Ligabue E’ andata così, su Rai Play la docu-serie che racconta trent’anni di carriera

Da martedì 12 ottobre sarà disponibile su Rai Play Ligabue E’ andata così, la docu-serie che ripercorre 30 anni di carriera del rocker di Correggio.

Il primo disco, il rapporto con i fan, la consacrazione, i film da regista e poi gli inciampi e i grandi successi. 30 anni su e giù da un palco del Liga, attraverso la voce narrante di Stefano Accorsi, con la regia di Duccio Forzano.

Un biopic in 7 capitoli, (ciascuno composto da 3 episodi di circa 15 minuti), nel quale Ligabue ripassa le tappe della sua vita, dialogando con Accorsi tra aneddoti, curiosità inedite ed esibizioni esclusive.

Nella narrazione Stefano Accorsi è il fedele complice della rockstar. Un’avventura che vede coinvolte le testimonianze di tanti amici e colleghi che in qualche modo hanno fatto parte della vita e della carriera dell’artista.

“Un entusiasmo crescente ci ha accompagnato in questi mesi, mentre i vari capitoli di ‘Ligabue E’ andata così’ erano in preparazione. Un vero regalo, lungo trent’anni, per il nostro pubblico e per i fan di Liga, che ci regala ancora una volta emozioni, musica e parole.”

Così commenta Elena Capparelli, Direttore di RaiPlay e Digital.

Questi gli ospiti delle prime 3 puntate: Max Cottafavi, Mauro Coruzzi, Francesco De Gregori, Elisa, Eugenio Finardi, Gino e Michele, Marco Ligabue, Linus, Claudio Maioli, Nicoletta Mantovani, Giovanni Marani, Robby Pellati, Federico Poggipollini, Mel Previte, Camila Raznovich, Massimo Recalcati, Rigo Righetti, Gerry Scotti, Walter Veltroni.

Prodotta da Friends & Partners e Zoo Aperto, Ligabue E’ andata così rappresenta una cavalcata mozzafiato. Dalla fine degli anni ’80 ad oggi. Un viaggio che mescola, senza soluzione di continuità, immagini di repertorio, dialoghi scritti ad hoc e testimonianze di ospiti, con un continuo avvicendarsi di registri narrativi (fiction, doc, attualità).

All’interno della serie le canzoni e la carriera della rockstar si intersecano ai fatti di cronaca e di costume più salienti degli ultimi 30 anni, che non rappresentano solo semplici elementi di un contesto storico, ma sono episodi che hanno avuto un’influenza sulle scelte e sulla vita dell’artista.

Insieme alla musica nella docu-serie si rivivrà anche un altro percorso di Ligabue, quello dedicato ai film e ai libri, per evidenziare lo sguardo intimo e inedito dell’artista che si racconta dai suoi luoghi d’elezione: il suo studio e il suo paese, Campovolo.

Un prodotto che rientra nella linea editoriale di Rai Play, ovvero la volontà di raccontare la musica e i suoi protagonisti da lati differenti. Un modo per lavorare anche su linguaggi diversi e sperimentare su un mezzo adatto a questa attitudine.

Ligabue E’ andata così – la conferenza stampa

Per presentare il progetto, Rai ha organizzato una conferenza stampa virtuale.

“Il progetto è stato intrigante e affascinante fin dall’inizio, ma era difficile capire la forma con cui proporlo. Non sapevo dove saremmo andati a parare. Volevamo agganciarci al numero 7, ma il punto di svolta è stata l’idea di coinvolgere Stefano, un amico a cui piace cazzeggiare. Insieme lo facciamo bene. Mi piaceva un progetto anche umoristico. Lui da una parte fa l’intervistatore e dall’altra è mio complice.

Raccontarsi è sempre complicato. Le canzoni credo che dovrebbero parlare da sole. E’ però un pensiero codardo. Mi sono reso conto che nelle canzoni mi sono raccontato tanto, ma non sempre chi le ha ascoltate ha colto nel segno. Pensano che io sia riservato, ma non è vero. Abbiamo fatto anche una puntata dove racconto con le canzoni quello che ho detto di me.

Nella docu-serie parlo anche delle mie crisi, dei momenti in cui volevo mollare e ritirarmi.”

Queste le prime parole pronunciate da Luciano. Ligabue E’ andata così è un progetto che spiega in maniera piuttosto intensa e simbiotica il rapporto tra il cantautore e la sua terra.

“Il rapporto con la mia terra è da sempre molto forte. Questa, tra l’altro, è una delle cose per cui sono facilmente identificabile. Per il mio lavoro sarebbe stato più semplice trasferirmi a Milano, invece sono sempre rimasto qua. Nel docu-film sono molto soddisfatto anche delle immagini di Duccio Forzano, che anche con l’utilizzo dei droni ha dato un’idea ancora più precisa del mio territorio.”

