Cristiana Polegri Roberto Spadoni

Già disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download, “It had better be Henry Mancini” è il nuovo album di Cristiana Polegri che, insieme a Roberto Spadoni, ha deciso di omaggiare il grande compositore e direttore d’orchestra statunitense, celebre per aver composto alcune delle colonne sonore più belle e conosciute della storia del cinema, tra le quali possiamo annoverare: il tema della Pantera Rosa, “Moon River“, “Peter Gunn” ed “Elephant Walk“.

Ho scelto di omaggiare Henry Mancini perché mi sono innamorata della sua musica guardando i film per i quali ha composto le intramontabili colonne sonore. Amo il suo stile personalissimo, la sua eleganza, il suo strizzare l’occhio al sound latin, il suo modo unico di armonizzare melodie mai scontate, sempre interessanti e imprevedibili“.

Intervista a Cristiana Polegri

Ciao Cristiana, bentrovata su ImusicFun. Come stai? 

Benissimo, grazie. Sono molto contenta di questo nuovo lavoro appena uscito! 

Il tuo nuovo album “It had better be Henry Mancini” è un omaggio al grande compositore e direttore d’orchestra statunintense. Com’è nata l’idea di questo progetto?

Tutto è nato dalla mia collaborazione con Mario Biondi qualche anno fa. Ero in tournée con lui e nel suo repertorio c’era il brano di Henry Mancini “Slow hot wind”. Ne rimasi folgorata e decisi di approfondire gli ascolti di questo sorprendente compositore.

Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta tuttora per te Henry Mancini? C’è un qualcosa di lui e della sua musica che ti ha sempre colpita e, magari, ispirata?

La sua cifra elegante e riconoscibile, uno stile imitatissimo. Un gusto incredibile e la sapienza di stare non sotto ma accanto alle immagini quando scriveva per il cinema e di servire a meraviglia il testo nelle canzoni al di fuori della produzione cinematografica.  

Tra i brani contenuti in quest’album ce n’è uno al quale sei particolarmente legata?

Vuoi più bene a mamma o a papà? Come si fa a scegliere. Già è stato gravoso scegliere quali brani non mettere nel disco. Forse quella cui sono più legata è “The days of wine and roses”, perché è stato uno dei primi standard che ho studiato alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio quando ho iniziato a suonare il sassofono. Poi sono letteralmente innamorata dello struggente tema tratto dal film “I Girasoli“ con Marcello Mastroianni e Sofia Loren dal titolo “Loss of love”.

In questo viaggio alla riscoperta di Henry Mancini non sei da sola. Al tuo fianco c’è infatti Roberto Spadoni. Com’è nata questa vostra collaborazione?

Quando si è trattato di scegliere con chi condividere questo viaggio non ho avuto dubbi. Roberto aveva già scritto un arrangiamento incantevole di “Non mi dire chi sei” nel mio album “Bindinjazz” del 2006. Conosco e apprezzo il suo lavoro da sempre. Poi ho scoperto la sua passione condivisa per Henry Mancini ed è stata l’ulteriore conferma dell’aver fatto la scelta giusta.

Quanto è stato difficile selezionare soltanto 11 brani tra tutti quelli presenti all’interno della sterminata produzione di Mancini? Qual è stato il vostro criterio di scelta?

Un’impresa ardua. Ogni volta che fai una scelta per un brano, ti sembra di fare un torto ad un altro. Sarà il caso di fare un secondo album?

A impreziosire l’album ci sono poi le voci di Elio e di Stefano Fresi, nonché la tromba di Giovanni Falzone e il sax di Maurizio Giammarco. A tuo parere, cosa hanno apportato a questo tuo nuovo progetto?

Elio si è prestato a cantare “Meglio stasera”, donandole il suo stile. L’arrangiamento è in 7/4, cosa che forse lo ha incuriosito. È stato generosissimo ed io, sua grandissima fan, sono felicissima.

Stefano Fresi conosce molto bene Henry Mancini, tanto che – quando facciamo i concerti live – lui fa da presentatore / narratore, raccontando aneddoti sulla vita e l’opera di Mancini. L’ho dunque costretto a cantare con me!

Per quanto riguarda Giovanni Falzone e Maurizio Giammarco io credo che, ascoltando l’album, si noti subito il gusto, la maestria e la vera magia che hanno apportato – ognuno con il suo personalissimo stile questi due straordinari musicisti. Sono veramente onorata di averli avuti come ospiti. 

Hai già in programma un tour di presentazione di “It had better be Henry Mancini“, magari nei teatri di tutta Italia e non solo?

Sono ansiosa di poter comunicare quanto prima delle date. Stiamo organizzando tutto proprio in questi giorni. Spero possiate assistere quanto prima ad un concerto!

Cristiana, grazie per essere stata qui con noi. Buona musica!

Grazie a voi.