Santiago, Salento Guys, Romano

La Ex della Ex è un tormentone col bollino blu, una canzone spensierata che sa regalare un sorriso, firmata Santiago, Romano, Salento Guys.

Intervista ai Salento Guys

*La Ex della Ex* trasmette leggerezza e divertimento: come si bilancia questo con la qualità nella produzione musicale?

Il racconto alla base ci ha fatto subito pensare a come trasformarlo in un brano leggero, immaginando anche quanti tra gli ascoltatori si saranno trovati almeno una volta in una situazione simile. Sicuramente il fatto di aver costruito insieme il beat e il testo ha reso il processo creativo estremamente facile, arrivando davvero in poco tempo al risultato finale.

Avete collaborato con tanti artisti di successo. Cosa rende speciale la collaborazione con Santiago?

È stato inspiegabilmente naturale. Negli anni abbiamo avuto molte esperienze diverse e con molti artisti. A volte, per alcune collaborazioni, ci è capitato che molti produttori cercassero appositamente uno specifico risultato. Tuttavia, possiamo dire che i lavori migliori sono sempre stati quelli che sono venuti fuori spontaneamente, mettendoci più passione che impegno e senza forzare più di tanto la cosa. Con Santiago è avvenuto esattamente questo, e siamo davvero felici del risultato. Con Romano, in realtà, ci conosciamo da una vita, ed è ormai parte integrante di una grande famiglia che negli anni si è formata ed è cresciuta sempre di più.

Il vostro nome si ispira al Salento. In che modo le vostre radici influenzano il vostro sound?

Il Salento è stato nel corso dei millenni un importante crocevia per popoli e culture diverse. Sarà anche per questo che il fenomeno musicale che lo rappresenta maggiormente, la taranta, riesce a trasmettere efficacemente il messaggio che questa terra, questa risultante delle varie civiltà, vuole comunicare al mondo. Il nostro progetto musicale ha abbracciato negli anni moltissimi generi, dal pop all’house, dal reggae al latin. In tutti questi generi, così diversi tra loro, abbiamo cercato sempre di esaltare gli elementi in comune tra queste sonorità e la nostra cultura. È stato proprio questo, infatti, il punto di partenza da cui abbiamo iniziato a costruire la nostra identità musicale, che ancora oggi è in continua evoluzione.

Quali sono stati i momenti più significativi nella vostra carriera fino a oggi?

⁠⁠Il nostro primo momento importante è stato quello che ha dato il “via” al progetto, con la partecipazione e la vittoria alla categoria “Best DJ” nell’edizione del 2013 del Music Summer Festival, insieme agli amici Apres la Classe. Da menzionare anche la nostra versione del brano “Respect” di Alborosie, uscita nel 2015 e selezionata per la soundtrack della serie TV “Baby” su Netflix. Anche il 2017 è stato un anno particolare per noi, con l’enorme successo che ha avuto il brano “Irraggiungibile” di Shade e Federica Carta, al quale abbiamo partecipato come beatmaker, e il contributo per i singoli inediti usciti nel “Best Of” di Max Pezzali. E poi, ancora, l’amicizia con Nicola Fasano, con cui abbiamo pubblicato molti singoli negli ultimi anni. Anche la collaborazione con Santiago ci rende sicuramente orgogliosi di tutto quello che stiamo facendo.

Spaziate tra vari generi musicali. Come riuscite a mantenere una vostra identità sonora in ogni progetto?

Come già detto, sono molto vari i generi in cui abbiamo spaziato nelle nostre produzioni, cercando di creare un fil rouge in cui abbiamo valorizzato gli elementi più vicini alla nostra cultura e presenti in tutte queste sonorità. Il processo creativo può sembrare complicato, ma proprio questo continuo spostarci da un genere all’altro ci ha fatto apprezzare sempre di più questo aspetto della musica: possiamo fare tutti gli stili che vogliamo, ma in qualche modo riusciamo sempre nell’intento di esprimere la nostra impronta. È qualcosa di profondo, quasi ancestrale.

Il vostro motto è: “Non vince chi arriva prima, ma chi resta.” Come riuscite a mantenere costanza e rilevanza nel panorama musicale?

Non abbiamo mai avuto fretta di arrivare prima di qualcun altro. Siamo dell’idea che nella musica, così come in qualsiasi altro lavoro, è importante acquisire un bagaglio di esperienza, e per farlo occorrono soprattutto tempo, pazienza e dedizione. 
Anche se dovesse occorrere molto più del previsto, il nostro sogno è quello di riuscire a lasciare un segno, per quante più persone possibili.

Qual è il vostro approccio alla creazione di un tormentone? È più istinto, esperienza, o entrambi?

Nel nostro modo di pensare la musica, tutto ha inizio con l’istinto. Siamo partiti quasi sempre da lì, con un flusso abbastanza naturale, un’intuizione che si trasforma in realtà. Negli oltre 10 anni di musica come Salento Guys abbiamo spesso osato con l’istinto, mettendoci alla prova e conseguendo successi e fallimenti, ed è proprio questo continuo testarci che ci ha consentito di accrescere il fattore esperienza, senza tralasciare il nostro lato più estroso. Abbiamo sicuramente molto da imparare ancora, soprattutto nel gestire questi due aspetti importanti nell’espressione di un artista, ma non vediamo l’ora.

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