dire quello che dico così come lo dico.
Qual è il punto di incontro tra la musica siciliana e quella brasiliana?
Secondo me sono molti, innanzitutto gli strumenti a corda e a pelle, una verità di contenuti con citazione di luoghi, il suono della lingua e direi una comunione di intenti esistenziali, in Sicilia come in gran parte del Brasile, specie il nordest, non vale l’assunto “il tempo è denaro” ma “il denaro è il tempo” per cui si può entrare in un bar e uscirne dopo due ore con un amico in più (Cocciante docet). Io più che paragonare le due musiche ho fatto spesso in maniera naturale un mix cantando in siciliano su armonie e ritmi brasiliani.
Il videoclip ha un sapore iconico, soprattutto per l’utilizzo non casuale del pallone. Un elemento che ha un senso preciso… Ce lo puoi spiegare?
Io lo vedo più come un visualizer, cioè non proprio un videoclip dove c’è una storia filmica ma un girato dove io racconto il testo, il pallone era in studio dove stavo girando il video e ho pensato che potesse evocare il mondo e il gioco bellissimo dell’esistenza, un elemento ludico che potesse veicolare leggerezza e amore.

“Casa” può essere considerato come un inno universale con un significato politico?
Casa ha una doppia lettura, prima di tutto la consapevolezza che ormai per noi tutti il mondo è casa, inutile raccontarci bugie, ciò che succede in Cina o in altre parti lontane si ripercuote sulla salute del pianeta come se succedesse qui, comprese le guerre.
Casa è però soprattutto una dichiarazione di “non appartenenza”, dove appartenenza se la cerchiamo nel vocabolario ha tra i sinonimi “proprietà”, a una nazione, a una religione o a qualsivoglia gruppo organizzato di persone che abbia un nome, ecco io credo che la storia dimostri che le organizzazioni di persone creino disastri umanitari. Non appartenere significa avere come unica casa l’esistenza e l’amore. Gli animali ci insegnano l’armonia col pianeta e migrano per sopravvivere senza passaporto, la loro casa è il mondo.
Casa è un’utopia realistica, un ossimoro concettuale, pronipote dell’unica vera canzone che sia mai stata scritta come fosse una bibbia laica, “imagine”, che peraltro cito nel testo.
Qual è oggi la tua definizione di contaminazione musicale?
Orami credo che contaminazione dal punto di vista geografico sia vetusta come definizione, ormai il mondo è casa, le distanze si sono annullate, forse l’unica vera contaminazione è quella generazionale, cioè fare incursione nel mondo dei giovanissimi e viceversa, unirsi con le diverse esperienze e linguaggi.
Oggi qual è l’esempio più lampante di contaminazione musicale?
Secondo me in Italia Pino Daniele.
Qual è il cambiamento legato alla musica pop che più ti ha spiazzato, ma che apprezzi?
L’uso del computer come strumento musicale, io sono per l’esagerazione, cioè usare la tecnologia in modo estroverso chiaro, manifesto , la trovo una evoluzione fantastica.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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