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Intervista ai The Busker, rappresentanti di Malta all’Eurovision 2023

The Busker Malta Eurovision 2023

Dopo la delusione per la mancata qualificazione alla finale dello scorso anno, Malta ci riprova con i The Busker.

David “Dav.Jr” Grech, Jean Paul Borg e Sean Meachen sono musicalmente attivi dal 2012 e hanno pubblicato due album. Sul palco di Liverpool portano il brano Dance (our own party).

Li abbiamo incontrati in occasione del London Eurovision Party.

Intervista ai The Busker, rappresentanti di Malta all’Eurovision 2023

Ragazzi, com’è nata la vostra canzone “Dance (our own party)”?

Volevamo provare con l’Eurovision, abbiamo raccolto le canzoni che avevamo in lavorazione e questa ci è sembrata la più appetibile. Abbiamo iniziato a lavorarci ogni giorno per arrivare alla scadenza e fare in modo che il testo e l’intera produzione rappresentassero ognuno di noi. È la prima canzone in cui siamo riusciti a inserire qualunque idea ci venisse in mente e ne siamo fieri. Fortunatamente ci ha permesso di superare tutti i gradini necessari per esser qui a rappresentare Malta.

Durante la finale nazionale avevate anche un ottimo staging, con anche 3 cartonati importanti. Vi hanno dato qualche consiglio, mi riferisco in particolare a Destiny ovviamente, per la strada che vi porterà a Liverpool?

Stiamo lavorando col direttore creativo di Destiny, Steven Levi, e ci sta accompagnando, così come la stessa Destiny, ci ha aiutati a guadagnare fiducia e portato fortuna sul palco come hai ben detto!

Sempre a proposito di Destiny, ma anche di Emma Muscat l’anno scorso, voi, Malta ha sempre mostrato varietà di proposte. Come si è evoluta la musica maltese?

Ultimamente riusciamo anche ad inserire maggiormente la lingua maltese e renderla più tradizionale e ci sono molti gruppi che stanno riuscendo a emergere nella scena musicale. Molti sono emigrati, a Londra, negli Stati Uniti, c’è una band maltese ad aprire i concerti dei Future Islands, sono molto importanti. Penso che la musica locale dia molte opportunità, una di queste è l’Eurovision, l’abbiamo visto con Emma Muscat che è molto famosa in Italia. Come artisti stiamo dando più importanza alla musica oggigiorno. Molte più persone poi non hanno paura di intraprendere la musica come professione principale. Non si va al lavoro e si fa musica nel tempo che resta, si fa della musica la priorità, un modo per guadagnare e vivere. Anche questo aiuta a migliorare la qualità di quello che riesce ad arrivare dall’isola.

Avete parlato di Emma Muscat, ma c’è un’altra connessione forte tra Malta e l’Italia, ed è il Radio Italia Live che si è tenuto a La Valletta nel 2019.

Abbiamo sempre avuto un legame con l’Italia, molti maltesi come seconda lingua hanno l’italiano, condividiamo la cultura essendo così vicini, spesso passiamo lì le vacanze. Decisamente abbiamo molte connessioni.

Sappiamo anche che una delle vostre canzoni preferite è italiana…

Si, =quella di Marco Mengoni, c’è molta maturità in come scrive e canta, vederlo all’Eurovision, su un palco così importante, si vede che ha una lunga storia.

Ma anche Domenico Modugno… avete parlato in qualche intervista di Volare…

Si, Volare è sempre presente nelle feste da noi, nel calcio che è un’altra cosa molto importante a Malta. E’una canzone che ha superato le barriere del tempo. Anche i Maneskin ci piacciono molto.

A proposito, vorrei la vostra opinione, i Maneskin hanno cambiato il modo di vedere l’Eurovision con il loro successo internazionale?

Si, i Maneskin hanno lavorato duramente, non hanno visto l’Eurovision come punto di arrivo, ma sono andati oltre, continuando a lavorare sodo per arrivare al punto dove sono oggi e che tutti vediamo. Sicuramente hanno cambiato il modo di percepire il contest e lo dimostra anche il fatto che ogni anno ci sono nuove scoperte ed influenze che vi approdano ed è bellissimo. Quando hanno vinto hanno detto che non puoi uccidere il rock n’roll e lo stanno mantenendo vivo, sotto gli occhi di tutti. Sono anche presenti in America, una delle poche rock band a suonare in grosse arene, arrivare primi in classifica e il tutto dall’Eurovision.

Può essere di buon auspicio per la musica alternativa, com’è un po’ anche la vostra? Anche se ho letto un commento dove vi descrivevano come un incrocio tra i Sunstroke project, ovviamente grazie al sax, e Dadi Freyr.

L’aspetto figo della musica è proprio questo, si possono unire più generi. Non ci siamo mai ispirati a un solo artista, arriviamo tutti con bagagli differenti. Quando li uniamo, creiamo musica che riteniamo sia nuova e originale.

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