Matteo Macchioni

È ora online su YouTube l’emozionante esibizione di Matteo Macchioni dell’aria Ah, Mes Amis di Donizetti. Il videoclip è tratto dall’ultimo speciale live del tenore del 24 giugno dal Piazzale della Rosa a Sassuolo.

Il video completo del concerto è visibile, sempre da oggi, sul nuovo canale Patreon del tenore.

Quello del 24 giugno è stato un evento unico che ha visto il tenore in scena con musiche di Donizetti, Rossini, Mascagni, Puccini e tanti altri.

Ad accompagnare l’artista nella sua esibizione vi erano la pianista Mirca Rosciani e il Quintetto Nova Amadeus.

“Mai come ora l’attività artistica live deve essere accompagnata da un’adeguata comunicazione mediatica, anche per dare una testimonianza e una traccia nel tempo di ciò che si fa e si realizza.

Ho deciso quindi di mettere in campo anche la mia creatività e le mie competenze nella realizzazione di contenuti multimediali, soprattutto correlati alla mia attività concertistica, curando personalmente sia il lavoro sulle registrazioni audio, sia il montaggio video di molti eventi, appoggiandomi di volta in volta a team di lavoro che mi garantiscano materiali di qualità, sui quali mettere le mani e creare.

É una duplice emozione perché sono creativo e un artigiano del lavoro che faccio. Tornare live è stata una bellissima emozione, proponendo una evoluzione musicale all’interno del mio recital, portando per la prima volta in vita mia anche una mia composizione. Oltre ad alcune celebri arie, ho eseguito infatti per la prima volta ‘Quel Grande Albero’, brano scritto, parole e musica, durante il lockdown. È stato anche proiettato il videoclip, da me realizzato, in contemporanea.

Anche il tipo di formazione è stata una novità. Mi sono esibito insieme ad una ensemble formata da pianoforte, quartetto d’archi e flauto. Il risultato è stato formidabile e sono felice che possa uscire anche un videoclip long-play sul mio nuovo profilo Patreon, oltre ad un video YouTube della celebre ‘Ah, Mes Amis’.”

L’evento, realizzato in collaborazione con il Comune di Sassuolo e prodotto da Gipi Eventi, ha devoluto un importante contributo all’Associazione Rock No War Odv.

Matteo Macchioni è noto per essere stato il primo tenore ad aver preso parte ad Amici.

Recentemente ha pubblicato il brano Quel Grande Albero, scritto, prodotto e registrato in casa dallo stesso tenore. Nel videoclip del brano, girato e montato da Matteo, sono presenti immagini storiche della città di Sassuolo degli anni ’80 e ’90 fornite dall’Archivio Multimediale di VideoArtCommunications.

Il suo progetto più recente è Note D’Arte. Un breve speciale format curato dal tenore insieme alla pianista Mirca Rosciani. Note D’Arte unisce la musica classica alle opere d’arte e ai luoghi di grande valore storico e artistico.

Quest’estate il tenore è stato protagonista di un imperdibile concerto ad Auronzo di Cadore all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo (ne abbiamo parlato Qui).

Intervista a Matteo Macchioni

In una realtà musicale dove la maggioranza dei tuoi colleghi Artisti propendono per un genere musicale più frivolo e popolare, tu hai deciso di dedicarti completamente al genere classico, all’Opera in particolare. Da dove nasce questa passione?

La passione per la musica in senso generale nasce fin da piccolo. Sinceramente non posso definirmi un appassionato di Opera Lirica. Credo che se non fossi cantante d’Opera non sarei certo un assiduo frequentatore di teatri. Non vengo da una famiglia di musicisti. Sono quindi cresciuto con la musica del mio tempo. Il canto lirico è la mia professione e non l’ho cercata, è arrivata lei da me.

I Talent in genere prediligono chi fa danza o pop oppure rock piuttosto che trap, eppure tu nel 2009 hai partecipato ad Amici e da lì praticamente e iniziata la tua carriera da tenore. Ci puoi raccontare come è stata quell’esperienza?

Una bella parentesi giocosa e divertente senza pensieri. Tornassi indietro la rifarei.

Hai calcato i palchi dei Teatri più importanti sia in Europa che in Messico e non solo, c’è un palco che ti è rimasto nel cuore per un qualsiasi motivo?

Tutti. Ogni volta è sempre nuova. Ogni palco si porta emozioni uniche e, per certi versi, irripetibili. Non posso indicarne uno che prevalga sugli altri.

E con quale personaggio d’opera ti sei trovato in simbiosi e che ti assomiglia di più?

Il Conte di Almaviva è un ruolo stupendo da interpretare, mi regala sempre grandi soddisfazioni e divertimento.

Quel Grande Albero”, l’ultimo tuo brano per il quale hai anche curato la regia e il montaggio, lo hai voluto dedicare alla tua città di origine, Sassuolo, cosa rappresenta per te “Il Grande Albero” e la tua città natale?

Quel grande albero è un viaggio nei miei ricordi. La canzone, scritta da me durante il lockdown, è un viaggio in continuo flashback fra passato e presente.

Essa rappresenta anche un messaggio per il futuro. La nostra sopravvivenza dipende dalla tutela dell’ambiente che ci circonda. La stessa aria che respiriamo è preziosa. E per respirare liberi, ogni pianta che abbattiamo deve averne due che nascono al suo posto.

Altrimenti continueremo a pagare un prezzo sempre più salato e insostenibile, per mantenere il nostro tenore di vita.

Una grande idea quella di “Note d’Arte”, un format che hai creato dove omaggi i vari luoghi di valore artistico della nostra penisola con le grandi opere classiche, non credi sarebbe importante portare questo progetto anche e soprattutto dentro le scuole italiane di ogni ordine e grado?

Note d’Arte è una idea fortunata, nata in tandem con la mia pianista Mirca Rosciani. Portare queste idee nelle scuole sarebbe interessante, ma come sappiamo per varie ragioni burocratiche non è semplice.

Un ultima domanda che ci piace porre ai nostri amici Artisti…cos’è la Musica per Matteo Macchioni?

La musica è il mio lavoro. La mia professione. Quelle sviolinate del tipo, senza musica non so stare eccetera, non mi appartengono. Con la musica ci lavoro e mi piace. Nel momento in cui mi stancherò, farò altre cose. Certamente non smetterò di ascoltarla e di renderla parte delle mie giornate, sta benedetta musica. Ma non sono un fanatico della frase ad effetto.

Qual è l’Opera che ti senti di consigliare ad un ragazzo millennial?

Il Barbiere di Siviglia sicuramente. Ma prima ancora di questo… il consiglio è di ricominciare a leggere a guardare…a vedere da dove veniamo. Altrimenti si è solo schiavi in balia dei potenti che tirano i fili.

Foto di Stefano Muzzarelli

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