Bautista, l’eclettico duo fuori dagli schemi composto dal produttore pugliese Machweo e dal cantante peruviano 999asura, ha pubblicato lo scorso 14 gennaio l’album d’esordio Emoton (Carosello Records / The Orchard).
Il progetto discografico si compone di 11 tracce e include i singoli Callao, Coca e Caramelle, con cui gli artisti hanno regalato un’anteprima nelle ultime settimane.
Emoton, il cui titolo rimanda all’essenza della musica che i Bautista stessi hanno creato, si presenta come un album sui generis, con cui Machweo e 999asura sfatano il mito di reggaeton da “hit estiva”, facendo confluire in un nuovo genere musicale l’essenza originaria della latin music, in particolar modo quella del Perù, a cui aggiungono narrazioni intense ed emotive, le cui tematiche e i contenuti si rifanno al genere Emo.

Con questo ambizioso progetto, i due artisti hanno scelto di intraprendere un percorso di crescita interiore intenso, sorprendente e carico di significato, diventando narratori erranti di una storia raccontata attraverso le tre fasi che compongono gli shōnen, i “viaggi dell’eroe” della cultura dei manga giapponesi. La “consapevolezza”, essenziale per comprendere sé stessi, il “conflitto”, indispensabile per migliorare e compiere la propria realizzazione, e la “comprensione”, imprescindibile al raggiungimento della maturità necessaria per convivere con le proprie debolezze e trovare la pace.
Questa la tracklist.
- Bandera
- Coca
- Pregherò anche per te
- Congratulazioni
- Caramelle
- Giorni brutti
- Callao
- Pretesto feat. Guesan
- Senna
- Una buona storia
- Venerdì
Intervista ai Bautista
Bautista, Duo originale e singolare. L’Italia da un lato e il Perù dall’altra. Come nasce questo progetto inedito?
Entrambi siamo emigrati verso l’Emilia Romagna, Giorgio (Machweo) dal Salento e io, Aaron (999asura), dal Perù. Ci conoscevamo di vista da diversi anni, poi una sera, alla festa di laurea della sorella di Giorgio, ci siamo messi a parlare e mi ha proposto di scrivere su una sua produzione. Non avevo mai scritto una canzone. Poi da lì ci siamo visti letteralmente ogni giorno per fare musica a Carpi.
Avete appena pubblicato il primo album, “Emoton”, con un sound particolare, una nuova Wave della quale ne siete promotori. Cosa vi ha portato a dirigere il vostro progetto in questa direzione?
Non c’è stato molto studio né ricerca dietro. Abbiamo fatto quello che ci veniva sul momento ed è andata avanti così fino ad adesso. Infatti i nostri pezzi sono simili tra di loro ma anche diversissimi a livello di sound, di temi, di approcci sul cantato.
Intrigante la fusione di due generi molto diversi tra loro, i ritmi Latini e il genere Emo. Come è nata l’idea di questa fusione?
Come detto sopra, non c’è stata una ricerca particolare, semplicemente è nato dal nostro background musicale e di vita. Poi il nome a tutto questo l’ha dato un nostro carissimo amico al bar ormai più di due anni fa.
Il reggaeton ci ha sempre dato l’idea di estate, allegria e colori, ma in questo caso avete sfatato un mito riportando alle origini la latin music. E’ stato un azzardo o una carta vincente riguardo il nostro panorama musicale?
Se abbiamo creato qualcosa che ispiri anche altri artisti, nel nostro piccolo, abbiamo già vinto. Il reggaeton in America Latina serve per sfuggire ai problemi, ballare fino a dimenticare cosa ci affligge, la nostra musica serve anche a questo (per me in primis lol).
L’album apre con Bandera, una vera e propria bandiera del genere “Emoton”. Cosa rappresenta esattamente per Machweo e 999asura questo nuovo genere?
Rappresenta noi stessi e il modo che abbiamo di descrivere le cose, sperando di intercettare la sensibilità di qualcuno che si immedesimi nel nostro viaggio.
Cosa significa per voi scrivere musica nel contesto in cui viviamo?
Nel contesto pandemia dici? Per noi fare questo lavoro è una cosa bellissima, ci riteniamo persone molto fortunate. Quindi aver avuto tutto questo tempo a disposizione per scrivere e creare è stato terapeutico. Ovviamente ci frustra un po’ non riuscire a portare la nostra musica in giro, un live non l’abbiamo ancora fatto, ma sono sicuro che riusciremo questa primavera.
Siete stati notati sia da Spotify che da Vevo come Artisti emergenti da tenere d’occhio, quanta responsabilità e soddisfazione c’è in tutto ciò compreso il contratto con Carosello Records?
Fa sempre piacere che la gente scommetta su di noi e stiamo facendo il possibile per ripagare tutta la fiducia che ci hanno dato. Un grazie gigante va anche a chi ha lavorato con noi per la riuscita del disco, da Carosello ai nostri amici registi Gianvito Cofano e Simone Rovellini.
Qual è il vostro pensiero per quanto riguarda il Sud del Mondo? Quel Sud che narrate nella vostra musica?
Il Sud è un posto molto romantico e viscerale ai nostri occhi. C’è sempre una grande nostalgia, da parte di persone del sud come noi, quando ci si allontana di casa per cercare un presente e un futuro migliore. Raccontiamo soprattutto quanto ci manca e quanto ci piacerebbe tornarci da vincitori, un giorno.

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
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