Intervista ad Angelica Bove, in gara a Sanremo Giovani 2024

“La nostra malinconia” (Warner Music Italy) è il brano di Angelica Bove che presenterà in gara a Sanremo Giovani 2024, già disponibile da venerdì 8 novembre su tutte le piattaforme digitali.

In “La nostra malinconia”, Angelica Bove racconta una storia d’amore ricca di elementi nostalgici, attraverso sonorità indie-pop che catturano subito l’ascoltatore. Il ritmo del brano è coinvolgente e invita tutti a ballare, creando un interessante contrasto con l’alone di malinconia che traspare dal testo.

Alcune immagini suggestive come “Portami alla fine dell’universo per morire” e “Se la botta non passa, resta la nostra malinconia” esprimono l’intensità e le sfumature complesse di un rapporto d’amore vissuto tra alti e bassi.

Intervista ad Angelica Bove, in gara a Sanremo Giovani 2024

Benvenuta, Angelica! Sei pronta per Sanremo Giovani? Cosa rappresenta per te questa opportunità?

Grazie! È un momento davvero particolare per me. È strano anche solo dirlo, perché sono partita dalla vasca da bagno e ora sono qui. Ma è una grande opportunità e sono molto grata di poter essere qui.

Ti presenti a Sanremo con una canzone che sembra rappresentare davvero bene il tuo universo artistico. Quanto c’è di te in questo brano?

Grazie per averlo notato! Sì, decisamente. Salgo su un palco così importante senza inventarmi nulla, portando semplicemente quello che sono. Non c’è trucco, solo sincerità.

Qual è il segreto per scegliere il brano giusto per una competizione come Sanremo Giovani, dove partono tantissimi artisti e solo pochi raggiungono il palco dell’Ariston?

Credo che la cosa più importante sia credere nel pezzo. Non c’è bisogno di inventarsi nulla; è fondamentale essere sinceri e autentici. Quando si crede davvero in un brano, questo aspetto arriva al pubblico.

Il testo di “La nostra malinconia” è pieno di immagini potenti e molto moderne, come “Portami alla fine dell’universo per morire”. Come nasce questa tua capacità di usare parole così forti?

Io sono una persona molto schietta e colorata nel linguaggio. Mi esprimo senza mezze misure, anche nella vita di tutti i giorni. Quelle parole rappresentano l’estremo dell’amore e fino a dove può portarti.

Anche la scelta delle sonorità indie-pop rispecchia molto il tuo stile. Come ti sei trovata a cantare su questi arrangiamenti?

Il mio team è stato fantastico, ha saputo trovare la chiave giusta per me, unendo il testo e il sound con un po’ di contrasto. Mi sento molto a mio agio in queste sonorità, che riescono a valorizzare il messaggio della canzone.

Qual è il segreto per risultare credibili con un testo malinconico e allo stesso tempo mantenere un sound così originale?

Credo che il segreto sia sempre lo stesso: crederci. Se tu ci credi davvero, anche il pubblico lo percepisce. Non si può ingannare chi ascolta.

Hai avuto diverse esperienze, dai social a X Factor e ora Sanremo Giovani. Come si fa a conquistare un pubblico così eterogeneo?

Dicendo la verità e non mentendo mai. Il pubblico percepisce sempre l’autenticità. Quando ho iniziato sui social vedevo solo numeri, ma anche attraverso uno schermo il pubblico sente quello che sei veramente.

Qual è l’importanza dei social nel tuo percorso artistico e come li usi per trasmettere il tuo messaggio?

I social sono uno strumento di comunicazione potentissimo per la nostra generazione. Se usati nel modo giusto, possono essere una forza positiva. Avere qualcosa da dire e dirlo sui social è una grande opportunità.

La malinconia è un tema ricorrente nelle tue canzoni. Come la vivi personalmente e come influenza le tue scelte artistiche?

La malinconia per me è una tristezza piacevole, un’emozione che ti porta in profondità. Mi piace, perché è una sensazione che mi permette di conoscermi meglio, anche se fa male.

Il tuo singolo “Bellissimo e poi niente” sembra collegato a “La nostra malinconia”. C’è un legame tra i due brani?

Assolutamente. Entrambi sono autobiografici e raccontano momenti della mia vita. Seguono una linea temporale e si legano alle esperienze e alle relazioni che ho vissuto.

Quanto è difficile aprirsi così tanto attraverso la musica e parlare delle proprie emozioni?

Non è difficile per me, perché sono espansiva anche nella vita di tutti i giorni. Esprimere quello che sento è naturale per me, e la musica è il modo migliore per farlo.

Due nomi importanti, Paolo Antonacci e Alessandro Raina, ti hanno accompagnata nel tuo percorso. Quali sono stati i consigli più preziosi che ti hanno dato?

Vederli all’opera è stato il miglior insegnamento. Ho imparato tanto solo guardandoli lavorare e dopo ogni giornata con loro mi sentivo arricchita. Anche umanamente sono persone eccezionali, e questo ha contribuito a creare un ambiente bello e pieno di energia.

La tua voce è unica, graffiante e profonda. Qual è il segreto per mantenerla così speciale e renderla sempre così viva?

Il segreto è che la mia voce è lo specchio della mia vita. Tutto quello che ho vissuto l’ha “sporcata” in qualche modo, rendendola più profonda. È cresciuta e cambiata insieme a me.

Come immagini che il pubblico di Sanremo Giovani possa accogliere “La nostra malinconia”? Qual è il messaggio che vorresti trasmettere?

Mi piacerebbe che portasse un po’ di confusione e consapevolezza. Vorrei far capire al pubblico che l’amore è profondo e complesso e va vissuto senza paura, anche quando fa soffrire.

Sanremo è cambiato molto negli anni. Cosa rappresenta per te il Festival, soprattutto come giovane artista emergente?

Per me rappresenta una grande opportunità. Sanremo offre la possibilità di iniziare davvero a fare musica e di ottenere quella credibilità necessaria per costruire una carriera solida.

C’è una canzone recente di Sanremo che avresti voluto scrivere?

Direi “Brividi” di Mahmood e Blanco. È un brano che mi piace molto, ha un sound pop vicino ai miei gusti e le voci dei due artisti si sposano perfettamente.

Indipendentemente da come andrà Sanremo Giovani, dove vorresti essere tra un anno? Qual è il prossimo obiettivo?

Mi piacerebbe aver realizzato il mio primo grande album.

Simone Zani

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”