Divertente e radiofonica, “Mi prendi per la gola” è il nuovo singolo dei Foyerback: band indipendente la cui musica ha il fascino di una bottega artigiana, dove nascono le idee e prendono forma le cose. Il brano – che anticipa il loro nuovo album di inediti “Né arte né parte” – è un incoraggiamento ad essere liberi di essere ciò che si desidera, senza annullarsi. Questa libertà va però cercata e guadagnata. Ci si deve infatti accettare, senza voler piacere agli altri a tutti i costi.
“La cosa è nata un po’ per gioco. Mi girava in testa la melodia del ritornello, il primo guizzo, una chiave di volta di quella che sarebbe poi diventata la canzone. Sono partito da quello e ci ho canticchiato ‘mi prendi per la gola’, cercando di immaginare chi o cosa potesse farmi quest’effetto. Le persone che mi attirano, che mi catturano, sono quelle che sembrano prendermi per la gola. Quando mi succede, scatta qualcosa e comincio a fantasticare. Naturalmente potrebbe essere una delusione, ma a volte l’aspettativa viene addirittura superata. Questo è un idillio”.
Intervista ai Foyerback
Ciao ragazzi, bentrovati su IMusicFun. Come state?
Bene grazie! Siamo molto felici di essere di nuovo con voi!
Il vostro nome d’arte, Foyerback, ricorda il nome di un filosofo. A cosa vi siete ispirati?
Deriva proprio dalla storpiatura del nome del filosofo tedesco Ludvig Feuerback. Tutto risale al lontano 2006, quando Guido – il nostro cantante -, sorpreso a chiacchierare durante una lezione di filosofia, fu interrogato su chi o cosa fosse Feuerbach. Colto sul fatto e non conoscendo per nulla l’argomento della lezione improvvisò qualche assurda risposta, tra cui “Una band! I Foyerback!”. Così, quando il gruppo è stato fondato, avevamo già un nome. Poi abbiamo storpiato il nome per rendere onore alla sua origine, proprio come cercherebbe di scriverlo uno che lo sente per la prima volta… esattamente come Guido.
Ci raccontante la genesi del vostro nuovo singolo, “Mi prendi per la gola”?
Il brano nasce dall’idea che la cosa più importante è essere sinceri. Non è necessario cercare di apparire stravaganti, provocanti o irriverenti, solo per ottenere un briciolo di attenzione. È solo rimanendo fedeli a noi stessi che possiamo trovare qualcuno a noi simile. La semplicità, senza trucchi e senza inganni, è un’arma di seduzione troppo sottovalutata, ma ci sentiamo di dire – anche se potremmo risultare un po’ anacronistici – che è ancora la cosa che più di tutte ci prende per la gola.
Cosa vi prende realmente per la gola?
Le persone, ma soprattutto i loro aspetti che vorremmo prendere come esempio o che riteniamo siano già nostri, ci fanno aumentare la voglia di conoscerle e quindi, incuriosendoci, ci prendono per la gola.
C’è un messaggio in particolare che vorreste arrivasse forte e chiaro con questa canzone?
Siate sempre voi stessi. Solo così sarete davvero liberi e felici.
Nel videoclip ci siete voi e c’è anche una ragazza, che cambia decine di outfit. Cosa avete voluto raccontare attraverso queste immagini?
La ragazza, Chiara Carmignani, interpreta proprio quello di cui abbiamo parlato: una persona che non si piace, che manifesta questo disagio truccandosi e struccandosi continuamente, cecando look sempre più succinti, trasgressivi e fuori dagli schemi, senza mai piacersi. È solo vestendosi in modo semplice – in questo caso con la nostra stessa camicia rossa – che alla fine trova la sua strada, si piace ed esce soddisfatta.
“Mi prendi per la gola” anticipa il vostro nuovo album “Né arte né parte”. Cosa dobbiamo aspettarci? Continuerete a cavalcare l’onda di quest’ultimo singolo o sperimenterete anche in altre direzioni?
L’album contiene pezzi eterogenei, sia per le tematiche che per il sound, ma ha come filo conduttore il nostro approccio spensierato ed una musicalità che speriamo anche il pubblico trovi gradevole e non troppo impegnativa.
Ragazzi, grazie per essere stati qui con noi. In bocca al lupo per tutto e buona musica!
Grazie mille a voi! È sempre un piacere chiacchierare in vostra compagnia!


Classe 1998, negli ultimi 4 anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Di notte recensisce musica, di giorno ne parla con gli artisti. Nostalgica ed empatica, scrive spesso nei giorni di pioggia. La musica? Un ricordo senza origine che ha ribaltato ogni prospettiva.
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