Un docu-film che spiega anche il cambiamento, non solo personale dell’artista, ma anche del paese.

“In questi trent’anni è cambiato tutto. Credo che i cambiamenti che ognuno di noi subisce sono quelli di cui siamo meno giudici. Sono cambiato io, in diversi aspetti, soprattutto perché faccio un mestiere ricco di sollecitazioni emotive. Rivedermi in una docu-serie è stato appassionante perché, per esempio, si vede il numero di canzoni che ho pubblicato e tutta quella massa di cose che ho fatto. Questo significa che sono sempre andato avanti a testa bassa. Il covid mi ha dato la possibilità di guardare indietro e non avanti come al solito. Rivedendomi ho provato emozione e tenerezza.

Io vengo da trent’anni sempre a manetta e per me il palco e il mio lavoro sono una sorta di dipendenza. Non mi è mai capitato di stare fermo due anni. Cerco di resistere e guardo a giugno dell’anno prossimo come un obiettivo. Lo merito e lo merita chi aspetta da due anni con un biglietto in mano.”

Un progetto in cui Luciano non ha paura di parlare dei suoi momenti di crisi, a cui ha dedicato la quinta puntata.

“Nella mia carriera ho avuto tre momenti difficili, di crisi. La prima coincide con la pubblicazione del terzo album. Dopo il successo degli esordi il terzo album sembrava farmi perdere tutto il pubblico che avevo conquistato nel tempo.

La seconda dopo il boom, alla fine degli anni ’90. Non riuscivo più a gestire la popolarità. Per uscirne ho dovuto scrivere un album come Miss Mondo, un disco che racconta come il successo ha delle parti oscure e di come ci si può conviverne. Grazie a quell’album sono ripartito.

L’ultimo momento di cristi coincide con il progetto Made In Italy. Mi sono trovato in un progetto molto articolato. Un concept che è poi è diventato un film. Mi sono trovato a dare la voce a un’altra persona. Non lo avevo mai fatto. In quel periodo ho anche perso la mia voce a causa di un polipo alle corde vocali.”

Un docu-film che dimostra come si può avere successo anche senza sbandierare solo i successi, ma raccontando a cuore aperto anche le difficoltà.

“Il titolo è E’ Andata Così, ma se fosse andata in modo diverso? Credo che avrei cambiato molti lavori. La storia antecedente a quella musicale mi ha visto cambiare molti lavori, quindi…”

E ora, i progetti futuri non sono definiti, ma ruotano tutti attorno al palco.

“Non potrei mai rinunciare ai miei concerti! Prossimi progetti? Non sarò in gara a Sanremo! Per fortuna nella mia carriera ho fatto tutto quello che mi hanno permesso di fare. Ho avuto dei partner che mi hanno dato la possibilità di lavorare a ogni progetto possibile. Adesso ho bisogno di pensare che ci sia una ripartenza. Ho bisogno del palco. Voglio rimettere nel mio quotidiano l’esperienza del palco. Se uscirà qualcosa di nuovo sarà in maniera improvvisata, non legata da un progetto specifico, ma dall’istinto.”

Le parole di Stefano Accorsi

Stefano Accorsi è presente alla conferenza stampa, ma solo con un videomessaggio.

“Oggi comincio le riprese di un nuovo film ed è per quello che non sono lì con voi. Quello che presentate oggi è un progetto notevole dal punto di vista dell’ambizione. Raccontare in 5 ore un percorso cosi importante è sorprendente. Oltre a tutti i momenti di successo e di sorprese continue, Luciano racconta anche i momenti meno semplici, quelli che tendenzialmente non si raccontano.

Questo elemento, ma anche il divertimento nel lavorarci, spiega bene chi è Luciano. Lui racconta con onestà l’esperienza di uomo, anche nelle sue canzoni. Con Luciano si ride, ma si parla anche di un sacco di cose. Non ci si annoia. Mi piace chiedergli le cose, perché dietro un punto di vista c’è sempre un pensiero. E’ raro, ma prezioso. Sono felice di aver collaborato a questo progetto e spero ci siano altre occasioni per lavorare insieme. “

Ligabue e Stefano Accorsi ancora insieme? lo spoiler arriva alla fine della docu-serie…

Foto di Jarno Lotti

Simone Zani

Speaker radiofonico, musicista e collaboratore di diverse testate nazionali e internazionali. Segue come inviato il Festival di Sanremo dal 1999 e l’Eurovision Song Contest dal 2014 oltre a numerose altre manifestazioni musicali. In vent’anni ha realizzato oltre 8.000 interviste con personaggi del mondo della musica, dello sport e dello spettacolo. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo “La Festa di Don Martello”, nel 2022 “Galeotto fu il chinotto” e “Al primo colpo non cade la quercia” e nel 2205 “Ride bene chi ride ultimo”