Tredicesimo concerto di Ligabue a San Siro, il tempio milanese della musica, in cui il rocker di Correggio dimostra di sentirsi a casa. Quasi due ore e mezza di musica per ripercorrere una carriera che quest’anno si celebra con un doppio numero perfetto!
Sono passati esattamente 33 anni dall’uscita di Ligabue, il primo iconico disco che conteneva hits del calibro di Balliamo sul mondo o Figlio di un cane, divenute dei veri e propri evergreen della musica italiana.
Il ritorno del Liga nello storico impianto milanese è accompagnato da una ola continua. Alle 21.15 si spengono le luci e boom, inizia lo show, con il pubblico entusiasta e partecipe. Erano 4 anni che Luciano non suonava a San Siro, ma l’attesa è stata ben ripagata. Uno spettacolo solido, senza troppi fronzoli, con al centro la musica del Liga e il rapporto con i suoi supporter.
I primi tre brani della scaletta, suonati di fila, sono il preludio a un trionfo di energia, in cui non c’è spazio per polemiche, rivendicazioni o nostalgia. Solo musica, ricordi e quella botta di vita che solo il rock’n’roll sa regalare.
“Ragazzi se non ve ne siete accorti, ma siamo a San Siro. Per i più distratti dirò che qui si è svolto il mio primo concerto in uno stadio 26 anni fa. Da allora è cambiato solo… tutto. Ciò che non è cambiato è che ogni volta che facevo San Siro non vedevo l’ora. Questa è la tredicesima volta! Il 13 è un numero che a me ha sempre portato bene e la vostra risposta è una conferma!”
La scaletta è ben costruita, un viaggio temporale tra passato e presente, con un richiamo anche a Dedicato a noi, il nuovo album in uscita a settembre (ne abbiamo parlato Qui).
“E’ l’album su cui ho lavorato più a lungo di qualunque altro. Capirete cosa intendo solo quando lo ascolterete!”
Arriva quindi Salviamoci la pelle e Così come sei, ovvero il seguito dello storico brano. Un inedito per ora eseguito soltanto dal vivo, ma che non sarà pubblicato in digitale.
“Salviamoci la pelle parla di due ventenni dal futuro già scritto che vogliono scappare dalla provincia. Io ho voluto vedere cos’è accaduto loro 20 anni dopo ed è nata la canzone nuova che spero vi piaccia.”
Nelle quasi due ore e mezza di live c’è spazio anche per il ricordo dell’infanzia (con le foto a fare da sfondo a Per Sempre) e l’impegno ambientalista (su Il sale della terra).
Come previsto dai fans c’è anche spazio per Sopravvissuti e Sopravviventi, album del 1993 inizialmente non capito, ma poi diventato una sorta di cult.
La scaletta prosegue tra brani storici, immancabili e altri inseriti un po’ a sorpresa. Il finale è su Certe Notti, prima del bis chiuso da Urlando contro il Cielo.
“Ragazzi, è stato veramente bellissimo. Ci avete regalato un mercoledì da leoni e non possiamo che salutarvi con quello che vi meritate. Un grazie di cuore.”
Scorrono i titoli di coda su uno show che non ha deluso i tanti supporter di Ligabue, molti che erano sugli spalti già nel 1997 in occasione del primo San Siro del rocker.
Ora si replica a Roma, prima della chiusura del disco e di un nuovo tour in partenza dall’Arena di Verona che porterà Ligabue nei palasport (Qui le date).
La musica è la sua grande passione, segue come inviata l’Eurovision Song Contest e il Festival di Sanremo. Negli anni ha collaborato con diverse emittenti radiofoniche. Ama i gatti, il Giappone e la cultura manga!
