LUCI AL NEON ph Chiara Calabrò

Formata dalla frontwoman, cantante e co-autrice dei brani Kris, dalla bassista Alena Mengo e dalla batterista Francesca Avolio, la band Luci al Neon ha le idee chiare, conosce il percorso e sa dove vuole arrivare in sella al nuovo singolo “Kawasaki“, perché la mappa di viaggio è stata preparata con tutti gli itinerari del caso da chi ha le giuste competenze per orientarsi nelle tortuose vie della musica. Brano pop che spezza i luoghi comuni rock/velocità e donne/motori (qui la donna non è la pin up dallo stacco di gamba mozzafiato, ma è il pilota), “Kawasaki” non ha la pretesa di riportare in auge i movimenti delle suffragette. Bensì, è un manifesto alla leggerezza che invita a riprendersi la propria libertà, all’insegna del divertimento, perché l’estate si avvicina e si è giovani una volta sola.

“Kawasaki è la sensazione di libertà che solo un viaggio in moto sa dare. Un concentrato di energia che smuove le tue passioni e accende la tua strada, sfrenata e selvaggia. È ripartire con entusiasmo quando senti che tutto sta andando fuori pista”.

L’intervista al trio Luci al Neon

Ciao ragazze, bentrovate su IMusicFun. Come state?

Ciao IMusicFun, come diciamo sempre noi 3: “si sta da Dio”!

Una Kawasaki e una donna con lo smalto: “Io corro nel buio, mentre mi abbracci da dietro”. Con il vostro nuovo singolo sfatate una serie di luoghi comuni e per una volta chi guida non è un uomo, ma una donna. Possiamo parlare, in un qualche modo, di girl power?

Vogliamo semplicemente capovolgere gli schemi senza limiti né freni, spiazzando chi crede ancora negli stereotipi. 

Kris, Alena e Francesca: come nasce questo terzetto? Perché avete deciso di chiamarvi proprio “Luci al Neon”?

Il trio compatto («Occhi di gatto») nasce dall’esigenza di condividere, raccontare e trasfondere in musica ambizioni, delusioni e sensazioni dell’essere giovani donne. Il tutto con una spontaneità moderna e dirompente. Il nome d’arte nasce nel periodo più buio e disilluso del lockdown, dove tutto sembrava spento, poco nitido, e nulla brillava come prima. Riaccendere le luci è stata una necessità per ripartire con entusiasmo + al Neon perché “We love Fluo”!

Ci raccontate la genesi di “Kawasaki”?

Kawasaki nasce a quattro mani con Leo Pari, artista e produttore spaziale, con cui è nato da subito un feeeling pazzesco per viaggiare più veloci!

Qual è la meta verso la quale vi dirigete in sella alla vostra Kawasaki?

Non c’è una sola meta; è un viaggio itinerante dove ad ogni stop immaginiamo di suonare live su palchi importanti.

Quali sono le emozioni che vi attraversano durante viaggio?

Libertà e leggerezza, unite alla voglia di viaggiare in maniera selvaggia e sfrenata.

Kawasaki” anticipa un EP o un nuovo album di inediti?

Per il momento ci piace di più l’idea di ragionare a singoli. Stiamo già lavorando sui prossimi pezzi, poi magari li faremo confluire tutti in un EP.

Photo Credit: Chiara Calabrò