La nostra intervista a Giovanni Cricca, in arte Cricca, in occasione dell’uscita del singolo “Sbagliato”, fuori per Columbia Records / Sony Music Italy a partire dallo scorso 15 dicembre.
Il brano racconta di un rapporto a distanza, in cui a fare da filtro alle emozioni è spesso lo schermo del cellulare, tramite messaggi e videochiamate. La lontananza, a volte, può innescare dinamiche che mettono in discussione la strada da prendere, spingendoci a nascondere le nostre fragilità.
Intervista a Cricca
Nel ritornello citi una canzone di una quindicina di anni fa, un brano cult, mi riferisco a “Pop porno” de Il Genio. Come è venuta l’idea di menzionarla in questo pezzo?
«La conoscevo perchè, durante l’esperienza di Amici, era stata proposta ad un mio collega. È una canzone che più o meno conosciamo tutti, è una hit. L’idea di inserirla è venuta perché il testo era simile, ma per certi versi differente. Un giorno, dopo la firma per me molto importante di un contratto discografico con Sony, mentre eravamo lì a fare una riunione di lavoro, è saltata fuori questa proposta di insere questa piccola chicca: “mi ascolto Pop porno pensando a te”. La cosa calzava a pennello e si sposava abbastanza bene con il significato che volevamo dare al testo. Alla fine, ogni coppia può avere un brano di riferimento, una canzone che si ascoltava insieme, così “Pop porno” può essere cambiata e adattata con il titolo di qualsiasi altra canzone, come a dire: lo sai che la notte non dormo e mi ascolto quella canzonem che è la nostra canzone, pensando a te».
Dal punto di vista sonoro, invece, che tipo di lavoro c’è stato dietro la costruzione del sound?
«Come raccontavo prima, all’inizio questa canzone era una ballata, quindi il ritmo era molto più lento e l’arrangiamento era totalmente diverso. Abbiamo deciso di cambiare perché una delle critiche che mi vengono fatte più spesso, e mi fa sorridere perché in realtà è una cosa che mi piace, è legata al fatto che dicono che io sia troppo vintage, un po’ fuori mod, un po’ all’antica. In realtà è un qualcosa che mi appartiene, non lo faccio perché devo per un motivo specifico, è semplicemente che sono fatto così. Con il lavoro di produzione di “Sbagliato”, sono stati cercati dei suoni un po’ più moderni, con un beat più ballabile, senza comunque snaturarmi. Il risultato è piaciuto a tutti e devo dire che mi trovo a mio agio lo stesso e che il brano funziona».

Da qualche tempo fai parte della Nazionale Italiana Cantanti, come ti trovi con loro e che tipo di gruppo si è creato?
«Siamo tutti molto affiatati, nel senso che ci vogliamo bene anche se non ci vediamo spesso, perché dietro le partite non c’è la preparazione che c’è dietro una squadra di calcio di professionisti. Ormai ci conosciamo piuttosto bene, anche se in campo siamo tutti un po’ più nervosi e attenti a non sbagliare un passaggio, anche se siamo tutti consapevoli che abbiamo scelto un altro mestiere e che nella vita ci riesce meglio altro. Detto questo, il gruppo è fantastico e credo che l’aspetto più bello siano le cause che ci portano a giocare. È sempre fantastico poter dare una mano, che si tratti di sensibilizzare l’attenzione contro la violenza sulle donne o per sostenere le popolazioni colpite dalle alluvioni, l’importante è esserci e dare un supporto concreto alle persone che sono in difficoltà. Provengo da una famiglia che ha girato il mondo per spedizioni umanitarie, quindi sono molto vicino a questo genere di tematiche».
Un anno fa, di questi tempi, stavi vivendo quella che immagino sia stata una delle esperienze più belle della tua vita. Mi riferisco naturalmente ad Amici, quanto è stata formativa la tua partecipazione nella scuola?
«È difficile da spiegare a parole, nel senso che sono cresciuto tanto. È stata veramente una scuola, in tutti i sensi, non solo a livello professionale, ma anche dal punto di vista umano».
Lì hai conosciuto Angelina Mango, un’artista che in questi mesi ha fatto molto bene e che vedremo a febbraio al Festival di Sanremo. Come l’hai vista crescere nella scuola?
«Credo che Angelina sia arrivata nel programma in perfetta forma, era già una bomba, perché aveva faticato tanto negli anni precedenti e si avvertiva perfettamente che era innamorata di quello che faceva. Sono convinto che l’esperienza di Amici le sia servita e che abbia rappresentato la pista dove lei è riuscita a decollare. Angelina era destinata a prendere il volo e io sono contentissimo per aver condiviso un pezzo del viaggio insieme. Sono un suo fan anch’io, canto le canzoni in macchina e siamo anche rimasti amici, abbiamo tutt’ora un bel rapporto e quindi sono contento».
A proposito di Festival, tu qualche anno fa nel 2021 ci sei andato vicino con Area Sanremo. Che esperienza è stata?
«Sì, ci sono arrivato abbastanza vicino, tra l’altro prima di Amici, infatti quello è stato il mio primo vero provino. Fino a quel momento avevo scritto un paio di canzoni da solo, stavo ancora imparando tutto, e in quel frangente mi sono guardato in giro in cerca di qualche contest a cui prendere parte, così mi sono iscritto ad Area Sanremo. Sono arrivato alla penultima fase, quella delle audizioni dal vivo e ho cantato proprio davanti ad Amadeus nel 2021. Tra l’altro il pezzo era “Se mi guardi così”, la prima versione del brano in realtà, perché poi è cambiato probabilmente anche grazie a quell’esperienza. Ho cercato di capire cos’è che non aveva funzionato e ho apportato le dovute modifiche, per poi riuscire ad entrare nella scuola di Amici. Quindi, quello di Area Sanremo è stato un tassello fondamentale del mio percorso».
Per concludere, cosa dobbiamo aspettarci da questo momento in poi dai tuoi prossimi progetti in cantiere?
«Io non mi fermo chiaramente, l’uscita di “Sbagliato” è una sorta di ripartenza per me. Sto continuando a scrivere, sto continuando a produrre e piano piano uscirò con nuove canzoni. Chiaramente nel 2024 ci saranno tanti concerti, perché non ho alcuna intenzione di smettere di fare musica, è la cosa che più mi piace, quindi il prossimo sarà un anno ricco di musica, sia suonata che in studio».
Videointervista a Cricca
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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