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Jasley annuncia “+252” il nuovo singolo

“+252” è il nuovo singolo di JASLEY, uscito venerdì 21 novembre su tutte le piattaforme digitali per Island Records / Universal Music Italia.

“+252” è un viaggio nelle origini, nelle mancanze e nei sogni che continuano a chiedere spazio. Il singolo si sviluppa in due parti: la prima è un ritorno all’infanzia, tra l’incontro con gli assistenti sociali e la presenza di un padre che lavorava per una ricca famiglia milanese, un contesto che rendeva ostentata la distanza tra mondi diversi. La seconda parte è invece il racconto del cambiamento: la firma con l’etichetta, le immagini che testimoniano una nuova strada che si apre, una trasformazione che prende forma passo dopo passo.

La cantante affonda le parole nella propria infanzia, restituendo immagini delicate e brucianti allo stesso tempo. L’intimità di un cuscino diviso con la sorella, la promessa sussurrata di non crescere più come “siamo cresciute noi”, il confronto con chi da piccolo aveva un’altalena sulla terrazza: piccole fotografie che diventano simboli universali di ciò che si è e di ciò che si vuole diventare.

Il brano, prodotto da Miror b e jiz, è un atto di rivalsa sociale ma anche una carezza al passato: un invito a immaginare un futuro in cui non serva più nulla per sentirsi completi, in cui le radici siano un ponte verso un orizzonte nuovo.

Il titolo “+252”, che richiama il prefisso telefonico della Somalia, diventa così un codice emotivo, una chiamata simbolica verso le voci che hanno formato l’artista e che continuano a risuonare nella sua musica.

A accompagnare l’uscita del brano l’artista ha pubblicato un reel realizzato nei luoghi più significativi del quartiere popolare in cui Jasley è cresciuta. Non scenografie costruite, ma ambienti reali: androni delle scale, cortili interni, case di ringhiera, spazi che custodiscono memorie familiari e piccole tracce di un’infanzia vissuta tra vicinato, rumori, profumi e quotidianità condivisa.

Dal punto di vista delle sonorità, “+252” intreccia elementi urban e melodie intime, con una produzione essenziale che lascia spazio alla voce e alle parole, trasformando la narrazione in un’esperienza emotiva diretta.

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