Laura Pausini nella bufera, dopo essersi rifiutata di intonare Bella Ciao, durante un’ospitata a El Hormiguero, un popolare quiz della tv spagnola.
Il brano, inno della Resistenza partigiana e della lotta al fascismo, è molto conosciuto anche in terra iberica e in tutto il mondo grazie alla serie tv La Casa di Carta.
“E’ una canzone molto politica e io non voglio cantare canzoni politiche!”
Queste le parole dell’artista di Solarolo, bersagliata dagli insulti sui social.
Laura Pausini nella bufera, ospite in tv non canta “Bella Ciao”!
C’è chi le fa notare che in questo modo ha tradito le radici della storia italiana e chi, invece, apprezza la sua presa di posizione.
Tra i tanti commenti, spicca quello particolarmente critico di un utente.
“Mi ha fatto vergognare, con il suo rifiuto a cantare Bella Ciao. Vuol dire non conoscere le radici della sua terra. La canzone ha una storia e una prima versione che era il canto delle mondine, sfruttate e maltrattate. Bella Ciao è il canto che da la voce agli oppressi. Ha perso una buona occasione peccato.”
La domanda, però, sorge spontanea. Se Laura Pausini avesse intonato il brano, a dieci giorni dalle elezioni politiche, quali sarebbero state le reazioni? Sarebbe filato tutto liscio?

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”
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