Esordio discografico per Manuela Manca, alias Manuella, cantautrice sarda classe ’90, in uscita con l’Ep di debutto intitolato Giostra, disponibile negli store digitali e sulle piattaforme in streaming dallo scorso 27 agosto.
Un viaggio intimo e coinvolgente, fatto di ricordi, emozioni ed esperienze di vita vissuta alla costante ricerca di sé stessa, in equilibrio tra memorie e contemporaneità, tra passato e futuro, tra radici ed evoluzione continua.
Intervista a Manuella
Partiamo da “Giostra”, un titolo che è già tutto un programma. Che tipo di attrazioni dobbiamo aspettarci? Montagne russe, ruota panoramica, autoscontro, brucomela, tagadà, ecc ecc…
«Direi tutte anche se le montagne russe sono perfette per descrivere il saliscendi di emozioni che ho messo in “Giostra”».
Come sono state selezionate le sei tracce presenti in scaletta?
«In modo molto naturale, ho scelto le tracce che rappresentano le parti più pure della mia anima, e tutte in qualche modo attraversano il buio per arrivare alla luce. Questo dualismo è onnipresente nell’Ep».
Un progetto che alterna ricordi a momenti di vita contemporanei, a metà strada tra passato e presente. Come descriveresti il tuo rapporto con il tempo che passa?
«Bello, perché più il tempo passa più osservo, creo spazio e integro esperienze, soprattutto mi sento più consapevole».
Quali riflessioni e quali stati d’animo ti piacerebbe riuscire a trasmettere a chi ascolterà “Giostra”?
«Mi piacerebbe che portasse le persone ad accettare le proprie emozioni senza averne paura, ad abbracciare sé stesse, a trovare la propria luce e ad interrogarsi sul modo in cui ci si relaziona alla propria persona, ai propri valori, alla propria terra, all’anima. Soprattutto, vorrei che scoprissero il proprio universo, perché è dentro ognuno di noi ed è magnifico».
Ti senti in qualche modo portavoce e rappresentante della nuova scena musicale made in Sardinia?
«Non ho questa presunzione, ma inizio a sentirmi parte della nuova scena musicale sarda e di una nuova bellissima visione e ‘trasmissione’ della nostra terra».
Se dovessi trovare cinque aggettivi per descrivere la tua musica, quali sceglieresti?
«Eclettica, riflessiva, trasparente, vulcanica e nostalgica».
Quali obiettivi e quali sogni ti poni per il futuro?
«L’obiettivo è quello di portare “Giostra” in live appena possibile. Sogno di trovare una realtà che sposi la mia visione e di fermarmi per un po’ in Islanda a scrivere un album».
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.