In occasione dell’uscita del nuovo album, i La Crus hanno raccontato la genesi di “Io confesso”, brano con cui debuttarono a Sanremo 2011, classificandosi al sesto posto.
Durante la conferenza stampa di presentazione di “Proteggimi da ciò che voglio”, il leader del gruppo Mauro Ermanno Giovanardi ha svelato la vera storia della canzone, che ritroviamo all’interno del nuovo disco eseguita in coppia con Carmen Consoli.
Alla domanda del collega Andrea Spinelli di QN su come sia nata la collaborazione con l’artista siciliana, il cantante ha risposto: «Di “Io Confesso” esisteva già una versione incisa con Carmen che non è mai stata pubblicata, lei doveva uscire con un disco a breve e la cosa non si è realizzata. Poi quando è venuta ospite a Sanremo quello stesso anno per duettare con Luca Madonia e Franco Battiato nella serata delle rivisitazioni, mi aveva fatto presente che le era dispiaciuto non averlo cantato e che il pezzo le piaceva molto. Negli anni ha manifestato spesso questa cosa, così ci è venuto spontaneo coinvolgerla per questa reinterpretazione, nella quale è riuscita a dare ancora di più rispetto a quattordici anni prima».
Successivamente, siamo intervenuti per sfatare le voci di corridoio che avrebbero voluto “Io confesso” in gara a Sanremo 2010, cioè l’anno prima dell’effettiva partecipazione, in duetto con Giusy Ferreri. Quest’ultima era reduce da ben due dischi prodotti da Tiziano Ferro e Michele Canova, quello di inediti “Gaetana” e quello di cover “Fotografie”.
La Crus: la vera storia di “Io confesso”
Giovanardi ha così confermato la veridicità della nostra fonte, spiegando: «No, non è affatto una leggenda metropolitana. Tutto andò molto velocemente, la cosa si svolse nel giro di poche settimane. Giusy ascoltò il pezzo e le piacque parecchio per cui ci candidammo per Sanremo 2010. Lei ci confessò che aveva tutti i nostri dischi e che negli anni aveva seguito il nostro progetto, conosceva i nostri pezzi. Una volta in studio, però, non era convinta perché da un punto di vista vocale era al pelo. Se una delle sere del Festival non fosse stata al top, la performance ne avrebbe risentito. Insomma, il giorno prima dell’annuncio dei nomi da parte del direttore artistico Gianmarco Mazzi, ritirammo la candidatura. Va anche aggiunto che, essendo molto cattolica, Giusy ci chiese di rimuovere il verso “non credo nel peccato amore mio perché non credo in Dio”, che per noi rappresentava il focus filologico del testo. Un po’ per questo, un po’ perchè ci sembravano piuttosto distanti i nostri due mondi, alla fine credo che sia andata bene così. La stessa Giusy, infatti, quando l’anno dopo ci ritrovammo entrambi in gara, noi con “Io confesso” e lei con “Il mare immenso”, mi confidò che il pezzo suonava meglio senza duetto».
Un ultimo pensiero, infine, sulla possibilità di tornare a calcare il palco dell’Ariston oggi. I La Crus si rivedrebbero per una seconda volta al Festival di Sanremo?: «Quando siamo arrivati nel 2011 lo abbiamo fatto da completi outsider – conclude Mauro Ermanno Giovanardi – ed è stata un’esperienza bellissima. Credo che oggi purtroppo sarebbe impossibile, considerando le scelte fatte da Amadeus negli ultimi anni, che ha avuto il merito di portare ascolti pazzeschi con delle idee piuttosto semplici, che sono un po’ quelle delle etichette discografiche e che si basano sui follower. Se queste sono le logiche, noi non rientriamo in quel tipo di contesto. Personalmente, un’altra esperienza su quel palco la farei, però bisogna considerare che in questi tredici anni la discografia è cambiata tantissimo».
Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte di raccontare. È autore del libro “Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin” (edito D’idee), impreziosito dalla prefazione di Amadeus. Insieme a Marco Rettani ha scritto “Canzoni nel cassetto”, pubblicato da Volo Libero e vincitore del Premio letterario Gianni Ravera 2023.
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