E’ morto a 75 anni Marino Rebeschini, co-fondatore e batterista de Le Orme, storico gruppo prog italiano, molto in voga soprattutto negli anni ‘70.
Il musicista, nato a Marghera, è stato stroncato da un tumore. Nel 1967 aveva registrato con la band il primo singolo Fiori e colori.
In un primo momento, la band aveva pensato di chiamarsi Le Ombre per omaggiare gli inglesi Shadows, ma i componenti avevano ripiegato per Le Orme dato che, nel Veneto, era già presente un gruppo (o un complesso, come si diceva una volta…) con il medesimo nome.
Le Orme, morto il co-fondatore e batterista Marino Rebeschini
Il primo nucleo del complesso si formò a Marghera, periferia industriale di Venezia, su iniziativa del chitarrista veneziano Nino Smeraldi e del ventunenne muranese Aldo Tagliapietra, fresco di vittoria di un concorso per giovani cantautori e insoddisfatto dell’ensemble con cui suonava, i “Corals“, la tipica cover band della fine degli anni sessanta. Fu così che, insieme al bassista Claudio Galieti e al batterista Marino Rebeschini venne fondato il complesso Le Orme.
Marino Rebeschini fu costretto ad allontanarsi dalla band nel 1967 a causa del servizio militare. Una volta rientrato dalla chiamata alle arme, fondò Il Mucchio con la collaborazione di Pino Donaggio. Un progetto, sciolto nel 1975, che diede vita a un album e alcuni singoli.
Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello” e nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia”.
