La DJ e rapper Evissimax pubblica il suo nuovo EP PRESS X, disponibile ora su tutte le piattaforme digitali per Funclab Records e Island Records. (https://evissimax.lnk.to/pressx)
Scritto da Evissimax e prodotto da Deriansky, PRESS X è un concentrato di energia esplosiva che trasforma la rabbia in emancipazione, fondendo trap, rave, afrobeat, techno e ghettotech in un linguaggio sonoro potente e libero da etichette. Un manifesto di forza, sensualità e autodeterminazione, nato dalla collaborazione tra Evissimax e Deriansky – artista e produttore che lei ammira per la sua creatività e il suo orecchio unico. Insieme, hanno costruito un suono potente, ribelle e impossibile da ignorare.
Anticipato dai singoli XXX e B-AXX SHAKING SONG, uscito lo scorso 12 settembre, al centro dell’EP c’è il simbolo della X — più di un titolo, un’affermazione di identità. Premere “x” per Evissimax significa cancellare ciò che non serve più, rifiutare le aspettative e rivendicare il proprio spazio. È conquista, gioco, desiderio e potere.
Fortemente ispirato agli inni rap che hanno segnato la sua adolescenza e l’inizio del suo percorso musicale, la tracklist di PRESS X è una corsa a tutta velocità dentro il mondo di Evissimax: si apre con il beat da dancehall e il synth da rave di B-AXX SHAKING SONG, esplode nella grinta rap di MISS MAX — alter ego e dichiarazione di potenza — e prosegue con l’intensità di XXX, primo tassello del progetto. NAXTY porta in superficie il lato più oscuro e feroce della producer, mentre LUV THE GRXNA ne rivela quello più ironico e irriverente, tra provocazione e libertà.
In aggiunta a questo viaggio musicale, venerdì 28 novembre, sarà pubblicata una bonus track firmata da Miss Jay del remix del brano Miss Max.
Intervista ad Evissimax
Il tuo nuovo EP è davvero particolare, ma partiamo dall’inizio: cosa rappresenta per te la X che ricorre così spesso nel tuo nome e nella tua musica?
La X è diventata un simbolo di potere personale. Quando ho scelto il nome Evissimax, molti mi dicevano di evitare quella lettera perché “troppo azzardata”, ma proprio per questo l’ho scelta. È un segno di forza, di ribellione e di identità. Nella simbologia rappresenta qualcosa di “proibito”, di pericoloso, ma anche un obiettivo da raggiungere. È così che è nato il titolo Press X: un gesto deciso, come a dire “premi e cambia tutto”.
Cosa significa per te “premere X”?
Premere X è diventare la regina della propria vita. Quando ho aggiunto la X al mio nome, è come se fossi rinata. Prima ero molto timida e chiusa, ma con Evissimax ho fatto emergere lati di me che non avevo mai mostrato. È stato un atto di liberazione.
Nel tuo EP si percepisce un messaggio forte di libertà, sensualità e autodeterminazione. Quanto è importante per te questo aspetto?
È fondamentale. Non volevo solo fare un disco da club, volevo che chi lo ascolta si sentisse potente e in controllo. Press X è uno sfogo, un modo per trasformare anche le emozioni negative in energia positiva. Il messaggio è chiaro: tu comandi la tua vita, nessuno può calpestarti.
Il tuo sound mescola trap, rave, afrobeat e techno. Come sei riuscita a fondere generi così diversi mantenendo una tua identità?
Forse perché nasco come DJ, e quindi sono abituata a creare equilibrio tra generi diversi. Nei miei set cerco sempre una coerenza, anche se faccio convivere suoni opposti. In studio è stato naturale: volevo un suono rave e trap, che fosse la base di tutto l’EP, ma ogni traccia esplora una sfumatura diversa.
Hai lavorato con il produttore Deriansky. Come si è sviluppata la vostra collaborazione?
Lui è un king assoluto. Non sono una producer, ma scrivo e rappo, quindi per me è fondamentale lavorare con persone che stimo e che capiscono la mia visione. Volevo collaborare con un produttore italiano perché ci sono tantissimi talenti che meritano più attenzione. Quando ho pensato a qualcuno che potesse capire il mio “trap-rave”, il suo nome è stato un’illuminazione. Ci siamo capiti subito, è stato tutto molto naturale.
Rappi in modo deciso e credibile. Qual è il segreto per esserlo davvero?
Secondo me devi crederci fino in fondo. La prima volta che ho registrato con Deriansky ero intimidita, ma dopo avermi ascoltata mi ha detto: “Ce l’hai”. Credo che o ce l’hai o non ce l’hai, e io ho scoperto di averla. Ho sempre scritto poesie fin da piccola, e questa scrittura è diventata il mio modo di rappare.
Chi è Miss Max, il tuo alter ego?
Miss Max è una delle tracce più autobiografiche. È la mia parte più sicura, quella che dice “sono la Mami di tutti”. Per anni ho sofferto la sindrome dell’impostore, ma con Miss Max ho voluto rivendicare tutto il mio impegno e dire: sì, me lo merito. È un grido di consapevolezza.
In “NaXty” mostri rabbia e potenza, mentre “La Fata Grana” ha un tono più ironico e leggero. Come trovi l’equilibrio tra questi poli?
Fa parte della mia natura. Sono una persona che cerca leggerezza anche nella difficoltà. In Nasty c’è la voglia di ribellarsi, di dire “basta, ora comando io”. La Fata Grana, invece, è un ritorno all’infanzia, ai suoni giocosi, quasi come una filastrocca. L’EP è un viaggio emotivo, che passa dalla rabbia all’ironia, fino alla rinascita.
Le tue origini italiane e nigeriane influenzano molto la tua musica. In che modo?
Sono l’anima di tutto. Sono fiera di appartenere a due culture forti e orgogliose. L’amore per la contaminazione nasce da lì: mescolare elementi diversi, farli convivere anche quando sembrano non combaciare. È ciò che mi rappresenta di più.
Come vivi la scena musicale milanese, così ricca e contaminata?
Milano è il mio specchio. Tutti i miei amici vengono da realtà diverse, e questa diversità si riflette nella mia musica. È una città viva, ibrida, dove ogni giorno scopro qualcosa che mi ispira.
Tu rifiuti le etichette di genere. È una scelta artistica o anche politica?
Entrambe. Per anni hanno cercato di mettermi in una “scatola”, ma io mi rifiuto. Sono fluida in tutto: nella sessualità, nella musica, nella vita. È stato difficile, perché il mondo ti spinge a definire tutto per farlo funzionare. Ma io ho scelto il mio modo: se funziona bene, se non funziona, va bene lo stesso. L’importante è essere fedeli a se stessi.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
